Come l’Artusi breve elogio del consumo delle acciughe

    Come l'Artusi breve elogio del consumo delle acciughearticolo20130709Come l'Artusi breve elogio del consumo delle acciugheEugenio Del Toma

    Guidonia, 9 luglio 2013. Il Prof. Eugenio Del Toma, Primario Emerito in Dietologia e Diabetologia · Specialista in Scienza dell'Alimentazione e in Gastroenterologia, ha rilasciato sul quotidiano La Repubblica una sua dichiarazione che, come già accaduto in precedenza, con il suo permesso, riprendiamo e volentieri pubblichiamo. La moderna dietetica si è umanizzata, almeno in termini di prevenzione, e consiglia quasi a volontà verdure e frutta ma anche il pescato o i prodotti di acquacoltura. Gli italiani sono stati fra i più modesti consumatori di pesce in Europa ma la situazione è migliorata e i nutrizionisti propongono ai loro pazienti di consumare pesce "almeno" due volte a settimana. Le difficoltà economiche del momento contribuiscono poi ad orientarsi verso il cosiddetto "pesce povero", peraltro gustoso e nutriente rispetto ad altri pesci più costosi ma meno ricchi di quegli acidi grassi (in particolare gli "omega3") che ormai affollano gli stigli delle farmacie come integratori di lusso.
    Al riguardo, ricorderò come L' Artusi ne presagisse i meriti, quando gli omega3 erano ancora sconosciuti, con un elogio alle "acciughe alla marinara" ( ... "più appetitose in umido con un battuti no d'aglio, prezzemolo, sale, pepe e olio; quando sono cotte si aggiunge anche un po' d'acqua mista a aceto"). Per i patiti delle calorie va precisato che la parte commestibile delle acciughe fornisce un numero di calorie dawero modesto, meno di 100 kcal per 100 grammi di prodotto, quindi un antipasto o un "secondo" raccomandabili per chiunque abbia dei problemi di sovrappeso. Vista la descrizione del battuti no non c'è da preoccuparsi neppure delle calorie del poco olio necessario, dato che sarà poi l'aceto a caratterizzare il piatto. Questo è solo un esempio di come prevenzione dietetica e gastronomia potrebbero andare più spesso a braccetto, mitigando l'insofferenza causata dall'eccesso di proibizioni!
    Non per stupire ma per informare i lettori,concluderei dicendo che anche un fritto di pesce, fatto a regola d'arte, non oltre il punto di fumo, può allietare qualche pranzo particolare senza ingiustificati timori per il fegato.

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    Come l’Artusi breve elogio del consumo delle acciughearticolo20130709Come l’Artusi breve elogio del consumo delle acciugheEugenio Del Toma

    Guidonia, 9 luglio 2013. Il Prof. Eugenio Del Toma, Primario Emerito in Dietologia e Diabetologia · Specialista in Scienza dell'Alimentazione e in Gastroenterologia, ha rilasciato sul quotidiano La Repubblica una sua dichiarazione che, come già accaduto in precedenza, con il suo permesso, riprendiamo e volentieri pubblichiamo. La moderna dietetica si è umanizzata, almeno in termini di prevenzione, e consiglia quasi a volontà verdure e frutta ma anche il pescato o i prodotti di acquacoltura. Gli italiani sono stati fra i più modesti consumatori di pesce in Europa ma la situazione è migliorata e i nutrizionisti propongono ai loro pazienti di consumare pesce "almeno" due volte a settimana. Le difficoltà economiche del momento contribuiscono poi ad orientarsi verso il cosiddetto "pesce povero", peraltro gustoso e nutriente rispetto ad altri pesci più costosi ma meno ricchi di quegli acidi grassi (in particolare gli "omega3") che ormai affollano gli stigli delle farmacie come integratori di lusso.
    Al riguardo, ricorderò come L' Artusi ne presagisse i meriti, quando gli omega3 erano ancora sconosciuti, con un elogio alle "acciughe alla marinara" ( … "più appetitose in umido con un battuti no d'aglio, prezzemolo, sale, pepe e olio; quando sono cotte si aggiunge anche un po' d'acqua mista a aceto"). Per i patiti delle calorie va precisato che la parte commestibile delle acciughe fornisce un numero di calorie dawero modesto, meno di 100 kcal per 100 grammi di prodotto, quindi un antipasto o un "secondo" raccomandabili per chiunque abbia dei problemi di sovrappeso. Vista la descrizione del battuti no non c'è da preoccuparsi neppure delle calorie del poco olio necessario, dato che sarà poi l'aceto a caratterizzare il piatto. Questo è solo un esempio di come prevenzione dietetica e gastronomia potrebbero andare più spesso a braccetto, mitigando l'insofferenza causata dall'eccesso di proibizioni!
    Non per stupire ma per informare i lettori,concluderei dicendo che anche un fritto di pesce, fatto a regola d'arte, non oltre il punto di fumo, può allietare qualche pranzo particolare senza ingiustificati timori per il fegato.

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