Per l’occasione andiamo in Toscana o nell’alto Lazio fa lo stesso. Si perché le differenze non sono sostanziali …. Comunque un buonissimo piatto da consumarsi sia ben caldo che tiepido. Certamente il vegano farà a meno dell’uovo da aggiungersi direttamente nel piatto nel momento in cui andiamo a consumarlo – cosiddetto “uovo sperso” – che sarà invece apprezzato da un vegetariano
In quanto a prodotti munitevi di carote, cipolle, sedano e pomodoro, del pane raffermo (meglio se quello cosiddetto “sciapo” e dell’olio di oliva extra – vergine. Questa è la base ma, per chi volesse, si può aggiungere tutta la verdura di cui disponiamo avvicinandoci così più al classico minestrone che non alla tipica acqua cotta. Nella ribollita metteremo anche verza e fagioli, meglio se cannellini.
Qui però la differenza perché il laziale mette gli spinaci o la bietola, mentre il toscano usa il cavolo nero, nome scientifico “brassica oleracea”.
Il procedimento è molto semplice. Tutte le verdure vanno sminuzzate e lasciate cuocere insieme a fuoco molto lento. Dopo i primi dieci minuti in cui lasceremo le verdure ammorbidire, copriamo con il brodo e lasciamo cuocere per circa 40 minuti, facendo attenzione a non far asciugare troppo.
A fine cottura servite la ribollita preferibilmente in cocotte di coccio che ne mantengono il calore, con del pane casareccio bene inzuppato e completando con un filo di olio crudo e pepe macinato.