Guidonia, 1 ottobre 2019. Questo è il periodo delle noci fresche. E’ un prodotto di stagione che rimane sul mercato poche settimane. Rispetto alle normali noci, quelle fresche vengono raccolte poco prima della naturale caduta con il mallo (la parte verde, il vero frutto) ancora fresco o non completamente distaccato. Questo le rende piacevolmente amaragnole, poiché la pellicina che avvolge il gheriglio e che sparirà solo dopo l’essicazione, dona questo particolare sapore. Durante l’acquisto, è meglio assicurarsi che abbiano picciolo e foglie, vuol dire che sono state raccolte di recente e quindi meno trattate e se strofinando la scorsa, questa emette un profumo caratteristico, si attesta la sanezza del frutto.
Come per le normali noci, i nutrienti rimangono inalterati. Però il loro maggiore contenuto di acqua, e quindi di umidità, le rende facilmente soggette a muffe, dunque meglio conservarle in frigo.
Essendo ricche di sali minerali, le noci sono consigliate durante la terapia da malattie nervose o dell’apparato scheletrico, inoltre rafforzano le difese immunitarie dell’organismo, mentre gli acidi grassi, che contengono (grassi polinsaturi fra cui i celebri omega 3 e omega 6), sono efficaci per la riduzione del colesterolo nel sangue. Un consumo costante e moderato di noci (come anche dei semi oleosi in genere) per tutta la vita (tra le tre e le quattro al giorno) hanno una potentissima azione protettiva su cuore e vasi sanguigni, senza contare le altre eccellenti qualità, fra cui l’antiossidante tocoferolo (vitamina E).
La nota noce di Sorrento è la varietà più diffusa in Italia, è a duplice attitudine (frutto e legno) e produce frutti medi, di forma ovale. La varietà Franquette è anch’essa a duplice attitudine e produce frutti grossi, di forma ovale. La varietà Hartley è da frutto e produce frutti grossi, di forma subovale. Altre varietà sono la Malizia, la Feltrina, la Bleggiana, il Cerreto e la Midland.