“La frutta è da vivere” Battaglio si rifà il look e fattura 180 milioni
Restyling del marchio, per renderlo più «moderno e comunicativo», un nuovo sito internet che «parla al consumatore», l’ingresso nel mondo social con un canale Facebook e Instagram. Alcune sponsorizzazioni mirate ed attività promozionali nei punti vendita. Così Battaglio, l’azienda nata nel1972 all’interno del mercato ortofrutticolo di Torino, rilancia la campagna per la conoscenza e il consumo della frutta.
L’obiettivo è di «combattere luoghi comuni o retaggi culturali talvolta usati per secondi fini». Spiega Luca Battaglio, il presidente del gruppo. La decisione di investire in questa campagna di comunicazione nasce dalla volontà di consolidare una presenza sul mercato della distribuzione e commercializzazione della frutta che dovrebbe permettere all’azienda di realizzare nel 2017 un fatturato di 180 milioni (in crescita del15 per cento rispetto all’anno scorso).
Facciamo un passo indietro. Quarantacinque anni fa alle porte di Torino inizia la distribuzione di «prodotti di qualità, di provenienza nazionale gestiti con la propria marca». All’inizio degli anni ’90 viene deciso di andare sui mercati esteri “per cercare la frutta contro – stagione o esotica”. E così nel 1995 nel Nordovest vengono distribuite le banane con marca Del Monte. Poi nel 2010 i vertici del gruppo decidono di puntare sull’importazione diretta di banane ed ananas a proprio marchio: «Siamo diventata l’unica azienda in Italia a non commercializzare marche di multinazionali», spiega Luca Battaglio. Adesso l’azienda ha due magazzini climatizzati con celle di conservazione e banane a Torino e Roma (in fase di ampliamento) per una superficie complessiva di 24.000 metri quadrati.
La Battaglio è presente anche in Argentina con due sedi a Villa Regina (Rio Negro) e a Pilar (Buenos Aires), dove ha appena inaugurato un nuovo centro per la maturazione delle banane per sviluppare il mercato interno.
La Battaglio ha una forte specializzazione in frutta esotica e ogni anno commercializza 160 mila tonnellate di frutta. L’ottanta per cento dei prodotti sono destinati alla Grande Distribuzione mentre il 20% ai mercati agro-alimentari.
FONTE: LA STAMPA DI TORINO