Noi vogliamo proporvi questo piatto che può essere consumato seduti, con un contorno di insalatina di campo in cui aggiungerete qualche spicchio di cedro o di pompelmo ed anche qualche fiorellino edulo, oppure in piedi, dentro un cartoccio di carta paglia, appena spadellato, accompagnato da un buon prosecco fresco rigorosamente italiano.
Si tratta delle alici fritte, un pesce di costo contenuto appartenente alla grande famiglia del pesce azzurro, con la quale condividono forma, dimensione e colore del corpo. Il dorso delle alici è infatti percorso da una striscia azzurra, con sfumature verdi; le scaglie delle parti laterali e del ventre sono invece argentee.
L’acciuga, detta anche alice (nome scientifico Engraulis encrasicolus), è un pesce osseo diffuso in tutto il Mediterraneo. Si tratta di una specie pelagica, che vive in branchi e a profondità variabili. Hanno un ciclo vitale breve ma possiedono una capacità riproduttiva elevata e in tal modo sono in grado di sopravvivere alla pesca incalzante sia in Mediterraneo che in Oceano (anche se la popolazione generale si è ridotta drasticamente). In età adulta raggiungono i 15 – 20 cm di lunghezza.
Le carni delle acciughe, sia fresche che conservate, sono particolarmente gustose e indicate specialmente per il consumo a crudo, previo marinatura, e per la frittura.
Un’alice fresca si riconosce dall’odore che deve risultare delicato e gradevole, non ammoniacale, ma soprattutto dal colore che deve risultare brillante così come la pupilla nera, non arrossata e dalla branchie color rosso intenso. La carne deve risultare soda ed elastica.
Per un’ottima riuscita pulite le alici eleminando le interiora e la coda (se volete anche la testa), sciacquatele ed asciugatele bene pressando con delicatezza la carta assorbente. Passatele nella farina e impadellate nell’olio caldo (optare per una frittura istantanea e caldissima, tra i 175° e i 190°) fino a che non saranno dorate. Scolate ed adagiate su carta per fritto, salate e servite.