(Da sinistra: Andrea Cortoni, Alessio De Amicis, Doriana Ciambruschini, Massimo Antonioni e Florent)
Inizia oggi un giro panoramico tra le aree funzionali della Società che gestisce il Centro Agroalimentare Roma, uno tra i maggiori Centri Agroalimentari in Europa. Si tratta di una squadra snella e minidimensionata, guidata da un coach d’eccezione, il General Manager storico – FABIO MASSIMO PALLOTTINI che, da cinque anni, riesce a chiudere i bilanci dell’Azienda in positivo, grazie anche al forte impulso con cui caratterizza la sua politica aziendale. Sacrifici e rinunce fanno parte del gioco e sono indispensabili per raggiungere i grandi risultati: vale per tutti, a cominciare da lui.
ECCO A VOI L’UFFICIO SVILUPPO
A seguito della riorganizzazione funzionale delle aree di CAR ScpA è nato da pochi mesi l’Ufficio Sviluppo. Si occupa, in linea generale, di attuare le strategie già individuate nel Business Plan aziendale. Professionalità e competenze messe insieme al servizio del bene comune: l’Azienda CAR.
Li incontriamo al IV piano del Centro Direzionale A. In ordine alfabetico Massimo Antonioni, Adrea Cortoni, Alessio De Amicis, un consulente Florent e Doriana Ciambruschini. Anche se l’Ufficio è stato costituito da poco tempo si respira un’aria di grande condivisione e complicità. Si potrebbe adottare il motto “uno per tutti e tutti per uno”. In realtà si tratta di colleghi che hanno maturato una lunga esperienza in Azienda, hanno già lavorato insieme, sia pure non sistematicamente come oggi, e pertanto non hanno fatto alcuna fatica a ritrovarsi “braccio a braccio”.
MASSIMO ANTONIONI
GIOVANISSIMO, GIOVANE O NON PIÙ GIOVANE? COME TI DEFINIRESTI?
Diciamo giovane “dentro”, almeno credo. Sono nato a Roma nel maggio del 1970. Sono laureato in Economia e commercio ed ho un master universitario di II livello in Servizi pubblici locali. I miei hobby principali sono la scrittura, nel 2014 ho pubblicato un mio libro, e la finanza. Sono sposato ed ho una figlia.
ALL’INTERNO DELL’AREA, DI COSA TI OCCUPI IN PARTICOLARE?
Gestione contrattualistica attiva, commerciale e reddituale della proprietà attraverso la locazione e la concessione verso terzi degli spazi e degli immobili presenti all’interno del Centro. Sensibilizzazione delle altre funzioni aziendali al miglioramento dei nostri servizi in favore della clientela. Gestione, insieme ad altre funzioni aziendali, dei contenziosi legali ed alle procedure finalizzate al recupero dei crediti. Trattative commerciali, transazioni amministrative, lettere verso la clientela, manifestazioni di interesse per la locazione di stand e la concessione di terreni, atti inerenti il Comitato operativo per le decisioni riguardanti il mercato, gestione archivio commerciale, consegna dei locali in entrata ed in uscita.
COSA NE PENSI DI QUESTA RIORGANIZZAZIONE?
La nuova organizzazione credo abbia raggiunto l’obiettivo di rendere più veloci le decisioni aziendali: è quindi compito di tutto il personale, ciascuno per quanto di competenza, agire con una professionalità, una velocità ed un’attenzione maggiori.
CERTAMENTE NON SONO TUTTE “ROSE E FIORI”: CI SONO CRITICITA’ CHE DEVI AFFRONTARE OGNI GIORNO I circa 400 clienti che stabilmente hanno scelto il Centro Agroalimentare Roma quale luogo per il loro business comportano un intenso contatto quotidiano sia telefonico che scritto. L’obiettivo è quello di cercare di guidare i nostri clienti su un sentiero fattivo di collaborazione reciproca, finalizzata alla soddisfazione in primis dei loro desiderata e dei nostri obiettivi di crescita.
IN UN’OTTICA POSITVA, COME IMMAGINI IL FUTURO DEL CENTRO AGROALIMENTARE ROMA?
Un futuro di progressiva espansione sia in termini di fatturato che di ampliamento del ruolo strategico del Centro, attraverso l’implementazione del numero e della qualità dei servizi e delle sinergie presenti.
ANDREA CORTONI
GIOVANISSIMO, GIOVANE O NON PIÙ GIOVANE? COME TI DEFINIRESTI?
Sono il più giovane del gruppo e dell’Azienda, un fattore positivo poter contribuire attivamente alla sua crescita, fornendo un approccio smart a tanti aspetti. In generale, sul lavoro, i miei 31 anni possono sembrare non pochi, ma sono energico, ho tanta voglia di fare e di mettermi alla prova costantemente, il che mi porta ad affrontare ogni giorno la sfida per migliorare me stesso ed il mio lavoro ed anche per creare un ambiente di lavoro sinergico e funzionale.
ALL’INTERNO DELL’AREA, DI COSA TI OCCUPI IN PARTICOLARE?
All’interno dell’azienda mi occupo dell’attuazione delle attività di MKT e Sviluppo, Promozione del Business, customer care, redazione report, analisi e studi di settore, sviluppo dei rapporti comunicativi e commerciali con le aziende del centro, gestione dei rilevamenti prezzi, gestione eventi e visite presso il Centro.
CERTAMENTE SI TRATTA DI UNA ESPERIENZA CHE PUO’ FAVORIRE L’INSERIMENTO NEL LAVORO IN UN AMBITO SU CUI HAI INVESTITO LE TUE FATICHE. STUDIARE E LAVORARE E’ UN BELL’IMPEGNO, CI RIESCI BENE?
Assolutamente NO, checché se ne possa dire lavorare e studiare sono due attività che sarebbe più opportuno non fare insieme, è faticosissimo. Ho sempre dato la priorità, in termini di energie e tempo, al lavoro, spesso rendendo quasi impossibile riuscire a concentrarmi sullo studio una volta a casa. Il carico di studio l’ho sempre dovuto concentrare nel fine settimana, il che ha significato non avere mai una pausa. È ovvio che sia faticoso, ma non impossibile. Non ho mai pensato di lasciare gli studi perché ritengo che sia importante portare a conclusione ciò che si inizia e soprattutto perché ho scelto una facoltà che mi piace. Mi piace imparare e scoprire cose nuove, sono una persona curiosa che si mette sempre in gioco, il che mi porterà anche in futuro a voler continuare la mia formazione personale e professionale.
QUINDI IL SETTORE AGROALIMENTARE, IL SUO MKT, LE SUE PECULIARITA’ NON CI “AZZECCANO” NULLA?
Ho incentrato il mio percorso di studi sulla finanza quantitativa e d’impatto può sembrare mancare la connessione con il marketing, ma non è così. L`area amministrazione, finanza e marketing attraversa tutti i settori produttivi: riguarda attività che interessano qualunque organizzazione aziendale, si acquisiscono competenze generali nel campo dei macrofenomeni economici nazionali ed internazionali, dei sistemi e processi aziendali. Offre una solida base culturale e competenze tecniche per operare nel sistema aziendale, utilizzare gli strumenti per il marketing, gestire prodotti finanziari e lavorare nel settore dell’economia sociale. Studiare finanza e operare nel MKT sul campo mi ha permesso di completare le mie conoscenze acquisite sui libri. Posso affermare che Finanza e MKT e Sviluppo sono un binomio potentissimo.
COME TI IMMAGINI IL TUO FUTURO OGGI? COSI’ COME SI LEGGE NEL CLAIM “IL FUTURO E’ APERTO”?
Pieno di aspettative, non conosco tutti gli sviluppi futuri della mia carriera professionale ma sicuramente me l’immagino in crescita. È stato fondamentale aver avuto persone all’interno di questa Azienda che mi hanno formato, fatto crescere e maturare non solo professionalmente ma anche a livello umano. Ritengo il mio futuro aperto a nuovi sbocchi e possibilità, perché ritengo che questo sia una base di partenza e non di arrivo.
ALESSIO DE AMICIS
GIOVANISSIMO, GIOVANE O NON PIÙ GIOVANE? COME TI DEFINIRESTI?
Giovane senza dubbio! O almeno è così che mi sento. I 40 anni (in realtà ne ho 43) di oggi non sono certamente paragonabili a quelli di mio padre. Ho ancora molto da dare e soprattutto non mi manca l’entusiasmo che è forse maggiore oggi di quando sono entrato in Azienda 15 anni fa.
ALL’INTERNO DELL’AREA, DI COSA TI OCCUPI IN PARTICOLARE?
Anche se mi occupo di cose ben specifiche, mi ritengo il “jolly” dell’area. Il fatto di essere cresciuto in e con l’Azienda ed aver maturato esperienza anche in altre aree, mi permette di essere il convogliatore generale. Attraverso me arrivano e passano più informazioni che mi consentono un ampio spettro d’azione.
E’ SOLTATO UN LAVORO O ANCHE UNA PASSIONE?
Entrambe. Si perché uno sconfina nell’altro. Il mio, anzi il nostro settore è quello agroalimentare in cui sconfina una delle mie più grandi passioni, il vino. Già, perché questo lavoro mi ha permesso di crescere sia professionalmente che personalmente. Alla base ovviamente c’è la curiosità, la curiosità di saperne di più e di capire. Ho così potuto affrontare un percorso di studi che mi ha permesso di diventare Master Sommelier, più per una mia passione che per una vera e propria applicazione lavorativa. Ma nella vita non si sa mai…
CI SONO MOMENTI IN CUI TI SENTI UN PO’ “EL INGENIOSO HIDALGO DON QUIJOTE DE LA MANCHA”?
Nel senso che mi sento di lottare contro i mulini a vento? A volte. Ci sono periodi lavorativi molto intensi in cui ti butti a capofitto – ad esempio nella preparazione di eventi e fiere – per cercare di portare a termine il miglior risultato possibile, non solo per l’Azienda ma anche per te stesso. E magari in quei periodi non trovi un riscontro immediato da parte delle persone che sono coinvolte, facendoti vacillare e magari anche pensare, ma chi me lo fa fare? Ma per fortuna poi i risultati, i complimenti e le congratulazioni per il lavoro svolto ti danno nuova linfa per continuare e migliorare.
QUINDICI ANNI FA TI SARESTI IMMAGINATO COSI?
Assolutamente no, anche perché era tutto talmente nuovo e così distante da me che non avrei potuto immaginare tutto ciò. Ma oggi devo dire che mi guardo indietro con una certa soddisfazione, perché come già ho detto ho avuto l’opportunità di crescere insieme all’Azienda facendo uno scalino alla volta, per imparare tanto, tantissimo sia dal punto di vista lavorativo che umano.
FLORENT
Si tratta di una new entry, una consulenza mirata all’internazionalizzazione della struttura anche in vista del Congresso Mondiale del WUWM – L’Organizzazione Mondiale dei Mercati all’Ingrosso, che si terrà a Roma dal 17 al 19 Maggio prossimo. E’ con noi solo da qualche settimana, però è così simpatico ed in gamba che ci sembra lavori qui da sempre e pertanto non poteva mancare in questo “Ecco a Voi”.
GIOVANISSIMO, GIOVANE O NON PIÙ GIOVANE? COME TI DEFINIRESTI?
A 36 anni quasi non si può più dire giovane sfortunatamente… ma conservo l’entusiasmo delle prime sfide lavorative e il piacere di operare in un ambiente straniero per me. Ho lavorato in America, Costa Rica… e ho sempre imparato tantissimo sul lavoro ma soprattutto su di me.
IN TUTTE LE GRANDI SQUADRE GIOCA UN FUORICLASSE STRANIERO
Fuoriclasse non lo so…, ma mi sembra che il CAR abbia già una bella squadra: ha solo bisogno di sviluppare la sua dimensione internazionale. La mia esperienza a Rungis (Parigi) può essere un modo di crescere e superare i confini italiani per proporre un vero modello italiano di gestione della distribuzione alimentare. E una sfida molto interessante per me e tutto il team CAR.
LA REALTA’ ROMANA QUANTO E DOVE E’ DIVERSA DALLE ALTRE DI CUI TU HAI FATTO ESPERIENZA?
Amo l’Italia e soprattutto Roma che è per me la città più bella del mondo. Mia moglie è italiana e per questo mi considero un po’ un Italiano di adozione. Ho deciso di tornare qui perché mi mancava tantissimo l’ambiente, il clima, il mare… tutto quello che non trovavo a Parigi. Rispetto alla realtà parigina diciamo che è molto più originale, creativa e più umana. A Roma ogni giorno può accadere una cosa diversa, pesa di meno il ritmo cadenzato “métro, boulot, dodo” di Parigi.
DORIANA CIAMBRUSCHINI
E’ a tutti gli effetti l’anziana del gruppo, chiamata a svolgere il ruolo di Responsabile di Area. Sposata e madre di due ragazzi ormai grandi racconta di sé nel suo CV che trovate sul sito nella pagina “Trasparenza”. Aggiunge solo che quello che svolge ogni giorno non lo chiama più lavoro ma servizio, a testimonianza che, nel tempo, quello che si è resta sempre più importante di quello che si fa.
Vi abbiamo raccontato cinque storie di vita perché vogliamo far capire come dietro ai numeri vi siano sempre persone che lavorano, a volte anche sacrificando affetti, famiglia, hobby. Persone che si danno comunque da fare per portare avanti una vita sociale. Persone che hanno avuto la fortuna di trovare un lavoro ma che non si sono “seduti in poltrona”, che ogni mattina, venendo a lavoro, sanno che devono giocare la loro partita e che questa partita la devono vincere perché nel frattempo sono cresciuti, si sono sposati, hanno voluto ed avuto dei figli. Questo coraggio va premiato perché non è nelle parole, ma nei fatti.
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UFFICIO SVILUPPO