Lo spreco alimentare vale 15 miliardi di euro, un punto di PiL, non possiamo permettercelo». Lo rivelano i dati diffusi, in occasione della sesta Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare, istituita dal Ministero dell’ambiente in collaborazione con la campagna Spreco Zero e Università di Bologna – Distai, dal progetto 60 Sei Zero. «Alla politica posso dire che si può fare di più pensando a questo punto di Pii che ogni anno si getta via – dice Segré – e che tra l’altro non tiene conto dei costi dello smaltimento, dell’inquinamento del costo del capitale naturale impegnato». «Sprecare risorse ambientali, idriche ed economiche sia nella produzione, sia nell’acquisto dei beni alimentari che poi non si riesce a consumare è una cattiva abitudine che non possiamo più permetterci commenta il ministro dell’Ambiente Sergio Costa -.
Anche se negli ultimi anni la sensibilità su questo tema è aumentata portando ad una riduzione del fenomeno, credo sia necessario continuare a investire in progetti di educazione alimentare per promuovere le buone pratiche e migliorare la sensibilità di noi cittadini e consumatori». Tante le iniziative benefiche.
Sono oltre 1090 le tonnellate di frutta e verdura fresca recuperate dal Centro Agroalimentare di Roma (Car) e poi ridistribuite alle onius della Capitale e della Regione Lazio accreditate al progetto «II Cibo che serve» ideato dalle Adi di Roma e Provincia. È di 2.180.000 di euro (ipotesi prezzo medio al dettaglio di 2 euro/Kg) la stima del valore di mercato dei prodotti recuperati e del potenziale risparmio.
L’impatto ambientale dei pro dotti recuperati dal Car fornisce una stima delle risorse naturali impiegate in fase di produzione e quindi non sprecate: 2.207 cassonetti di rifiuti evitati; 354 piscine olimpiche di acqua non sprecate (acqua per produrre i prodotti recuperati); 9.538 viaggi in auto Roma – Milano inquinerebbero come la C02 prodotta in fase di produzione dei prodotti recuperati; 1.036 campi da calcio equivalgono alla superficie di territorio che sarebbe necessaria per compensare gli impatti dei prodotti recuperati; 1.144.500 H20 non sprecata; 1.226.250 C02 non sprecata. Un punto di Pii Lo spreco alimentare vale più di 15 miliardi di euro 2 Milioni II valore delle derrate alimentari recuperate dal Car di Roma
Fonte: Il tempo