Roma pronta con Fruit and Vegs

    Roma pronta con Fruit and Vegsarticolo20140606Sole 24 ore: Roma pronta con "Fruit and Vegs"Gli egiziani, fuori dall’Italia, sono stati i primi a crederci. E a rispondere. Con una lettera...FM_PALLOTTINI

    La proposta del Centro agroalimentare capitolino per una nuova rassegna di settore di respiro internazionale

    Pallottini: l’Italia soffre di un regionalismo esasperato e manca una cabina di regia nazionale

    Gli egiziani, fuori dall’Italia, sono stati i primi a crederci. E a rispondere. Con una lettera del 27 maggio scorso indirizzata al direttore generale del Car, Fabio Massimo Pallottini, l’Ambasciata della Repubblica Araba d’Egitto ha salutato infatti con entusiasmo l’idea di una fiera internazionale dell’ortofrutta a Roma. Che non è la proposta di una nuova rassegna lanciata dall’ente fieristico capitolino (Investimenti Spa, la società subentrata a Fiera di Roma Spa), ma di un’ipotesi avanzata dal Centro agroalimentare, dove transitano – tra l’altro – otto milioni di quintali l’anno di frutta e ortaggi. «In un sistema fieristico nazionale dove si procede in ordine sparso – puntualizza Pallottini – noi, responsabilmente, vogliamo fare un ragionamento serio.

    L’Italia è il primo produttore e tra i primi esportatori europei di ortofrutta, ma il mercato interno di settore, come sappiamo, è debole. E lo strumento fieristico è un’ottima opportunità per rafforzarlo». In barba alle sinergie con Cesena Fiera, che da trent’anni organizza «Macfrut», e con Veronafiere che ha da poco annunciato – per maggio 2015 – la prima edizione di «Fruit Gourmet Expo». «Senza nulla togliere all’impegno dei suoi organizzatori – riprende Pallottini – Cesena, francamente, non risponde a questi requisiti. Diversamente da Berlino, guardando all’Europa, che da anni punta con successo su “Fruit Logistica”, e da Madrid che sta vincendo la scommessa con “Fruit Attraction”. Per questo mi sono già attivato con il ministero delle Politiche agricole e con la Fiera di Roma, facendo presente che organizzare una manifestazione internazionale dedicata alla filiera ortofrutticola non è compito del Car, ma della città di Roma che ha una struttura fieristica d’avanguardia».

    Un vero e proprio progetto ancora non c’è (il nome in compenso sì: «Fruit and Vegs»). E lo stesso direttore del Car, per ora, parla di un’«idea progettuale che sta raccogliendo consensi. Gli operatori commerciali del settore riuniti in Fruitimprese vedrebbero bene anche Milano. Ma noi diciamo Roma, perché la città si configurerebbe come un “Hub” per il Mediterraneo». E in tutto ciò il Car capitolino come si colloca? Di Centri agroalimentari in Italia ce ne sono oltre 230, i mercati all’ingrosso sono 140: troppi, anche per un sistema che movimenta 11,5 milioni di tonnellate di ortofrutta, pari a circa il 60% del totale nazionale. E a Mercati Associati, la società costituita nel 1995 per cercare di rispondere alle moderne esigenze della distribuzione e dei consumatori, aderiscono solo una ventina di strutture, o poco più. «Se è per questo aderiamo anche noi – ricorda Pallottini – . Però Mercati Associati si sta spegnendo, perché manca una vera struttura in grado di razionalizzare questi mercati.

    Il loro numero eccessivo, del resto, è uno dei frutti avvelenati del sistema, la conseguenza di un regionalismo esasperato e della mancanza di una cabina di regia nazionale». Può fare qualche esempio? «In tutta la Francia ci sono 16 mercati all’ingrosso, solo nel Lazio ne contiamo otto. Con questi numeri non andiamo da nessuna parte». Il Car di Roma, in ogni caso, si difende bene. «Solo per l’ortofrutta abbiamo 120 postazioni, tutte occupate e con una lunga lista di attesa, con 70 aziende commerciali all’ingrosso e oltre 200 aziende agricole».
    Certo, l’Egitto non è la Germania. Nel 2013, in base ai dati Istat, l’Italia ha esportato frutta e ortaggi nel paese mediterraneo per neppure 18 milioni, realizzando lo 0,4% del totale export; e l’import ha superato di poco i 63 milioni, circa il 2% del totale.
    Detto questo, le potenzialità dell’interscambio ortofrutticolo tra i due paesi sarebbero enormi.

    Come il governo italiano sottolineava già nel 2002, quando firmò al Cairo il progetto pilota «Green Corridor» nel quadro di un accordo di cooperazione bilaterale.
    Ben venga insomma l’interesse dell’Egitto per un’unica fiera internazionale dell’ortofrutta a Roma. Altri paesi potrebbero manifestare a breve lo stesso interesse. Il Car è pronto. Ma gli altri?

    Gruppo Car: la produzione del 2013 a 16 milioni

    Il Gruppo Car, costituito dalla holding capofila e proprietaria del Centro agroalimentare Roma, Car società consortile per azioni e dalla controllata società di gestione Cargest Srl è «di sana e robusta costituzione». Il 2013, come l’anno precedente, al netto delle imposte il risultato operativo del Gruppo è stato chiuso in attivo, ma rispetto al 2012 l’utile di esercizio è quasi raddoppiato, salendo a quasi 622mila euro, e il valore della produzione ha sfiorato i 16 milioni, di cui il 40% realizzato con i prodotti ortofrutticoli. «A vantaggio di tutti i segmenti – riporta un comunicato – dall’agricoltura, al commercio, dalla logistica, ai consumatori, il Car lavora a un format promozionale dello status economico-imprenditoriale ormai raggiunto dalla filiera ortofrutticola in una città e in una regione che contano sulla forza regolatrice di una struttura efficiente nei servizi, in salute nei conti e coerente con la sua mission come il Centro agroalimentare Roma: quarto mercato all’ingrosso in Europa per giro d’affari e volumi distribuiti».

    Fonte: Il Sole 24 ore - Articolo apparso su Agrisole 6-12 giugno 2014

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    Roma pronta con Fruit and Vegsarticolo20140606Sole 24 ore: Roma pronta con “Fruit and Vegs”Gli egiziani, fuori dall’Italia, sono stati i primi a crederci. E a rispondere. Con una lettera…FM_PALLOTTINI

    La proposta del Centro agroalimentare capitolino per una nuova rassegna di settore di respiro internazionale

    Pallottini: l’Italia soffre di un regionalismo esasperato e manca una cabina di regia nazionale

    Gli egiziani, fuori dall’Italia, sono stati i primi a crederci. E a rispondere. Con una lettera del 27 maggio scorso indirizzata al direttore generale del Car, Fabio Massimo Pallottini, l’Ambasciata della Repubblica Araba d’Egitto ha salutato infatti con entusiasmo l’idea di una fiera internazionale dell’ortofrutta a Roma. Che non è la proposta di una nuova rassegna lanciata dall’ente fieristico capitolino (Investimenti Spa, la società subentrata a Fiera di Roma Spa), ma di un’ipotesi avanzata dal Centro agroalimentare, dove transitano – tra l’altro – otto milioni di quintali l’anno di frutta e ortaggi. «In un sistema fieristico nazionale dove si procede in ordine sparso – puntualizza Pallottini – noi, responsabilmente, vogliamo fare un ragionamento serio.

    L’Italia è il primo produttore e tra i primi esportatori europei di ortofrutta, ma il mercato interno di settore, come sappiamo, è debole. E lo strumento fieristico è un’ottima opportunità per rafforzarlo». In barba alle sinergie con Cesena Fiera, che da trent’anni organizza «Macfrut», e con Veronafiere che ha da poco annunciato – per maggio 2015 – la prima edizione di «Fruit Gourmet Expo». «Senza nulla togliere all’impegno dei suoi organizzatori – riprende Pallottini – Cesena, francamente, non risponde a questi requisiti. Diversamente da Berlino, guardando all’Europa, che da anni punta con successo su “Fruit Logistica”, e da Madrid che sta vincendo la scommessa con “Fruit Attraction”. Per questo mi sono già attivato con il ministero delle Politiche agricole e con la Fiera di Roma, facendo presente che organizzare una manifestazione internazionale dedicata alla filiera ortofrutticola non è compito del Car, ma della città di Roma che ha una struttura fieristica d’avanguardia».

    Un vero e proprio progetto ancora non c’è (il nome in compenso sì: «Fruit and Vegs»). E lo stesso direttore del Car, per ora, parla di un’«idea progettuale che sta raccogliendo consensi. Gli operatori commerciali del settore riuniti in Fruitimprese vedrebbero bene anche Milano. Ma noi diciamo Roma, perché la città si configurerebbe come un “Hub” per il Mediterraneo». E in tutto ciò il Car capitolino come si colloca? Di Centri agroalimentari in Italia ce ne sono oltre 230, i mercati all’ingrosso sono 140: troppi, anche per un sistema che movimenta 11,5 milioni di tonnellate di ortofrutta, pari a circa il 60% del totale nazionale. E a Mercati Associati, la società costituita nel 1995 per cercare di rispondere alle moderne esigenze della distribuzione e dei consumatori, aderiscono solo una ventina di strutture, o poco più. «Se è per questo aderiamo anche noi – ricorda Pallottini – . Però Mercati Associati si sta spegnendo, perché manca una vera struttura in grado di razionalizzare questi mercati.

    Il loro numero eccessivo, del resto, è uno dei frutti avvelenati del sistema, la conseguenza di un regionalismo esasperato e della mancanza di una cabina di regia nazionale». Può fare qualche esempio? «In tutta la Francia ci sono 16 mercati all’ingrosso, solo nel Lazio ne contiamo otto. Con questi numeri non andiamo da nessuna parte». Il Car di Roma, in ogni caso, si difende bene. «Solo per l’ortofrutta abbiamo 120 postazioni, tutte occupate e con una lunga lista di attesa, con 70 aziende commerciali all’ingrosso e oltre 200 aziende agricole».
    Certo, l’Egitto non è la Germania. Nel 2013, in base ai dati Istat, l’Italia ha esportato frutta e ortaggi nel paese mediterraneo per neppure 18 milioni, realizzando lo 0,4% del totale export; e l’import ha superato di poco i 63 milioni, circa il 2% del totale.
    Detto questo, le potenzialità dell’interscambio ortofrutticolo tra i due paesi sarebbero enormi.

    Come il governo italiano sottolineava già nel 2002, quando firmò al Cairo il progetto pilota «Green Corridor» nel quadro di un accordo di cooperazione bilaterale.
    Ben venga insomma l’interesse dell’Egitto per un’unica fiera internazionale dell’ortofrutta a Roma. Altri paesi potrebbero manifestare a breve lo stesso interesse. Il Car è pronto. Ma gli altri?

    Gruppo Car: la produzione del 2013 a 16 milioni

    Il Gruppo Car, costituito dalla holding capofila e proprietaria del Centro agroalimentare Roma, Car società consortile per azioni e dalla controllata società di gestione Cargest Srl è «di sana e robusta costituzione». Il 2013, come l’anno precedente, al netto delle imposte il risultato operativo del Gruppo è stato chiuso in attivo, ma rispetto al 2012 l’utile di esercizio è quasi raddoppiato, salendo a quasi 622mila euro, e il valore della produzione ha sfiorato i 16 milioni, di cui il 40% realizzato con i prodotti ortofrutticoli. «A vantaggio di tutti i segmenti – riporta un comunicato – dall’agricoltura, al commercio, dalla logistica, ai consumatori, il Car lavora a un format promozionale dello status economico-imprenditoriale ormai raggiunto dalla filiera ortofrutticola in una città e in una regione che contano sulla forza regolatrice di una struttura efficiente nei servizi, in salute nei conti e coerente con la sua mission come il Centro agroalimentare Roma: quarto mercato all’ingrosso in Europa per giro d’affari e volumi distribuiti».

    Fonte: Il Sole 24 ore – Articolo apparso su Agrisole 6-12 giugno 2014

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