Ostrica

OstricaOstrica

Caratteristiche
L’ostrica è il mollusco acefalo di una conchiglia a due valve: fuori grigia, rugosa, circolare, con macchie brune e viola; dentro liscio bianco, di materia madreperlacea. La valva superiore è piatta con striature di accrescimento. Quella inferiore è convessa, più grande dell’altra e ha bordi sfrangiati. Arriva a un diametro massimo di 15 cm, ma di solito tra 6 e 9. Vive in ampie comunità fissata con sostanze cementanti con una delle due valve di carbonato di calcio a rocce o strati duri. Presente sulle nostre coste con la specie diffusa e coltivata nel Mediterraneo si trova pure in Canadà, in Estremo Oriente (Giappone), nell’Oceano Atlantico europeo (Bretagna, Normandia, Portogallo, Olanda, Gran Bretagna) e nel Mar Nero.

Nomi dialettali
Ostreca, Ostreca verace (Campania); Ostrighi (Emilia); Ostrega, ñstriga (Friuli Venezia Giulia); Ostrega (Liguria); Osteca, Oscere (Puglia); Ostioni, Ostioni burdu (Sardegna); Ostrega (Veneto).

Quando si trova
E’ raccolta e venduta tutto l’anno, specie da ottobre ad aprile. Ma si dice che per gustare al meglio le sue caratteristiche di sapore e delicatezza vanno mangiate in mesi con la “r” (rinunciandovi a maggio, giugno, luglio, agosto, gennaio…) e quindi non in estate.

Varietà
Secondo le forme (piatte, lunghe, concave), l’origine geografica, i luoghi di coltivazione (mare o foci dei fiumi), il sapore (simile all’alga, più o meno iodato, più salmastro o dolciastro, più tenue e delicato o più forte), la varietà delle ostriche è ampia e quasi infinita. Ci sono quelle tonde cosiddette “piatte” (plates in francese); quelle lunghe, la più apprezzata delle quali é la “portoghese”; quelle concave dette “giapponesi” e creuses in francese. Molti esperti (non tutti) assegnano alle “piatte” il record della qualità e alle altre due tipologie giudizi un po’ meno entusiastici. Comunque, in Francia, le Belon (o Marenne) sono piatte e tonde – plates - come la Fine de Binic, le plates de Bouzigues, le gravette d’Arcachon, le plates de Morennes. Viceversa la fine de Claire e la speciale de Claire sono tipiche ostriche concave – creuses – come le Speciale d’Isigny o le Saint Vast La Haugue. Ne esistono poi di sauvage (selvagge) molto grandi, pesanti (fino a un chilo) e gustose, dette pied de cheval e molto costose per la loro rarità.

Come sceglierla e conservarla
Al momento dell’apertura della conchiglia l’ostrica dev’essere viva e reagire quando si tocca. Le ostriche devono essere vendute in confezioni sigillate con indicata la data di raccolta e il centro di spedizione. In genere si mangiano crude quindi vanno conservate pochi giorni e max. 2 in un secchio d’acqua fresca. Ma gli esperti ammoniscono di non lavare l’ostrica (né la cozza….) con l’acqua dolce corrente del rubinetto.

Perché fa bene alla salute
Dal punto di vista nutrizionale, contiene pochi grassi, ma elevati contenuti di sali minerali (Calcio, Ferro, Fosforo, Potassio, Rame, Sodio, Zinco) e vitamine (B1 e B2). In particolare è lo zinco ad avere quell’effetto afrodisiaco mai dimostrato scientificamente seppur magnificato da secoli parlando delle ostriche.

Come trattarla
Pulire i gusci per eliminare le incrostazioni, ma non lavare il mollusco con acqua corrente. Per aprirle, si usa un apposito guanto di metallo, per non ferirsi aprendole con il coltello, si prema lungo le due valve.

Ricetta: Riso con le Ostriche (4 persone)
Metter in una padella olio e 2 spicchi d'aglio e farli imbiondire. Aggiungere 12 ostriche dopo averle aperte. Separare i molluschi dalle conchiglie e porli nel liquido di cottura, dopo aver tolto l’aglio. In una pentola mettere l'olio, la cipolla ed 1 spicchio d'aglio e fateli soffriggere. Aggiungere 300 g di riso e fatelo cuocere aggiungendo del brodo, poco alla volta. Verso la fine della cottura unire le ostriche ed il liquido di cottura.

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Caratteristiche
L’ostrica è il mollusco acefalo di una conchiglia a due valve: fuori grigia, rugosa, circolare, con macchie brune e viola; dentro liscio bianco, di materia madreperlacea. La valva superiore è piatta con striature di accrescimento. Quella inferiore è convessa, più grande dell’altra e ha bordi sfrangiati. Arriva a un diametro massimo di 15 cm, ma di solito tra 6 e 9. Vive in ampie comunità fissata con sostanze cementanti con una delle due valve di carbonato di calcio a rocce o strati duri. Presente sulle nostre coste con la specie diffusa e coltivata nel Mediterraneo si trova pure in Canadà, in Estremo Oriente (Giappone), nell’Oceano Atlantico europeo (Bretagna, Normandia, Portogallo, Olanda, Gran Bretagna) e nel Mar Nero. rolex milgauss 116400bkso replica

Nomi dialettali
Ostreca, Ostreca verace (Campania); Ostrighi (Emilia); Ostrega, ñstriga (Friuli Venezia Giulia); Ostrega (Liguria); Osteca, Oscere (Puglia); Ostioni, Ostioni burdu (Sardegna); Ostrega (Veneto).

Quando si trova
E’ raccolta e venduta tutto l’anno, specie da ottobre ad aprile. Ma si dice che per gustare al meglio le sue caratteristiche di sapore e delicatezza vanno mangiate in mesi con la “r” (rinunciandovi a maggio, giugno, luglio, agosto, gennaio…) e quindi non in estate.

Varietà
Secondo le forme (piatte, lunghe, concave), l’origine geografica, i luoghi di coltivazione (mare o foci dei fiumi), il sapore (simile all’alga, più o meno iodato, più salmastro o dolciastro, più tenue e delicato o più forte), la varietà delle ostriche è ampia e quasi infinita. Ci sono quelle tonde cosiddette “piatte” (plates in francese); quelle lunghe, la più apprezzata delle quali é la “portoghese”; quelle concave dette “giapponesi” e creuses in francese. Molti esperti (non tutti) assegnano alle “piatte” il record della qualità e alle altre due tipologie giudizi un po’ meno entusiastici. Comunque, in Francia, le Belon (o Marenne) sono piatte e tonde – plates – come la Fine de Binic, le plates de Bouzigues, le gravette d’Arcachon, le plates de Morennes. Viceversa la fine de Claire e la speciale de Claire sono tipiche ostriche concave – creuses – come le Speciale d’Isigny o le Saint Vast La Haugue. Ne esistono poi di sauvage (selvagge) molto grandi, pesanti (fino a un chilo) e gustose, dette pied de cheval e molto costose per la loro rarità.

Come sceglierla e conservarla
Al momento dell’apertura della conchiglia l’ostrica dev’essere viva e reagire quando si tocca. Le ostriche devono essere vendute in confezioni sigillate con indicata la data di raccolta e il centro di spedizione. In genere si mangiano crude quindi vanno conservate pochi giorni e max. 2 in un secchio d’acqua fresca. Ma gli esperti ammoniscono di non lavare l’ostrica (né la cozza….) con l’acqua dolce corrente del rubinetto.

Perché fa bene alla salute
Dal punto di vista nutrizionale, contiene pochi grassi, ma elevati contenuti di sali minerali (Calcio, Ferro, Fosforo, Potassio, Rame, Sodio, Zinco) e vitamine (B1 e B2). In particolare è lo zinco ad avere quell’effetto afrodisiaco mai dimostrato scientificamente seppur magnificato da secoli parlando delle ostriche.

Come trattarla
Pulire i gusci per eliminare le incrostazioni, ma non lavare il mollusco con acqua corrente. Per aprirle, si usa un apposito guanto di metallo, per non ferirsi aprendole con il coltello, si prema lungo le due valve.

Ricetta: Riso con le Ostriche (4 persone)
Metter in una padella olio e 2 spicchi d'aglio e farli imbiondire. Aggiungere 12 ostriche dopo averle aperte. Separare i molluschi dalle conchiglie e porli nel liquido di cottura, dopo aver tolto l’aglio. In una pentola mettere l'olio, la cipolla ed 1 spicchio d'aglio e fateli soffriggere. Aggiungere 300 g di riso e fatelo cuocere aggiungendo del brodo, poco alla volta. Verso la fine della cottura unire le ostriche ed il liquido di cottura.

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