Caratteristiche
Nomi dialettali
Quando si trova
Varietà
Come sceglierla e conservarla
Perché fa bene alla salute
Come trattarla
Ricetta: Aragosta al brandy (6 persone)
Nel Lazio
L’aragosta mediterranea è un crostaceo marino di taglia medio-grande, dalla corazza azzurro-rossastra a macchie gialle che contenendo una particolare molecola diventa rossa se subiscce forte calore. L’aragosta ha un corpo tubolare e rigido disseminato di spine e diviso in una parte anteriore (fusione testa e torace) con 13 paia di appendici (5 per camminare) e una posteriore (addome), costituita da 6 segmenti mobili (i primi 5 hanno un paio di appendici per il nuoto). Con gli esemplari più grandi può raggiungere i 50 cm di lunghezza e il peso di 8 kg. Gli occhi sono in cima a peduncoli, ha due lunghe antenne in testa e è priva di chele. L’aragosta è una specie detta “demersale”, cioè che vive di preferenza su fondi rocciosi o ghiaiosi, perciò si vede di rado su fondi sabbiosi o a profondità di circa 100 metri. E' molto diffusa nel Mediterraneo, specie vicino alla Sardegna, e in Atlantico. Ha carni pregiate di sapore delicato e squisito.
Aligusta, Aliusta (Abruzzo); Aravosta, Ravosta (Campania); Agosta, Agusta (Friuli Venezia Giulia); Aragusta, Alagousta (Liguria); Aligusta, Aliusta (Lazio); Aligusta, Aliusta (Marche); Gravosta, Ravuosta, (Puglia); Arausta, Ariusta (Sicilia); Aagusta (Sardegna); Ragosta (Toscana); Agosta, Langusta (Veneto).
E' reperibile durante tutto l'anno.
Esistono 32 specie di aragoste 3 delle quali3 nel Mediterraneo: la “Palinurus elephas”, della quale stiamo parlando perché più diffusa; la “Palinurus regius”, presente in piccole zone della Francia e della Spagna meridionali, che si distingue dalla precedente per il colore verde; e la “Palinurus mauritanicus”, che ha numerose macchie bianche e vive a profondità particolarmente elevate. Quest'ultima è presente in Italia solo in alcune zone della Sardegna.
E' un prodotto delicato e facilmente alterabile, per questo si commercializza ancora viva, per garantirne la freschezza. I colori e gli occhi vividi ne garantiscono la freschezza, poiché l'aragosta morta scolora fino ad ingiallire. Anche la carne bianca rosata e compatta è un chiaro indicatore di freschezza, mentre il colore bianco-grigiastro indica che l'animale è già morto da qualche tempo.
Il valore nutrizionale di questa specie è molto buono, in particolare per l'apporto proteico, di vitamine (B e D), di carboidrati e sali minerali (Fosforo, Sodio, Calcio e Ferro).
Viene cucinata intera, sciacquandola prima in acqua corrente, mettendola viva nell’acqua bollente.
Lavare e asciugare le aragoste vive, dividerle in due per la lunghezza, eliminare la sacca della sabbia ed il budello, condire con sale e pepe, cospargerle di burro fuso e allineare il tutto su una griglia ben calda appoggiare sui gusci. Rivoltarle ognittanto spennellandole con altro burro fuso; dopo 20 minuti di cottura disponete le mezze aragoste in un piatto. Versare brandy in un angolo del piatto alzando la parte opposta leggermente ed infiammarlo dopo aver bagnato le aragoste.
Le acque a largo di Latina, dalle Isole Pontine e di Gaeta al mare di Fiumicino (Rm), sono zone rinomate per la cattura di questo crostaceo.
Caratteristiche
L’aragosta mediterranea è un crostaceo marino di taglia medio-grande, dalla corazza azzurro-rossastra a macchie gialle che contenendo una particolare molecola diventa rossa se subiscce forte calore. L’aragosta ha un corpo tubolare e rigido disseminato di spine e diviso in una parte anteriore (fusione testa e torace) con 13 paia di appendici (5 per camminare) e una posteriore (addome), costituita da 6 segmenti mobili (i primi 5 hanno un paio di appendici per il nuoto). Con gli esemplari più grandi può raggiungere i 50 cm di lunghezza e il peso di 8 kg. Gli occhi sono in cima a peduncoli, ha due lunghe antenne in testa e è priva di chele. L’aragosta è una specie detta “demersale”, cioè che vive di preferenza su fondi rocciosi o ghiaiosi, perciò si vede di rado su fondi sabbiosi o a profondità di circa 100 metri. E' molto diffusa nel Mediterraneo, specie vicino alla Sardegna, e in Atlantico. Ha carni pregiate di sapore delicato e squisito.
Nomi dialettali
Aligusta, Aliusta (Abruzzo); Aravosta, Ravosta (Campania); Agosta, Agusta (Friuli Venezia Giulia); Aragusta, Alagousta (Liguria); Aligusta, Aliusta (Lazio); Aligusta, Aliusta (Marche); Gravosta, Ravuosta, (Puglia); Arausta, Ariusta (Sicilia); Aagusta (Sardegna); Ragosta (Toscana); Agosta, Langusta (Veneto).
Quando si trova
E' reperibile durante tutto l'anno.
Varietà
Esistono 32 specie di aragoste 3 delle quali3 nel Mediterraneo: la “Palinurus elephas”, della quale stiamo parlando perché più diffusa; la “Palinurus regius”, presente in piccole zone della Francia e della Spagna meridionali, che si distingue dalla precedente per il colore verde; e la “Palinurus mauritanicus”, che ha numerose macchie bianche e vive a profondità particolarmente elevate. Quest'ultima è presente in Italia solo in alcune zone della Sardegna.
Come sceglierla e conservarla
E' un prodotto delicato e facilmente alterabile, per questo si commercializza ancora viva, per garantirne la freschezza. I colori e gli occhi vividi ne garantiscono la freschezza, poiché l'aragosta morta scolora fino ad ingiallire. Anche la carne bianca rosata e compatta è un chiaro indicatore di freschezza, mentre il colore bianco-grigiastro indica che l'animale è già morto da qualche tempo.
Perché fa bene alla salute
Il valore nutrizionale di questa specie è molto buono, in particolare per l'apporto proteico, di vitamine (B e D), di carboidrati e sali minerali (Fosforo, Sodio, Calcio e Ferro).
Come trattarla
Viene cucinata intera, sciacquandola prima in acqua corrente, mettendola viva nell’acqua bollente.
Ricetta: Aragosta al brandy (6 persone)
Lavare e asciugare le aragoste vive, dividerle in due per la lunghezza, eliminare la sacca della sabbia ed il budello, condire con sale e pepe, cospargerle di burro fuso e allineare il tutto su una griglia ben calda appoggiare sui gusci. Rivoltarle ognittanto spennellandole con altro burro fuso; dopo 20 minuti di cottura disponete le mezze aragoste in un piatto. Versare brandy in un angolo del piatto alzando la parte opposta leggermente ed infiammarlo dopo aver bagnato le aragoste.
Nel Lazio
Le acque a largo di Latina, dalle Isole Pontine e di Gaeta al mare di Fiumicino (Rm), sono zone rinomate per la cattura di questo crostaceo.