Nuova campagna di scavi a caccia dei tesori del Car

Nuova campagna di scavi a caccia dei tesori del Car Tutto pronto per svelare i misteri della “Domus Galloniana”, la più importante residenza rustico-residenziale scoperta nell’area del Centro agroalimentare di Guidonia, ma mai completamente portata alla luce. Annunciata una nuova campagna scavi. Ceravolo all’intemo Riparte la caccia al tesoro del Cai ^•Guidonia, annunciata una nuova campagna per svelare i segreti della residenza romana della “Domus Galloniana >ïl presidente del Centro agroalimentare: «L’obiettivo adesso è valorizzare un sito produttivo unico al mondo Tutto pronto per svelare i misteri della “Domus Galloniana”, la più importante residenza rustico-residenziale scoperta nell’area del Centro agroalimentare di Guidonia, ma mai completamente portata alla luce.

Il prossimo avvio della campagna di scavi è stato annunciato ieri dalla Soprintendenza, in occasione dell’esposizione in prima assoluta di alcuni dei preziosi reperti rinvenuti nella vicina “Villa del Cavaliere” in concomitanza con l’inaugurazione della rinnovata sala convegni del centro direzionale Car. Perché c’è grande attesa per i tesori che presto potrebbero riemergere direttamente dalla vita dell’antica Roma lo ha spiegato l’archeologo Zaccaría Mari, funzionario della Soprintendenza territoriale Archeologia, Belle arti e Paesaggio: «Si tratta di un giacimento quasi intatto. La villa, infatti, trovandosi in una bassu ra è notevolmente interrata e questo ha rappresentato una sorta di protezione, nel senso che non è mai stata spogliata. I pochi saggi effettuati, infatti, hanno rivelato un’enorme ricchezza di materiali mai toccati».

LA DATAZIONE La “Domus Galloniana”, individuata negli anni ’90 proprio durante i lavori di costruzione del Car, è nota anche come “villa dell’Ercole Fanciullo” perché da Ãé proviene la statua di Èrcole bambino oggi conservata al museo di Montecelio. Intanto da ieri, all’ingresso della rinnovata sala convegni del centro direzionale, è possibile ammirare alcuni dei reperti della “Villa del Cavaliere”: un tubo di piombo (fistula) inscritto che, oltre al nome del fabbricante (plumbarius), il liberto Naevus Mânes, già attestato a Roma sotto il regno di Severo Alessandro (222-235 d.C), restituisce l’identità del proprietario: Postumius Pol(l)io; la testa-ritratto di giovinetta in marmo bianco, databile al II-III secolo d.C., che era impreziosita con ornamenti in oro sulla chioma e resa più realistica grazie all’uso del colore; un delicato busto di statuetta verosimilmente di Èrcole, vario materiale edile con bollo di fabbrica che confermano la datazione all’epoca degli imperatori Severi della zona termale della stessa residenza che è stata recuperata pezzo per pezzo e ricomposta già l’anno scorso nei giardini, a poche decine di metri .

«Dobbiamo valorizzare tutti questi reperti e siti archeologici – ha sottolineato Valter Giammaria, il presidente del Car che ha inaugurato la nuova sala congressi con l’ad Fabio Massimo Pallottini – Dovrebbero essere attrazione per questo territorio. Base per fare, con l’aiuto del sindaco di Guidonia, dei tour turistici. Abbiamo progetti ambiziosi e grandi investimenti per valorizzare questa struttura, pensiamo allo sviluppo nonostante la crisi. Questa sala deve essere base per corsi, incontri, formazione». La Soprintendenza di zona, diretta da Margherita Eichberg, sta lavorando all’orga nizzazione di un convegno dedicato al tema dell’alimentazione nell’antichità, che trae spunto dalla presenza nella zona di numerose villae di età romana, metà fattorie e metà residenze.

Fonte: Messaggero Metropoli