Cosa ancora resta dei vecchi Mercati Generali di Roma oggi al Centro Agroalimentare? Si tratta di una domanda non peregrina ma utile a comprendere il progressivo sviluppo che questo grande Centro – il più grande in Italia – ha compiuto in questi quindici anni, perché il 25 novembre del 2017 tanti sono gli anni di attività.
Il Centro Agroalimentare Roma nasce per volontà del legislatore delegato – insieme ad altri in Italia – con la legge 41/86, ma l’intervento legislativo si inserisce in un quadro di vigenza “storica” del Mercato inteso come spazio fisico ed organizzato in cui si svolgono attività e servizi di interesse pubblico generale. All’interesse della collettività di approvvigionarsi delle merci necessarie, nonché a quello di calmierare i prezzi e controllare la qualità dei prodotti rispondono ancora oggi questi grandi Mercati ed è questo il tratto caratterizzante, evidente ed ancora percepibile.
“Senza disconoscere le nostre origini – rappresenta Fabio Massimo Pallottini Direttore Generale di CAR – sarebbe stato non solo un errore ma ancor più il fallimento annunciato di un grande progetto che, abbozzato dal legislatore delegato nel 1986, meritava di essere sviluppato ed integrato, proiettato oltre le tradizionali funzioni e competenze”.
A buona ragione il percorso intrapreso dalla costituzione della Società CAR ScpA, sino all’apertura avvenuta il 25 novembre del 2002 ed ancora sino ad oggi non è stata priva di difficoltà. Le interazioni con le istituzioni pubbliche socie, con quelle nazionali, regionali e locali, con un mondo in continua evoluzione, come è quello del commercio, hanno certamente consentito un approccio “multimediale” ma hanno anche caricato di grandi responsabilità la governance di CAR.
La gestione del Centro ha dovuto fare i conti con le sfide lanciate dai Mercati internazionali e transnazionali. L’investimento complessivo iniziale per la realizzazione del CAR, pari ad oltre 130 milioni di euro, ha retto l’iniziale impatto ed è stato al contempo il tassello da cui partire per una redditività operativa prospettica fatta di ricavi, costi operativi, ammortamenti e gestione finanziaria.
Oggi il Centro Agroalimentare ha una superficie coperta per oltre 300 mila metri quadri, un indotto pari a circa 5 mila persone. Oggi si contano oltre 450 aziende che sviluppano un volume d’affari di circa 2 miliardi di euro.
Anche i numeri della Società CAR sono positivi: l’EBITDA è pari al 22% ed il valore della produzione si aggira intorno ai 17 milioni di euro. La nuova area industriale, edificata intorno al manufatto inziale, affianca una tra le più importanti piattaforme del biologico d’Italia, si avvale di energia alternativa prodotta da pannelli solari che copre circa un quinto del fabbisogno dell’intero Centro.
La tradizione, anch’essa rivista e corretta, è tutta nel cosiddetto “CAR 2.0”. Si tratta di una gestione tecnologicamente avanzata che coinvolge tutte le funzioni ed i servizi del Centro. Una gestione e conduzione del Campus del CAR che si avvale di un sistema intelligente di comunicazione ed integrazione che punta, al massimo sviluppo del sistema, con la visione di un CAR 3.0, connesso, integrato, condiviso ed innovativo.
“Certo in questi anni ci sono stati passaggi difficili, aziende che non hanno retto alle difficoltà, altre che hanno abbandonato per motivi anagrafici, protagonisti che non ci sono più”, ci tiene a sottolineare il Direttore Generale Fabio Massimo Pallottini “anche a loro va rivolto il pensiero ed il ringraziamento”.
Il Centro Agroalimentare Roma è qualcosa di molto di più e di diverso rispetto all’idea avuta 30 anni fa dal legislatore delegato: a quindici anni dalla sua apertura il Centro Agroalimentare Roma è la più grande struttura logistico distributiva in Italia nel settore del fresco alimentare e punta a divenire, mossa da obiettivi di sviluppo ed innovazione, un punto di riferimento per il vasto mondo dell’agroalimentare.
Una nuova sfida attende il CAR: dare gambe ad un progetto di sviluppo che, in armonia con il territorio, possa far crescere reddito ed occupazione con iniziative all’insegna della sostenibilità.
I complimenti sono di rito come gli auguri …. e sono del tutto sinceri.
UFFICIO SVILUPPO CAR