I nostri prodotti certificati garantiscono prezzo e origine

    I nostri prodotti certificati garantiscono prezzo e originearticolo20131126"I nostri prodotti certificati garantiscono prezzo e origine"Pallottini CuordiCar

    Guidonia, 26 novembre 2013. Di seguito pubblichiamo un’intervista al Direttore Generale del CAR apparsa oggi sul quotidiano La Repubblica.

    Abbiamo creato un nostro marchio, Cuor di Car: per garantire riconoscibilità, qualità e genuinità del prodotto acquistato e venduto, così che rivenditori e consumatori possano individuarne con chiarezza l'intero percorso». A parlare è Fabio Massimo Pallottini, direttore generale del Centro Agroalimentare di Guidonia e ad di Cargest, la società che lo gestisce. Fra prodotti ortofrutticoli e ittici, fanno capo al 400 aziende e 2.500 addetti per un volume d'affari annuo di 1,8 miliardi «ll marchio punta ad affermare una funzione che non sia di semplice distribuzione, ma di cura della filiera soprattutto sotto il profilo igienico sanitario». Come vivete questo momento di crisi dei consumi? «Cerchiamo di offrire alle nostre aziende tariffe di locazione competitive. Assistiamo a un calo dei fatturati dei nostri operatori intorno al 15% e alcuni sono stati costretti a chiudere. Ovviamente la situazione ci preoccupa».
    Il vostro bilancio risente delle difficoltà? «Abbiamo chiuso il 2012 in positivo con 18 milioni di ricavi, tanto che per i prossimi anni il piano industriale punta a superare i 20 milioni. Certo il percorso di crescita è passato anche attraverso i bilanci in rosso, ma bisogna tener conto che l'investimento iniziale ha comportato un impegno di 220 miliardi di vecchie lire. Dopo 10 anni possiamo dire che il patrimonio della società è stato valutato intorno ai 150 milioni di euro». Come avete fatto a superare il disavanzo? «Abbiamo scommesso sul ruolo evoluto di un centro che avesse a cuore gli interessi del mercato all'ingrosso e la commercializzazione del prodotto fresco, ma allo stesso tempo sviluppasse una serie di attività logistiche volte a favorire l'insediamento delle aziende della media e grande distribuzione,oltre alla crescita delle imprese produttrici. All'interno del Car ci sono almeno 4-5 imprese che hanno i propri impianti di maturazione e lavorazione dei prodotti. Insomma, per chi opera nell'agroalimentare siamo diventati un punto di riferimento".
    Quali sono i prossimi obiettivi del Car? «Ci candidiamo come interlocutori per la rivalutazione dei mercati rionali di Roma. Siamo poi disponibili ad ospitare un Centro Carni,sempre che i nostri soci pubblici (Camera di Commercio, Comune e Regione) promuovano un aumento di capitale. Siamo poi pronti a partecipare alle politiche di internazionalizzazione della Regione Lazio: nostro obiettivo principale è diventare la seconda struttura logistico distributiva europea (oggi è la quarta, ndr) entro cinque anni».

    (m.l.d.s.)

     

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    I nostri prodotti certificati garantiscono prezzo e originearticolo20131126“I nostri prodotti certificati garantiscono prezzo e origine”Pallottini CuordiCar

    Guidonia, 26 novembre 2013. Di seguito pubblichiamo un’intervista al Direttore Generale del CAR apparsa oggi sul quotidiano La Repubblica.

    Abbiamo creato un nostro marchio, Cuor di Car: per garantire riconoscibilità, qualità e genuinità del prodotto acquistato e venduto, così che rivenditori e consumatori possano individuarne con chiarezza l'intero percorso». A parlare è Fabio Massimo Pallottini, direttore generale del Centro Agroalimentare di Guidonia e ad di Cargest, la società che lo gestisce. Fra prodotti ortofrutticoli e ittici, fanno capo al 400 aziende e 2.500 addetti per un volume d'affari annuo di 1,8 miliardi «ll marchio punta ad affermare una funzione che non sia di semplice distribuzione, ma di cura della filiera soprattutto sotto il profilo igienico sanitario». Come vivete questo momento di crisi dei consumi? «Cerchiamo di offrire alle nostre aziende tariffe di locazione competitive. Assistiamo a un calo dei fatturati dei nostri operatori intorno al 15% e alcuni sono stati costretti a chiudere. Ovviamente la situazione ci preoccupa».
    Il vostro bilancio risente delle difficoltà? «Abbiamo chiuso il 2012 in positivo con 18 milioni di ricavi, tanto che per i prossimi anni il piano industriale punta a superare i 20 milioni. Certo il percorso di crescita è passato anche attraverso i bilanci in rosso, ma bisogna tener conto che l'investimento iniziale ha comportato un impegno di 220 miliardi di vecchie lire. Dopo 10 anni possiamo dire che il patrimonio della società è stato valutato intorno ai 150 milioni di euro». Come avete fatto a superare il disavanzo? «Abbiamo scommesso sul ruolo evoluto di un centro che avesse a cuore gli interessi del mercato all'ingrosso e la commercializzazione del prodotto fresco, ma allo stesso tempo sviluppasse una serie di attività logistiche volte a favorire l'insediamento delle aziende della media e grande distribuzione,oltre alla crescita delle imprese produttrici. All'interno del Car ci sono almeno 4-5 imprese che hanno i propri impianti di maturazione e lavorazione dei prodotti. Insomma, per chi opera nell'agroalimentare siamo diventati un punto di riferimento".
    Quali sono i prossimi obiettivi del Car? «Ci candidiamo come interlocutori per la rivalutazione dei mercati rionali di Roma. Siamo poi disponibili ad ospitare un Centro Carni,sempre che i nostri soci pubblici (Camera di Commercio, Comune e Regione) promuovano un aumento di capitale. Siamo poi pronti a partecipare alle politiche di internazionalizzazione della Regione Lazio: nostro obiettivo principale è diventare la seconda struttura logistico distributiva europea (oggi è la quarta, ndr) entro cinque anni».

    (m.l.d.s.)

     

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