La vigilia di Natale sulle tavole degli abitanti dei Castelli Romani c’è il tripudio dei fritti romani. Questo piatto tipico della tradizione si accompagna a un menù rigorosamente magro, fatto con portate di pesce. Gli chef più rinomati dei Castelli sostengono che non facendosi mancare niente il costo di una cena a base di pesce a casa può costare dai 18 ai 30 euro a persona. Naturalmente il costo di una cena lievita secondo le qualità di pesce che si vogliono mettere in tavola ed arriva toccare anche 100 euro a persona nei ristoranti.
Fabio Campoli, rinomato chef della tv, proprio ieri ha celebrato al Centro Agroalimentare di Guidonia la Festa del Fritto Romano, verdure e baccalà. A questo particolare appuntamento gastronomico hanno partecipato gratuitamente circa 400 avventori. In pratica tutti gli utenti del più grande centro ortofrutticolo d’Europa. «I pezzetti romani – afferma lo chef Campoli – così si chiamano i vari componenti, vegetali e non, del fritto alla romana, sono immancabili nelle cene della vigilia di Natale.
Il baccalà, oltre ad essere fritto veniva consumato un tempo come un secondo in bianco con uvetta e pinoli o al tegame con i pomodorini». Per una frittura calda e croccante è consigliabile usare olio di semi di arachide. Per il primo piatto, in genere, i castellani consumano spaghetti alle vongole, ma non è da trascurare la minestra in brodo di arzilla con broccoli, pietanza tipica ed boom al Car tradizione esclusiva del territorio.
«In alcune case dei Castelli – ricorda lo chef Massimo Pulicati di Grottaferrata – e in particolare al Rione Monti a Roma, per la cena della vigilia di Natale non devono mancare anguille e capitoni. Ð costo di questi pesci è quasi proibitivo, si sfiorano anche i 40 euro al chilo, e non tutti sono disposti a spendere questa cifra per un complemento di un secondo piatto.
Molto meglio la più economica frittura di alici». Per i dolci sono tali e tanti i prodotti da forno dei Castelli Romani che c’è solo l’imbarazzo della scelta. Enrico Palomba, chef di Genzano e napoletano d’origine, propone di aggiungere a tozzetti, pian giallo e pan pepato anche gli strufoli per arricchire il gusto.
Fonte: Messaggero Metropoli