Gennaio

20 Gennaio 2017

Grande, Baby, Gialla o Quadrata. Ad ognuno la propria Anguria!

Grande, Baby, Gialla o Quadrata. Ad ognuno la propria Anguria!articolo20150804Grande, Baby, Gialla o Quadrata. Ad ognuno la propria Anguria!ANGURIA

Guidonia, 04 Agosto 2015. Quando il caldo si fa più intenso, cosa c’è di meglio di una buona, fresca e dissetante fetta di cocomero? Il cocomero o anguria è una “bacca” che ha una buccia più o meno striata, sotto la quale c’è uno strato bianco non commestibile. La polpa costituisce la parte edule e può assumere, in funzione della “cultivar”, cioè le diverse varietà coltivate, una colorazione, che va dal giallo chiaro fino al rosso scuro. Il cocomero, detto anche anguria o “melone d’acqua”, originario dei Paesi dell’Africa tropicale, fa la sua comparsa circa 2.000 anni fa, nel mondo greco-romano, mentre nel resto dell’Europa si diffonde intorno al 1000 d.c., al tempo delle crociate.

Da oltre 10 anni, in Italia s’impiegano cocomeri di patrimonio genetico d’origine americana, di cui l’80% sono “ibridi” e cioè incroci artificiali: Crimson, Miyako, Sugar Baby e Seedless (prive di semi).

Grandi produzioni di cocomero alle quali è riconosciuta una qualità indubbiamente alta si effettuano nella Maremma laziale: precisamente nelle zone costiere di Tarquinia e dintorni (Viterbo), aree talmente vocate a questa coltura, da essere sede di sperimentazione regionale sulla cosiddetta “mini-anguria”. Non sono meno importanti, però, le coltivazioni di cocomero effettuate nell’area di Aprilia (Latina), di Cisterna e più in generale nelle campagne dell’Agro Pontino, come pure nell’’isola di Ponza (Latina).

Nel Centro Agroalimentare Roma, oltre alla classiche angurie, quindi di peso variabile tra gli 9 e i 18 kg (le grandi dimensioni sono le più richieste dal mercato romano), si stanno man mano diffondendo le Baby, cioè quelle che arrivano a pesare non più di 3 kg. In questo momento sono presenti quelle di produzione siciliana che sono arrivate oramai quasi a fine stagione, e quelle laziali, ma da pochi giorni sul mercato. Il prezzo all’ingrosso, rispetto al normale “taglio” è di poco superiore. Infatti le mini angurie di Terracina, in questo momento spuntano un prezzo medio di 50/60 centesimi €/kg contro i 40/50 centesimi delle “sorelle” maggiori. Relativamente a queste ultime, c'è da dire che la stagione, a causa del grande caldo scoppiato dopo la prima settimana di giugno,  è iniziata molto bene. Dall'Agro Pontino stanno giungendi al CAR, cocomeri di buona qualità che addirittura non riescono a soddifare le molte richieste. E' pur vero che in questo momento sta avvenendo il passaggio tra il prodotto di serra e quello di campo aperto e quindi le quantità, non sono ancora soddifacenti per accontentare il mercato. Bisognerà attendere ancora una settimana per vedere un aumento significativo del prodotto.

Anguria quadrata: Italia vs Giappone

A quanto pare, la paternità dell’anguria quadrata sarebbe da attribuire all’Italia. Infatti il loro inventore, un produttore di Casalmaggiore (CR), cominciò nel 1995 la sperimentazione, idea che gli venne dopo il trasporto di un’anguria nel baule della macchina, che a forza di ballare tra una curva e l’altra, si spaccò a metà. Gli esperimenti durarono fino all’estate del 1997, quando riuscì finalmente nel suo intento e presentò la sua prima anguria quadrata agli amici. A quel punto dopo aver presentato domanda di brevetto, nel 2000 si vide rispondere che non era possibile accogliere la sua richiesta per mancanza di attività inventiva. Ma nell’estate 2001, i giapponesi, evidentemente facilitati dai meccanismi più semplici per la registrazione delle invenzioni, mostrarono delle angurie quadrate presentandole come una loro ideazione.

Anguria gialla

L’anguria gialla o coco-ananas, è la variante gialla del frutto estivo tra i più amati. Stesso sapore, aspetto decisamente differente. Questa particolare varietà di anguria è una specie ibrida, non OGM, di origine asiatica, ottenuta dall’incrocio di varietà già presenti in natura, capaci di produrre frutti di dimensione e peso ridotti rispetto all’anguria classica. Il nome esotico deriva dall’aroma del suo frutto che presenta sentori di ananas, di fico d’India e di mango e all'esterno si presenta identica alla più famosa cugina rossa. La polpa è dolce, croccante e priva di fibra. Il colore è giallo intenso in quanto è carente di licopene, carotenoide che conferisce la caratteristica colorazione rossa alla polpa del cocomero tradizionale. Come per quella classica, la polpa dell’anguria gialla ha un basso contenuto calorico e un elevato valore dissetante, perché ricca d’acqua, la cui percentuale è superiore al 95%. Ma è anche ricca di betacarotene (precursore della vitamina A), di Vitamina C e di potassio. Così come il cocomero tradizionale, l’anguria gialla rinfresca, idrata e depura l’organismo, condividendo quindi le proprietà del più tradizionale frutto estivo.

Quindi, oltre al fatto che la polpa del cocomero è formata per il 95% d’acqua, va ricordato che è povera di grassi ed ha un basso contenuto di zuccheri (4%). Contiene vitamine A e C e sali minerali quali potassio, sodio e fosforo. In genere, si pensa che il cocomero sia un frutto indigesto, ma questo può attribuirsi al suo notevole contenuto idrico, che diluisce fortemente i succhi gastrici ed all’abitudine a consumarla molto fredda, quando si è accaldati, con effetto tipico delle bibite ghiacciate. È un alimento voluminoso, che soddisfa il senso di sazietà abbastanza a lungo e per questo, è consigliato nelle diete dimagranti, in sostituzione di qualche pasto. La sua polpa croccante e dissetante si presta alla preparazione di frullati privi di zucchero, utili anche per gli effetti diuretici, lassativi e disintossicanti. I semi non vanno ingeriti, perché hanno un alto potere lassativo, a causa dei glucosidi contenuti nella parte legnosa, anche se oramai, come già citato, si trovano in commercio alcune varietà di cocomero (angurie Seedless) prive di semi.

A prescindere dalla forma o dal colore, per stabilire se il cocomero è maturo, bisogna sentire, se battendo il frutto con le nocche delle dita, si ottiene un suono cupo e sordo, oppure vedere se la buccia ha un colore vivace, caratteristico della varietà, in alternativa, si può provare a graffiare via un po' di buccia con un'unghia: se si stacca con facilità, il cocomero è maturo al punto giusto. E’ bene consumarlo velocemente e non conviene congelare il frutto, perché la consistenza, dopo lo scongelamento, è pessima.

mini anguriaAnguria quadrataanguria gialla
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20 Gennaio 2017

Ortofrutta 30 Luglio 2015

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20 Gennaio 2017

Ben venga il Ministero d eli’ agroalimentare, una novità positiva

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20 Gennaio 2017

Il trend dei prezzi dei prodotti ittici continua ad essere in aumento

Il trend dei prezzi dei prodotti ittici continua ad essere in aumentoarticolo20150519Il trend dei prezzi dei prodotti ittici continua ad essere in aumentofoto 1

Guidonia, 19 Maggio 2015. Nel Mercato Ittico del Centro Agroalimentare Roma, l’attività di pesca nella settimana di riferimento è stata caratterizzata da quantitativi di prodotto ittico sotto la media ma da discreti livelli di commercializzazione di prodotto ittico. Il trend dei prezzi è risultato in aumento, confermando la tendenza già rilevata nella scorsa settimana.

Nel comparto dei crostacei rileviamo che i prezzi del gambero rosa del Mediterraneo e della pannocchia si sono attestati sui livelli della scorsa settimana senza registrare variazioni particolari, circa 10,00 €/kg . Lo scampo di I taglia subisce forti aumenti di prezzo arrivando a circa 40,00 €/kg mentre la II taglia si attesta intorno ai 28,00 €/kg. Forte aumento di prezzo causato dai pochi quantitativi disponibili anche per il gambero rosso di tutte le pezzature,  la I taglia tocca i 38 ,00 €/kg.

Anche nei molluschi cefalopodi rileviamo aumenti di prezzo per il moscardino bianco del Tirreno che si porta sui 7,00 €/kg e per la seppia nazionale 11,00-13,00 €/kg.

Nel settore del pesce pescato fresco si rilevano rialzi di prezzo di circa 1,00 €/kg per le acciughe di tutte le pezzature attestandosi sui 4,00-4,50 €/kg e per il melù 3,00 €/kg, più cospicui i rialzi di prezzo del nasello 400-600 gr 14,00 €/kg, frittura mista 13,50 €/kg e orata del mediterraneo 30,00 €/kg. In controtendenza grazie ai buoni quantitativi di pesca si rilevano cali per il pesce sciabola 7,00 €/kg, la zuppa 8,00 €/kg , il cappone dell’Atlantico Nord-orientale 10,00 €/kg e la spigola 25,00 €/kg.

Nel settore dell’allevato si rilevano rialzi di prezzo di circa 0,20 €/kg per la cozza nazionale 1,50-1,80 €/kg e per l’ostrica concava della Francia 4,00-11,50 €/kg, la cui richiesta è stata sostenuta mentre la vongola verace grande si attesta intorno ai 5,60-6,50 €/kg.
Nel settore del congelato i prezzi si sono mantenuti sostanzialmente stabili.

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