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8 Gennaio 2023

PESCE, FRUTTA E VERDURA FONTI DI BUON UMORE

PESCE, FRUTTA E VERDURA FONTI DI BUON UMORE20121218PESCE, FRUTTA E VERDURA FONTI DI BUON UMORE

La scienza ha dimostrato che l'alimentazione influenza il tono psicologico generale
Da sgombri, kiwi, melanzane, il miglior antidepressivo: la serotonina
Dalla depressione non si guarisce a tavola. I cibi che favoriscono la produzione della "serotonina" aiutano, però, a tenere su l'umore con determinate reazioni biochimiche. La "serotonina", infatti, è celebre anche tra i non addetti ai lavori come "la molecola della felicità". Studiata da neurobiologi e farmacologi dagli anni '60 in relazione alle cause organiche della depressione, questa sostanza prodotta dai neuroni fa parte della quotidianità popolare da quando sono diventate frequenti le prescrizioni mediche dei farmaci antidepressivi per aumentarne la disponibilità nel sistema nervoso di pazienti in condizioni di avvilimento e disinteresse alla vita. Di questi farmaci – detti inibitori selettivi del riassorbimento della serotonina" (SSRI la sigla) – il più noto e utilizzato è stato il "Prozac" detto anche "pillola della felicità". Ma per spiegare bene che cos'è la "serotonina" bisogna partire da più lontano, cioè dall'influenza della alimentazione sul tono psicologico generale di una persona e su quello che definiamo "umore". Che l'emotività di una persona influenzi le sue scelte alimentari e viceversa è cosa nota su cui si è già scritto molto. Meno note sono le modalità (principi, meccanismi, reazioni, effetti) con le quali il cibo condiziona l'umore. Ci si avvicina infatti ad una pietanza o ad un prodotto alimentare, anche in base alle reazioni che provoca nel contesto di una "biochimica umorale". Anche senza volerlo siamo spinti a scegliere i cibi più efficaci come antidepressivi. Queste due evidenze scientifiche sono state già dimostrate e non osa più nessuno metterle in dubbio. Seppur non in modo meccanico – cioè istantaneo, diretto, ripetibile, sempre uguale – l'umore e il "tono psicofisico generale" può quindi cambiare, persino essere guidato da quello che una persona mangia in base a reazioni biochimiche indotte dal cibo. A riguardo è stato appurato che una minore disponibiltà di "serotonina" nei neuroni può aver quali effetti momenti di rabbia o di depressione. Inoltre, da quando si è capito che l'attività dei neuroni che producono "serotonina" è legata strettamente al lavoro dei grandi muscoli ed innanzitutto a quello degli arti, si può dire che il moto (specie la corsa) sia uno stimolo alla produzione di "serotonina", che viceversa si riduce drasticamente se l'attività fisica cessa, è troppo prolungata e si fa sfibrante. In  ogni caso, la semitotalità della "serotonina" di cui disponiamo risiede nell'addome e più esattamente nell'intestino, dove il cibo ne stimola la produzione da parte delle cosiddette "cellule enterocromaffini", che rilasciano questa sostanza dopo l'assunzione di cibo. Come "neuromediatore del benessere", la "serotonina" funziona come un messaggero chimico in grado di guidare la digestione e il transito intestinale, il flusso sanguigno, impressioni negative (nausea, ansia, dolore) o positive (pienezza, serenità e benessere) captate attraverso il recettore "sert" dai neuroni che governano i movimenti, o da quelli che governano le sensazioni. Per quanto sembri incredibile, in base alla duplice azione (a livelli cerebrali e intestinali) della "serotonina" gli studiosi distinguono una sede nervosa superiore guidata dal cervello e una sede nervosa bassa  guidata dagli intestini. Alcuni parlano persino di "due cervelli" raggiunti entrambi dai messaggi chimici lanciati dalla "serotonina": uno in testa e l'altro nel ventre…
Ben prima che le università iniziassero a studiare una scienza di avanguardia come la  neurogastroenterologia – che studia i rapporti tra il sistema nervoso e quello digerente – gli antichi già ritenevano che nel cervello di chi soffriva di "ipocondria" arrivassero  umori tossici che, secreti nelle viscere addominali dei malati, inducevano ansie e stati depressivi, panico, pigrizia, disturbi alla sfera emotiva e affettiva, rabbia e mutamenti di umore, con fasi di anoressia, abulia, apatia. Ovviamente, la "teoria degli umori" ed il concetto di "ipocondria" hanno perso valore. Ma si definisce ancora "viscerale" chi ha caratteri come quelli citati e nel ruolo del "neurotrasmettitore" o "neuromediatore" della "serotonina" c'è qualcosa di simile alla trasmissione di sensazioni da parte delle viscere al cervello che gli antichi medici come Ippocrate e Galeno avevano intuito. Se la "serotonina" somiglia ad una sorta di "e-mail", che manda al cervello messaggi ottimistici di buon umore, piacevoli sensazioni di pienezza e soddisfazione favorevoli al sonno e alla fame, quali cibi favoriscono la sintesi della cosiddetta "molecola della felicità"? In genere, la "serotonina" aumenta mangiando gli "zuccheri semplici" della frutta dolce di stagione, verdure come lattuga, radicchio, cipolla, aglio e pesce. Prima di approfondire il discorso, va detto però che basta una pillola di "Ecstasy" (droga da discoteca) per consumare tutta la "serotonina" di una persona e produrgli al risveglio mattutino nausea, ansia, paura, tristezza e abulia. Ha effetti opposti il "triptofano", un aminoacido presente negli zuccheri, che stimola la sintesi della "serotonina" e spiega perché malinconici e depressi tendano a fare abuso dei dolci. Così facendo sbagliano, poiché l'apporto calorico aumentato dagli zuccheri accresce il peso corporeo e specie in diete già ricche di carboidrati, sale inoltre il rischio-diabete e quello di gravi forme di endocrinopatia, viene minacciato il sistema immunitario e l'attività cerebrale perde  smalto. Si può comunque assumere "triptofano" per migliorare l'umore preferendo ai dolci cibi meno calorici: ortaggi, frutta, verdura e pesce. Più precisamente, indivia ed asparagi, patate, spinaci, biete, cavolfiori, lattuga, pomodori, peperoni, lattughe, radicchio,  melanzane. Poi pure avocado, ananas, arachidi, banana, kiwi, prugne, noci, agrumi (ricchi di vitamine C e E, oltre ad avere un'azione antiossidante frenano la formazione dei radicali liberi migliorano l'umore, contrastano il declino cognitivo e la depressione). Oltre a proteggere dall'infarto e a beneficiare il sistema immunitario, anche gli acidi grassi polinsaturi del pesce (detti "Omega 3") frenano la depressione. La Dieta mediterranea ricca di pesce, frutta, verdura, cereali è dunque preziosa anche per l'umore. Invece l'eccesso di proteine frena l'arrivo del "triptofano" nel cervello e riduce la "serotonina". Ha un'azione più efficace e rapida il "triptofano" che viene da  zuccheri semplici (miele e frutta), più lenta se da quelli complessi (cereali). Ma senza  le vitamine B3, B6, C, il "triptofano" non si trasforma in "serotonina". La B3 si trova in grano, orzo, legumi, pomodori, latte, formaggi, pesce, carote, patate; la B6 in latte, pesce, cereali, patate, formaggi, spinaci, fagioli, carote, la C in frutta e verdura fresca (specie agrumi, kiwi, peperoni, broccoli). In caso di problemi lievi – insonnia, ansie e stati di insicurezza – conoscere seppur vagamente gli effetti psichici della biochimica alimentare e dalla "serotonina" può essere utile a capire un giusto regime alimentare. Ma questa rivista ripeterà sempre che malattie, cure e diete vanno seguite dai medici .
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23 Luglio 2022

Dal CAR i consigli per difendersi dal caldo mangiando frutta e verdura

Dal CAR i consigli per difendersi dal caldo mangiando frutta e verduraarticolo20150814Dal CAR i consigli per difendersi dal caldo mangiando frutta e verduraFrutta_verdura

Guidonia, 14 Agosto 2015. Il caldo si sa, è il più pericoloso dei nemici estivi della salute, specie di bambini ed anziani.  Allora cosa fare per affrontarlo facilmente senza controindicazioni? Gli esperti suggeriscono di reiterare bevute di acqua fresca lontano dai pasti e di consumare costantemente e abbondantemente frutta e verdura, fonti di vitamine, sali minerali e liquidi preziosi, fondamentali per mantenere l'organismo in efficienza e combattere il rischio di colpi di calore.

Infatti, frutta, ortaggi, verdure a foglia verde e addirittura il peperoncino fanno resistere meglio all'afa. Inoltre, non bisogna dimenticare anche l'effetto dissetante di carote e pomodori per superare la sete. Poi 17 calorie per 100 grammi, i pomodori regalano all' organismo un buon apporto di fibre, vitamine ei sali minerali in particolare fosforo, calcio e magnesio. La lattuga dà volume e potere saziante con un apporto calorico minimo e assicura un certo apporto di vitamine, calcio, fosforo e potassio. Inoltre è ricca di vitamina che protegge il sangue dalle intossicazioni da smog ed è valida per i disturbi di cuore e della circolazione.

Partendo poi dal criterio base di evitare cibi pesanti che rendono la digestione lenta e faticosa, d'estate il consiglio è di mangiare pasta al pomodoro fresco, pesce, riso, frutta, verdura e poco olio. Ma la prima "arma alimentare" per difendere la salute e il benessere in estate è l'ortofrutta fresca di stagione, cruda, cotta, al vapore, bollita o alla griglia. Innanzitutto, perché contiene fibre e acqua, ha effetti reidratanti, rinfrescanti, energetici, disintossicanti ed è ricca di vitamine e di sali minerali.
E' bene sapere però che, se la verdura si cuoce, i principi nutrienti restano nell'acqua, che andrebbe riutilizzata per brodi e altre cotture. Le verdure a foglia verde racchiudono clorofilla energetica e disintossicante. Perciò, è meglio non scartare le foglie esterne dei cespi di colore più scuro, forse meno tenere delle parti interne, ma con più clorofilla.

Anche il retrogusto amaro di certi prodotti vegetali (radicchio, rughetta, pompelmo, arancia, lime) garantisce effetti rinfrescante. E malgrado quanto si è portati a pensare, pure il peperoncino, assunto con misura, può essere utile contro il calore, perché quale vasodilatatore favorisce la sudorazione, ed attenuando la temperatura corporea aiuta ad avvertire l'afa con minor fastidio.

Oltre ad aiutare l’organismo a combattere la sensazione di calore, visto che l’estate coincide con la stagione delle nuotate al mare, una corretta alimentazione nutre la pelle e favorisce la tintarella. Carote, radicchio, cicoria, peperoni, meloni gialli: questi per i nutrizionisti gli alimenti giusti per abbronzature sane e durature. Per una tintarella perfetta, grazie alla vitamina A che difende sia gli occhi che la pelle dai raggi solari e stimola la produzione di melanina la carota non ha eguali. Poi radicchio, albicocche, cicoria, lattuga, melone giallo, sedano e fragole, peperoni e pomodori, pesche gialle, cocomeri, ciliege, che sono ricchi vitamina A o "caroteni".

Con questi piccoli accorgimenti, si soddisfano le esigenze del nutrirsi e dissetarsi, recuperare i sali minerali persi nel sudore, rifornirsi di vitamine, mantener efficiente l'intestino con apporti di fibre, opporsi ai radicali liberi prodotti dall'esposizione al sole, rinvigorirsi, restare in forma e non ingrassare.

Il problema però è che proprio a causa delle alte temperature, frutta e verdura rischiano di marcire molto prima di essere consumate.  Per questo il Centro Agroalimentare Roma, ha voluto pubblicare una guida che possa facilitare la conservazione di prodotti ortofrutticoli tra le mura domestiche. Senza dimenticare prima di optare per acquisti ridotti e ripetuti nel tempo, acquistare i frutti con il giusto grado di maturazione, non appassiti e con aspetto turgido, preferire frutta e verdura di stagione che hanno tempi di maturazione naturali, prediligere frutti interi come melone e cocomero che si conservano più a lungo, fare la spesa poco prima di tornare a casa ed evitare così di lasciare troppo a lungo la frutta e verdura in macchina e al sole ed infine, di riporre i cibi nel sedile posteriore dell’auto invece che nel bagagliaio.

Per scaricare, stampare e consultare la scheda di conservazione dell’ortofrutta, cliccare sul seguente link:

Tabella conservazione prodotti ortofrutticoli.pdf
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20 Luglio 2022

Il Peperone

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Caratteristiche
Il peperone (Capsicum annum L.) viene coltivato nelle regioni a clima temperato e caldo. Maggiori produttori mondiali sono Cina, Indonesia, Corea del Sud, Nigeria, Turchia e Spagna. In Italia, le regioni maggiormente interessate dalla coltura sono la Sicilia, la Puglia, la Campania ed il Lazio.
Il peperone (Capsicum annum) è un ortaggio originario delle regioni tropicali e subtropicali dell'America Centrale, che iniziò a diffondersi in Europa solo dopo la scoperta dell'America. Secondo alcuni studiosi il centro di partenza della diffusione di questo vegetale è il Brasile, secondo altri la Giamaica. Del peperone si consuma il frutto, che è una bacca carnosa verde, gialla o rossa; all'interno del frutto si trova la capsicina, alcaloide che conferisce a questo ortaggio il caratteristico sapore piccante.

Varietà
I peperoni sono molto variabili per dimensioni, forme, colore e spessore. Quelli verdi sono i peperoni raccolti prima della piena maturità (se invece fossero lasciati sulla pianta diventerebbero gialli o rossi secondo la varietà), possiedono una polpa carnosa e un sapore dolce; quelli rossi hanno una polpa croccante, spessa e zuccherina; i gialli sono succosi e teneri.

Come sceglierlo e conservarlo
Gialli, rossi, verdi: la differenza di colore non corrisponde ad una sostanziale differenza di sapore; diverso è il discorso per quanto riguarda le varietà in relazione al tipo di preparazione. Per una peperonata o una “ratatouille” vanno bene tutte le varietà; se invece si vogliono arrostire è meglio sceglierli grossi e carnosi; quelli tondeggianti sono ideali per essere farciti, mentre i "friarelli dolci" (piccoli peperoni verdi lunghi e sottili molto utilizzati nella cucina del Meridone italiano) sono ottimi fritti. Prima di acquistarli accertarsi sempre che siano lucidi, sodi al tatto e con la pelle ben tesa e privi di ammaccature.

Perché fa bene alla salute
La caratteristica principale del peperone è il suo elevato contenuto di vitamine A e C (di quest'ultima ne contengono più degli agrumi); inoltre per il basso contenuto calorico è indicato nelle diete dimagranti. Le varietà dolci sono le preferite dai consumatori, per la migliore digeribilità e appetibilità. Le varietà piccanti vengono invece negate a chi soffre di ulcera o iperacidità gastrica.

Nel Lazio
Il Lazio vanta una varietà pregiata di peperone, saporita, facilmente digeribile e dal gusto qualitativamente superiore, cioè, il “peperone cornetto” di Pontecorvo (Frosinone) in attesa della Denominazione di Origine Protetta.

 

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1 Giugno 2022

Acciuga o Alice

Acciuga o AliceAcciuga o AliceAcciuga o Alice

Caratteristiche
L’acciuga è un “pesce azzurro” con il dorso nerazzurro e il ventre argentato. Il corpo esile e slanciato può arrivare a 20 cm di lunghezza e la carne è morbida, grassa, sapida. Pesce pelagico (vive in mare aperto), é presente in grandi branchi migratori nel Mediterraneo, nel canale di Sicilia, nel Golfo di Genova, nel Mare del Nord, nell’Atlantico. Gli avannotti (individui giovani) son detti bianchetti o gianchetti, sono lunghi circa 1 cm. ed hanno un colore bianco quasi trasparente.

Nomi dialettali
Aliciastra, Mezz'alici (Calabria); Alice è sperone (Campania); Sardella, Anciò (Friuli-Venezia-Giulia; Amarou, Amplouva de fount (Liguria); Argentini latterini, Magnana (Marche); Alice de sperone, Speronara (Puglia); Anciona, Azzuva (Sardegna); Masculina (Sicilia); Anchiò, Sardon (Veneto).

Quando si trova
Con un’azione promozionale l’acciuga potrebbe diventare una delle principali specie commerciali italiane perché si pesca in grandi quatità tutto l’anno specie da marzo a settembre quando migrando avvicina le coste, mentre nel resto dell’anno si muove scendendo a maggiori profondità (Mediterraneo 100-180 m).

Varietà
L'Acciuga di Faro è considerata una specie distinta, nota come "Amaredda" per il sapore amarognolo delle carni, è presente solo nei laghi salmastri di Giannizzi e Faro (Messina).

Come sceglierla e conservarla
Bisogna che l’odore non sia troppo forte, che il colore delle squame sia iridescente e metallico, che gli occhi siano vivi, chiari, lucidi e che le carni siano ben sode. L’acciuga è ottima sia fresca che conservata sotto sale o sott’olio e viene commercializzata anche congelata in pasta o in salsa.

Perché fa bene alla salute
L’acciuga ha un elevato contenuto di proteine, inoltre è ricca di sali minerali (Potassio, che aiuta il cuore e i muscoli a funzionare senza crampi, Fosforo, Calcio e Ferro) e vitamine (A, B1 e B2). Come tutto il pesce azzurro contiene grassi simili a quelli vegetali, cioè costituiti da acidi grassi polinsaturi (detti Omega3), che riducono i rischi di malattie cardiovascolari. E’ considerato un pesce semigrasso, poiché il contenuto in lipidi varia dal 3 al 10%, sebbene quelli dell’acciuga siano più digeribili degli altri grassi animali.

Come trattarla
Per conservarla o cuocerla è bene privarla della testa, praticare un taglio lungo il ventre e togliere la lisca, badando che le due metà restino unite. Bisogna poi lavarla fuori e dentro ed asciugarla delicatamente.

Ricetta: Acciughe marinate (4 persone)
Prendete mezzo kg di acciughe fresche, pulitele eliminando la testa e le spine, lavatele ed apritele in due, infine lasciatele riposare per 24 ore nel succo di limone e qualche cucchiaio di aceto di vino bianco. Poi, to sgocciolatele, asciugatele e ponetele in una terrina con olio, sale, pepe e prezzemolo.

Nel Lazio
Nella nostra regione famose sono le alici che vengono pescate nella zona di Terracina, nel golfo di Gaeta e nelle isole pontine, tra Ponza, Ventotene e Santo Stefano.

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2 Dicembre 2021

Gli orari straordinari del Mercato Ortofrutticolo del CAR per le festività natalizie e di fine anno

Gli orari straordinari del CAR per le festività natalizie e di fine anno120121217Gli orari straordinari del CAR per le festività natalizie e di fine anno

Roma 17 dicembre 2012. Nel periodo della feste natalizie, di fine e di inizio anno, gli orari di accesso al Centro Agroalimentare Roma degli operatori professionali per le attività di scambio e contrattazione si svolgeranno secondo il calendario e le tabelle orarie indicate nell'apposita sezione "Gli orari del Car e le strutture" di questo portale internet. Nel presente avviso si dà conto altresì delle giornate e degli orari nei quali è previsto l'ingresso dei consumatori privati nel Mercato Ittico ed in quello Ortofrutticolo del Centro Agroalimentare Roma. Dopo il 2 gennaio per l'ittico, e dopo l'8  gennaio per l'ortofrutta al Centro Agroalimentare Roma ritorneranno gli orari precedenti alle festività.

 

 

 

MERCATO ITTICO - ORARIO CONTRATTAZIONI

LUNEDI 17 DICEMBRE 2012
02.30 – 08.00

MARTEDI' 18 DICEMBRE 2012
02.30 -08.00

MERCOLEDI' 19 DICEMBRE 2012
03.30 - 08.00

GIOVEDI' 20 DICEMBRE 2012
02.30 - 08.00

VENERDI' 21 DICEMBRE 2012
00.00 - 08.00

SABATO 22 DICEMBRE 2012
00.00 – 08.00

DOMENICA 23 DICEMBRE 2012
00.00 – 08.00

LUNEDI' 24 DICEMBRE 2012
01.30 – 08.00

MARTEDI' 25 DICEMBRE 2012
CHIUSO

MERCOLEDI' 26 DICEMBRE 2012
CHIUSO

GIOVEDI' 27 DICEMBRE 2012
03.30 – 08.00

VENERDI' 28  DICEMBRE 2012
02.30 – 08.00

SABATO 29 DICEMBRE 2012
02.30 – 08.00

DOMENICA 30 DICEMBRE 2012
03.30 – 08.00

LUNEDI' 31 DICEMBRE 2012
02.30 – 08.00

L'apertura ai consumatori finali sarà effettuata : venerdì 21 dicembre - sabato 22 dicembre – domenica 23 dicembre - lunedì 24 dicembre – sabato 29 dicembre - domenica 30 dicembre -  lunedì 31 dicembre  dalle ore 07.30 alle ore 12.00.

A partire da martedì 02 gennaio 2013 decorreranno gli orari già comunicati in precedenza.

 

OROMELA DI NATALE
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