La crisi non fa tappa al CAR

    La crisi non fa tappa al CARarticolo20140914La stampa romana pone attenzione al CARLa stampa romana pone attenzione al CARGuidonia, 14 settembre 2014. Ha appena compiuto dieci anni ed è tra le pochissime municipalizzate...Massimo Pallottini 2014

    Guidonia, 14 settembre 2014. Ha appena compiuto dieci anni ed è tra le pochissime municipalizzate che è riuscita per due anni consecutivi a chiudere in attivo il bilancio. Nonostante la crisi generale che ha colpito il settore agroalimentare, il CAR (Centro Agroalimentare Roma) ha lanciato quest'estate il marchio “Cuordicar, nato come una scommessa, oggi piuttosto diffuso nei mercati rionali della Capitale e in futuro possibile veicolo di rilancio della struttura mercatale romana. Un altro modo di reagire ai dati economici negativi, non arrendersi ma trovare nuove opportunità. “Ci siamo messi a disposizione dell’amministrazione - spiega Fabio Massimo Pallottini, direttore generale del Car - non pensiamo di avere la bacchetta magica, ma conosciamo bene la situazione dei mercati e in un certo senso la crisi l'avevamo prevista”.
    Pallottini, il bilancio del CAR è inattivo per il secondo anno consecutivo mentre la grande distribuzione e la piccola soffrono la crisi e hanno il segno meno, non è un controsenso? “In un certo senso sì, ma noi il fenomeno lo abbiamo osservato con attenzione. All'inizio la riduzione dei consumi nei mercati si è ridistribuita nella grande distribuzione, negli ultimi tempi è stata assorbita dalle frutterie straniere.
    Come CAR oggi abbiamo tanti clienti stranieri”. Qual è il segreto di un bilancio così positivo? (Un utile nel20 13 di oltre un milione di euro, ndr) “lnnanzitutto vorrei sottolineare che la positività del bilancio non è un fatto episodico. È cioè un risultato consolidato che non ci basta e va migliorato ma che ci ha permesso di crescere anche a livello internazionale. Il segreto, vorrei aggiungere, sta nel mettere insieme un 'attività tradizionale come quella dei mercati con elementi più moderni che permettono una distribuzione più veloce delle merci, una logistica che interessa merce che arriva dall’estero e che rifornisce i nostri mercati”. Non è un mistero, però, che al CAR la merce venga caricata e scaricata dai camion mediante manodopera irregolare, cosa state facendo per impedire che questo avvenga?
    “E’ una situazione che ci preoccupa molto anche se vorrei dire che questa manodopera irregolare non lavora negli stand dei grossisti tantomeno nei magazzini del distributore o negli uffici, voglio dire che non è radicata oltre le normali operazioni di carico e scarico della merce. Tuttavia abbiamo investito grosse cifre sulla sorveglianza esterna, abbiamo rinforzato la recensione e lunedì prossimo entrerà in funzione un nuovo servizio di movimentazione merci più efficace e veloce che ha però costi superiori a quelli della mancia che si prende un lavoratore irregolare per lo stesso compito. Il fatto è che se non intervengono le forze dell'ordine, in perenne carenza di mezzi e di uomini, è difficile debellare il fenomeno”. Perché “Cuordicar” e dove volete arrivare con questo marchio? “Lo abbiamo lanciato quest'estate e ora sta cominciando a circolare nei mercati e nei vari punti vendita. I prodotti Cuordicar sono soggetti ad un controllo e ad una garanzia superiore, con questo marchio il CAR ha voluto lanciare un marchio identitario di garanzia, espressione riconoscibile di qualità del prodotto acquistato e venduto. In poche parole un simbolo di valore commerciale rivolto a grossisti, dettaglianti e consumatori”.

    Fonte: Il Tempo – Damiana Verucci

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    La crisi non fa tappa al CARarticolo20140914La stampa romana pone attenzione al CARLa stampa romana pone attenzione al CARGuidonia, 14 settembre 2014. Ha appena compiuto dieci anni ed è tra le pochissime municipalizzate…Massimo Pallottini 2014

    Guidonia, 14 settembre 2014. Ha appena compiuto dieci anni ed è tra le pochissime municipalizzate che è riuscita per due anni consecutivi a chiudere in attivo il bilancio. Nonostante la crisi generale che ha colpito il settore agroalimentare, il CAR (Centro Agroalimentare Roma) ha lanciato quest'estate il marchio “Cuordicar, nato come una scommessa, oggi piuttosto diffuso nei mercati rionali della Capitale e in futuro possibile veicolo di rilancio della struttura mercatale romana. Un altro modo di reagire ai dati economici negativi, non arrendersi ma trovare nuove opportunità. “Ci siamo messi a disposizione dell’amministrazione – spiega Fabio Massimo Pallottini, direttore generale del Car – non pensiamo di avere la bacchetta magica, ma conosciamo bene la situazione dei mercati e in un certo senso la crisi l'avevamo prevista”.
    Pallottini, il bilancio del CAR è inattivo per il secondo anno consecutivo mentre la grande distribuzione e la piccola soffrono la crisi e hanno il segno meno, non è un controsenso? “In un certo senso sì, ma noi il fenomeno lo abbiamo osservato con attenzione. All'inizio la riduzione dei consumi nei mercati si è ridistribuita nella grande distribuzione, negli ultimi tempi è stata assorbita dalle frutterie straniere.
    Come CAR oggi abbiamo tanti clienti stranieri”. Qual è il segreto di un bilancio così positivo? (Un utile nel20 13 di oltre un milione di euro, ndr) “lnnanzitutto vorrei sottolineare che la positività del bilancio non è un fatto episodico. È cioè un risultato consolidato che non ci basta e va migliorato ma che ci ha permesso di crescere anche a livello internazionale. Il segreto, vorrei aggiungere, sta nel mettere insieme un 'attività tradizionale come quella dei mercati con elementi più moderni che permettono una distribuzione più veloce delle merci, una logistica che interessa merce che arriva dall’estero e che rifornisce i nostri mercati”. Non è un mistero, però, che al CAR la merce venga caricata e scaricata dai camion mediante manodopera irregolare, cosa state facendo per impedire che questo avvenga?
    “E’ una situazione che ci preoccupa molto anche se vorrei dire che questa manodopera irregolare non lavora negli stand dei grossisti tantomeno nei magazzini del distributore o negli uffici, voglio dire che non è radicata oltre le normali operazioni di carico e scarico della merce. Tuttavia abbiamo investito grosse cifre sulla sorveglianza esterna, abbiamo rinforzato la recensione e lunedì prossimo entrerà in funzione un nuovo servizio di movimentazione merci più efficace e veloce che ha però costi superiori a quelli della mancia che si prende un lavoratore irregolare per lo stesso compito. Il fatto è che se non intervengono le forze dell'ordine, in perenne carenza di mezzi e di uomini, è difficile debellare il fenomeno”. Perché “Cuordicar” e dove volete arrivare con questo marchio? “Lo abbiamo lanciato quest'estate e ora sta cominciando a circolare nei mercati e nei vari punti vendita. I prodotti Cuordicar sono soggetti ad un controllo e ad una garanzia superiore, con questo marchio il CAR ha voluto lanciare un marchio identitario di garanzia, espressione riconoscibile di qualità del prodotto acquistato e venduto. In poche parole un simbolo di valore commerciale rivolto a grossisti, dettaglianti e consumatori”.

    Fonte: Il Tempo – Damiana Verucci

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