II Centro Agroalimentare alla Regione: «Togliete gli ultimi aumenti sotto accusa la sicurezza del tratto fino a Settecamini. Continua la mobilitazione contro il caro-pedaggi sull’A24: dopo la class-action (deliberata da 100 Comuni) arriva la petizione alla Regione Lazio, lanciata dal Centro Agroalimentare di Roma per chiedere la revoca dell’ultimo aumento scattato dal gennaio scorso (+12,89% che ha portato il rincaro complessivo degli ultimi 15 anni al +227%).
Una richiesta di revisione che riguarda anche lo svincolo che porta al Car («La corsia centrale, all’altezza dello svincolo Settecamini, va aperta sulla destra») insieme alle tariffe. Perché, «oltre ad essere il tratto autostradale probabilmente più oneroso di tutta Italia per l’utenza, il percorso di soli 10 chilometri che, dalla Tangenziale Est al Verano, arriva fino a Settecamini lungo l’A24 con il minimo pedaggio a carico di Euro 1,20 (pari 12 centesimi a chilometro), è diventato uno dei più lenti per le lunghe code e dei più insicuri per le numerose e macroscopiche incongruenze ingegneristiche che trasportatori e automobilisti scontano quotidianamente – denuncia il direttore generale del Car, Fabio Massimo Pallottini – In quel tratto autostradale, così irrazionalmente concepito e tanto fortemente tariffato, bisogna rimettere mano all’organizzazione del traffico e della viabilità che, attualmente, limitano l’accessibilità di comprensori metropolitani importanti, come quelli di Roma Est, del Tiburtino e della Valle dell’Aniene».
Il più grande agromercato italiano all’ingrosso, infatti, lamenta «un lento, rischioso, irrazionale calvario , che va modificato quanto prima» per non complicare la vita «alle 400 aziende interne, le 2.500 persone che ci vanno a lavoro ogni giorno, i protagonisti degli 85.000 accessi motorizzati mensili (soprattutto camion, furgoni e tir) per l’arrivo al Car su quel primo tratto dell’A24». Anche perché gli ex Mercati generali stanno studiando una «non facile stagione di ulteriore sviluppo immobiliare, con l’acquisizione di nuove aree per l’insediamento di nuove aziende, la produzione di redditi, la creazione di lavoro. Ma, oggi come oggi, le condizioni di viabilità e trasporto nel tratto autostradale dell’A24 fino a Settecamini non agevolano i nostri sforzi, non contribuiscono al successo dei nostri progetti, non invogliano gli investitori, non accreditano le nostre proposte. Forse, in buona fede, ma qualcuno “rema contro”.
E se le rendite di posizione prevalgono sullo sviluppo dei territori, non si uscirà mai dalla crisi», avverte Pallottini. Il quale punta l’indice anche contro il costante intasamento dell’uscita per il Gra sulla complanare del traffico locale.
«Forse gli ingegneri hanno sottovalutato i volumi di traffico in uscita in quel punto per immettersi nel Gra e, specie di mattina, formano lunghe file m quella che dovrebbe essere invece una via a scorrimento veloce. Per interi quarti d’ora non si muove nulla ed i tanti mezzi fermi (molti quelli diretti al Car) sostano in un “imbuto otturato” a due corsie e senza la terza di soccorso, che manca. Alle aziende del Car che puntano sulla logistica per battere i concorrenti, le code causano ritardi e danni economici», conclude il manager.
Il Car raccoglierà proposte alternative «per mi- Disagi «Così si penalizzano 400 aziende e 2500 persone che lavorano qui» migliorare le prestazioni di quel primo tratto dell’autostrada A24 candidato ad altri tré verosimili primati (pericolosità, lentezza, incongruenza), oltre a quello dell’onerosità della tariffazione astronomica dei pedaggi a carico dell’utenza motorizzata. Presenteremo una petizione alla Regione Lazio con una proposta ragionata e niente affatto oltranzista auspicando i più ampi consensi a cominciare dai Comuni di Guidonia e di Tivoli».
Sbagliata la progettazione «Gli ingegneri hanno sottovalutato ¡ volumi di traffico in uscita» Rincari record Negli ultimi 15 anni gli aumenti sono stati del 227%.
Fonte: Il tempo