Guidonia, 30 marzo 2016. Dopo la prima tappa milanese, che si è tenuta dal 23 al 25 marzo scorso e che ha fatto registrare un boom di adesioni di nuovi ‘lovers’, l’iniziativa promossa dal Club Candonga si appresta a sostare nel Centro Agroalimentare Roma. Infatti, il prossimo appuntamento dell’Operazione Lovers sarà proprio al CAR dal 6 all’8 aprile (mercato ovest al centro della galleria). Per l’occasione il corner vedrà la presenza di diversi Soci del Club e dalla stessa Carmela Suriano Ceo del Club Candonga. Riceverà inoltre la visita di Fabio Massimo Pallottini, Presidente di Italmercati e Direttore generale del Centro Agroalimentare Roma. Il tour della fragola Candonga si concluderà a Verona dal 13 al 15 aprile, con un corner all’interno di Veronamercato.
Guidonia, 11 maggio 2015. In occasione dell'arrivo della stagione degli asparagi, il Centro Agroalimentare Roma, suggerisce una ricetta gustosa e alternativa per cucinare e un primo piatto e trattare questo meraviglioso prodotto della campagna della provincia romana.
Ingredienti:
500 g pasta (paccheri rigati)
3 mazzo di asparagi del Lazio
150 g guanciale
3 tuorli d’uovo
sale
pepe
olio EVO
Pecorino e/o Parmigiano
Procedimento
Lavare gli asparagi e tagliere la parte finale più dura. Metteteli in acqua fredda salata e cuocerli per 10 minuti dopo la bollitura dell’acqua. Una volta cotti, scolateli ed adagiateli su della carta assorbente. Tagliarli a cilindri da 1 cm circa, lasciando integra la punta. Ora fate soffriggere il guanciale a dadini in una padella con un cucchiaio d’olio e sfumare con del vino bianco secco a fuoco moderato. Aggiungere poi gli asparagi, girandoli di tanto in tanto con un cucchiaio di legno per 3/4 minuti. Nel frattempo lessare la pasta in abbondante acqua salata e scolarla molto al dente. Mentre la pasta è in cottura, sbattere 3 tuorli d’uovo con una macinata di pepe nero. Conservare dell’acqua di cottura. Una volta giunta a cottura desiderata, scolate la pasta, riaccendere la padella con il guanciale e gli asparagi, e versatela nel composto con dell’acqua di cottura. Procedere alla mantecatura, aggiungendo dell’acqua tenuta da parte, fino alla cottura desiderata. Terminata tale operazione, spegnere il fuoco e versare le uova sulla pasta e mescolare subito. Aggiungete del pepe nero macinato fresco, del pecorino e/o parmigiano e servire immediatamente
Guidonia, 8 maggio 2015. In passato, il 24 giugno a Roma, si celebrava una delle feste religiose più sentite della città, quella di San Giovanni, patrono della città. In realtà la festa cominciava la notte della vigilia, la cosiddetta “notte delle streghe”. La notte tra il 23 e il 24 giugno è la notte più breve dell'anno, in quanto comincia l’estate, il solstizio d'estate il sole raggiunge la sua massima inclinazione positiva rispetto all’equatore celeste, per poi riprendere il cammino inverso. Tutte le leggende si basano su questo evento considerato magico e sacro e tradizione voleva che le streghe andassero in giro a catturare le anime proprio in quella notte.
Gli abitanti di Roma, partivano allora da tutti i rioni della città armata di torce e lanterne, e si concentrava a pregare e a mangiare le lumache nelle osterie e nelle baracche a San Giovanni in Laterano. Mangiare le lumache, portava bene. Infatti le corna rappresentavano contrasti e inquietudini e, cibandosene, significava distruggere le avversità.
I festeggiamenti si concludevano all’alba quando il Papa celebrava la messa a San Giovanni, dopo la quale dalla loggia della basilica gettava monete d’oro e d’argento, scatenando così la folla presente.
Oggi, purtroppo, la tradizionale festa di San Giovanni ha perso quasi del tutto la sua antica importanza, ma rivive da alcuni anni a questa parte in alcune manifestazioni organizzate per l’occasione.
Per contribuire a mantenere viva questa tradizionale festa, un’azienda ortofrutticola (l’unica ad avere l’autorizzazione al commercio di questo “prodotto”) del Centro Agroalimentare Roma, la Ortofrutticola Lacatena, ha in vendita in questo periodo, e fino alla fine di giugno, le lumache destinate al consumo alimentare. “Infatti – spiega Vito, titolare dell’azienda – anche se le lumache si commercializzano tutto l’anno, noi le vendiamo solo in questa circostanza, proprio perché alcuni ristoranti e negozi ce le richiedono solo nel periodo di questa antica e semisconosciuta festa”. Le lumache in commercio sono due, la Rigatella e l’Aspersa.
La Rigatella (Eobania vermiculata) ha la colorazione della conchiglia bianco-crema uniforme o più spesso con bande marrone scuro o rossastro. L'ampiezza delle bande è molto variabile e irregolare, spesso sono interrotte da un reticolo biancastro. E’ utilizzata a scopo alimentare in buona parte dell'Italia centro-meridionale e preparata in vari modi.
La Aspersa invece (Cornu aspersum) ha la colorazione di fondo che va dal verdastro al giallastro; può essere uniforme, ma più spesso sono presente da 1 a 5 bande spiralate marroni, più o meno marcate, con screziatura gialla o bianca. Essa è una delle chiocciole più ricercate in ambito culinario, nonché la più facile da allevare.