Il CAR alla IV Edizione del Private Sector partnerships dialogue della FAO

    Il CAR alla IV Edizione del Private Sector partnerships dialogue della FAOarticolo20151015Massimo Pallottini alla IV Edizione del Private Sector partnerships dialogue della FAOlogo_fao

    Roma, 15 ottobre 2015. Oltre 200 soggetti aziendali ed imprenditoriali di tutto il mondo e di ogni settore – manifatturiero, finanza, edilizia, agroindustria, multinazionali dei beni di consumo e partecipazioni statali – presenti alla IV° edizione del “Private Sector partnerships dialogue”, organizzato a Roma dalla Fao per favorire e sollecitare progetti e investimenti privati in ambiti agricoli, agroalimentari, logistici contro la fame e la malnutrizione nel mondo. Ovviamente centrale il ruolo dei centri agroalimentari all’ingrosso, sia nei Paesi industriali che in quelli in via di sviluppo, così come nelle collaborazioni tra pubblico e privato – quindi nella finanza di progetto, nell’azionariato, nelle strategie gestionali, nella combinazione dei profili giuridici pubblicistici e privatistici – e dovuta la presenza dell’Unione mondiale centri agroalimentari all’ingrosso. La Wuwm - che a maggio scorso al Congresso di Budapest ha sottoscritto con la Fao un Protocollo di intesa che a settembre a Campinas in Brasile si è deciso di tradurre in criteri, metodologie e strategie applicative per sostenere l’impegno della Fao anche dagli agromercati all’ingrosso – ha scelto per farsi rappresentare uno dei membri del Consiglio mondiale più ferrato sui temi ad oggetto del dialogo. “Padre fondatore del Car”, come manager che ha costruito impianti avanzati da 140 ettari con 130 milioni di euro seguiti da 30 in project financing, integrando fondi e interessi pubblici con risorse e aspettative private, il Topmanager del Car di Roma, presidente di “Italmercati-Rete di imprese” e membro del Wuwm Board of directors Fabio Massimo Pallottini ha raccolto l’invito ufficiale come un onore. E ha potuto cogliere negli interventi ampie prospettive concrete di studio, di iniziativa, di impegno e responsabilità per quegli agromercati all’ingrosso interessati e tecnicamente abilitati ad investimenti compartecipati ed a forme di integrazione funzionale in ambiti agricoli e in attività – sicurezze alimentari, controlli igienico-sanitari, certificazioni di qualità, politiche di marketing, progetti logistici – con impatti diretti sui coltivatori e sulle aziende. Ma all’ordine del giorno dell’importante assise internazionale di piazza Porta Capena figurava la “finanza inclusiva” intesa come un fattore imprescindibile di uno sviluppo compatibile compartecipato dai privati. Dunque, competenze, asset strategici, studi di fattibilità, revenue foresights. Come hanno spiegato il Direttore generale della Fao, Josè Graziano da Silva e Jaine Chisholm Caunt (neoeletta presidente del Private Sector Mechanism), lo scopo raggiunto dell’iniziativa è stata un’aggiornata conferma dell’ineludibile esigenza “di stringere collaborazioni tra settore privato e Fao per uno sviluppo sostenibile che centri gli obiettivi dell’Agenda 2030 a partire dalla nutrizione (con la sconfitta della fame nel mondo e la fine dell’epidemia globale di obesità), da una drastica riduzione degli sprechi e delle distruzioni di cibo, da interventi  ad ampio spettro sui mutamenti climatici per uno sviluppo agricolo sostenibile”. All’attivo della IV° edizione del Dialogo Pubblico Privato di ieri restano dunque – secondo il consuntivo della Fao – l’individuazione di attori interessati e tecnicamente in grado di ottimizzare “expertises” e disponibilità alla collaborazione, la accertatata diffusione di sensibilità ai problemi trattati, un elevato livello di informazione e di consapevolezze anche nel settore privato. Ma soprattutto “la scelta della via collaborativa per incoraggiare l’impresa privata ad investimenti per queste responsabilità sulla base di informazioni sempre più precise, di modalità operative sperimentate, di servizi avanzati usufruibili, di dati statistici aggiornati e consultabili”. “Per i singoli centri agroalimentari avanzati – ha osservato a margine dei lavori della Fao Fabio Massimo Pallottini come portavoce della Wuwm – oggi le strategie di “finanza inclusiva” per effettuare investimenti agricoli ed agroalimentari (secondo modelli non discriminatori e su progetti ecocompatibili) non appaiono ancora a portata di mano di chiunque e proprio dietro l’angolo, stante anche le difficoltà creditizie esistenti in Europa. Ma certamente il dialogo assiduo ed il confronto tecnico con la Wuwm, grazie anche al recente Protocollo di intesa con la Fao ed al Gruppo dirigente che fa riferimento al Presidente Manuel Estrada Rodriguez Nora, possono aprire invece ampie ed interessanti prospettive di impegno con risultati utili ed anche preziosi per

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    Roma, 15 ottobre 2015. Oltre 200 soggetti aziendali ed imprenditoriali di tutto il mondo e di ogni settore – manifatturiero, finanza, edilizia, agroindustria, multinazionali dei beni di consumo e partecipazioni statali – presenti alla IV° edizione del “Private Sector partnerships dialogue”, organizzato a Roma dalla Fao per favorire e sollecitare progetti e investimenti privati in ambiti agricoli, agroalimentari, logistici contro la fame e la malnutrizione nel mondo. Ovviamente centrale il ruolo dei centri agroalimentari all’ingrosso, sia nei Paesi industriali che in quelli in via di sviluppo, così come nelle collaborazioni tra pubblico e privato – quindi nella finanza di progetto, nell’azionariato, nelle strategie gestionali, nella combinazione dei profili giuridici pubblicistici e privatistici – e dovuta la presenza dell’Unione mondiale centri agroalimentari all’ingrosso. La Wuwm – che a maggio scorso al Congresso di Budapest ha sottoscritto con la Fao un Protocollo di intesa che a settembre a Campinas in Brasile si è deciso di tradurre in criteri, metodologie e strategie applicative per sostenere l’impegno della Fao anche dagli agromercati all’ingrosso – ha scelto per farsi rappresentare uno dei membri del Consiglio mondiale più ferrato sui temi ad oggetto del dialogo. “Padre fondatore del Car”, come manager che ha costruito impianti avanzati da 140 ettari con 130 milioni di euro seguiti da 30 in project financing, integrando fondi e interessi pubblici con risorse e aspettative private, il Topmanager del Car di Roma, presidente di “Italmercati-Rete di imprese” e membro del Wuwm Board of directors Fabio Massimo Pallottini ha raccolto l’invito ufficiale come un onore. E ha potuto cogliere negli interventi ampie prospettive concrete di studio, di iniziativa, di impegno e responsabilità per quegli agromercati all’ingrosso interessati e tecnicamente abilitati ad investimenti compartecipati ed a forme di integrazione funzionale in ambiti agricoli e in attività – sicurezze alimentari, controlli igienico-sanitari, certificazioni di qualità, politiche di marketing, progetti logistici – con impatti diretti sui coltivatori e sulle aziende. Ma all’ordine del giorno dell’importante assise internazionale di piazza Porta Capena figurava la “finanza inclusiva” intesa come un fattore imprescindibile di uno sviluppo compatibile compartecipato dai privati. Dunque, competenze, asset strategici, studi di fattibilità, revenue foresights. Come hanno spiegato il Direttore generale della Fao, Josè Graziano da Silva e Jaine Chisholm Caunt (neoeletta presidente del Private Sector Mechanism), lo scopo raggiunto dell’iniziativa è stata un’aggiornata conferma dell’ineludibile esigenza “di stringere collaborazioni tra settore privato e Fao per uno sviluppo sostenibile che centri gli obiettivi dell’Agenda 2030 a partire dalla nutrizione (con la sconfitta della fame nel mondo e la fine dell’epidemia globale di obesità), da una drastica riduzione degli sprechi e delle distruzioni di cibo, da interventi  ad ampio spettro sui mutamenti climatici per uno sviluppo agricolo sostenibile”. All’attivo della IV° edizione del Dialogo Pubblico Privato di ieri restano dunque – secondo il consuntivo della Fao – l’individuazione di attori interessati e tecnicamente in grado di ottimizzare “expertises” e disponibilità alla collaborazione, la accertatata diffusione di sensibilità ai problemi trattati, un elevato livello di informazione e di consapevolezze anche nel settore privato. Ma soprattutto “la scelta della via collaborativa per incoraggiare l’impresa privata ad investimenti per queste responsabilità sulla base di informazioni sempre più precise, di modalità operative sperimentate, di servizi avanzati usufruibili, di dati statistici aggiornati e consultabili”. “Per i singoli centri agroalimentari avanzati – ha osservato a margine dei lavori della Fao Fabio Massimo Pallottini come portavoce della Wuwm – oggi le strategie di “finanza inclusiva” per effettuare investimenti agricoli ed agroalimentari (secondo modelli non discriminatori e su progetti ecocompatibili) non appaiono ancora a portata di mano di chiunque e proprio dietro l’angolo, stante anche le difficoltà creditizie esistenti in Europa. Ma certamente il dialogo assiduo ed il confronto tecnico con la Wuwm, grazie anche al recente Protocollo di intesa con la Fao ed al Gruppo dirigente che fa riferimento al Presidente Manuel Estrada Rodriguez Nora, possono aprire invece ampie ed interessanti prospettive di impegno con risultati utili ed anche preziosi per

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