La mela cruda la tira drì una dbuda, la mela cota la n’tira drì’na ciopa!

Con ogni probabilità in questi giorni vi sarà capitato di sentire alla radio il comunicato di una famosa azienda melicola italiana che informa sullo stato di salutE di questo ottimo frutto.

Facciamo chiarezza !

L’Associazione italiana produttori di mele Assomela s.c.[1] ha aggiornato i dati alla prima settimana di dicembre ed ha analizzato l’andamento del mercato nella prima parte di stagione.

A causa delle gelate primaverili prima e della mancanza di pioggia estiva seguita dalle forti grandinate, il volume totale di mele prodotte si assesta poco al di sopra di 1,7 milione di ton., in forte riduzione (-25%) rispetto a quello della scorsa stagione, quando il raccolto aveva superato le 2,2 milioni di ton.

Può quindi capitare di acquistare frutti di alcune varietà più precoci con un calibro leggermente inferiore al normale, ma la scarsa produzione ha sostenuto la qualità finale dei frutti in termini di gusto e colorazione, che per le mele non danneggiate dagli eventi grandinigeni si presenta molto buona.

Inoltre bisogna considerare la disponibilità di varietà nuove molto apprezzabili

L’impegno dei nostri consorzi melicoli, formati da migliaia di famiglie che hanno lavorato duro nonostante la difficile situazione, è comunque riuscita, nella condivisione d’impegno e di intenti, a fare fronte a questa stagione senz’altro più impegnativa del solito.

Adesso tocca a noi.

Buona mela a tutti.

UFFICIO SVILUPPO CAR

 

[1] Assomela s.c. è il Consorzio delle Organizzazioni di Produttori di mele italiani che rappresenta l’80% della produzione melicola nazionale, a cui si associano le OP VOG (Marlene), VIP, VOG Products e il Consorzio FROM della Provincia di Bolzano, Melinda, “la Trentina” e Mezzacorona della Provincia di Trento, Nord Est della Regione Veneto, Melapiù della Regione Emilia Romagna, Rivoira e Lagnasco della Regione Piemonte, Friulfruct del Friuli Venezia Giulia e Melavì della Regione Lombardia.