IL NOSTRO OMAGGIO AD UN CANTASTORIE CON IL CUORE GROSSO

Sabato scorso, 9 dicembre, Leopoldo Fiorini a tutti noto come Lando, ci ha salutato ed è partito per la sua tournée più impegnativa.

L’affetto dimostratogli da tutto il mondo, e non solo dal “suo popolo”, è stato ampiamente meritato e forse ha anche compensato qualche prova di troppo.

Romano e romanista – suo uno degli inni cantati dai tifosi di tutti i tempi – era nato a Trastevere negli anni ’40. Se nella Roma post bellica si pativa la fame, nei quartieri che poi diventeranno meta preferita di un certo lignaggio, si stava ancora peggio. Non era insolito quindi cercare una famiglia disposta ad adottare uno dei figli, perché voleva dire avere una bocca in meno da sfamare. Accadeva spesso che le femminucce andassero ad imparare le “buone maniere” presso pseudo nobili divenendo in realtà piccole domestiche, mentre i maschietti venivano destinati ai lavori più faticosi.

Così accadde e Leopoldo venne affidato ad una famiglia modenese ma come potette tornò a Roma facendo di tutto per “sbarcare il lunario”, cioè per tirare avanti alla meglio che potesse.

Pochi i fortunati che potevano vantare un percorso scolastico di riguardo e molti invece quelli che dovevano accontentarsi. Le botteghe del centro di Roma erano il traguardo per tanti ragazzi disposti ad imparare un mestiere, dal “biciclettaio”, al “fornaretto”, al “cascherino”.

E’ la sorte di Leopoldo sino a che non “sbarca” come facchino ai Mercati Generali di Via Ostiense – gli antesignani del Centro Agroalimentare Roma – presso la ditta D’Acunto Piero e Santini Eleonora attiva sino a pochi mesi fa.

Chi ha avuto la fortuna di trascorrere – da turista si intende perché si lavorava duro – una notte ai Mercati Generali – perché si lavorava di notte – può immedesimarsi e cogliere come tra una battuta e l’altra, tra uno scherzo ed un invito all’acquisto, per alleggerire le fatiche Leopoldo si potesse trovare ad intonare qualche stornello. Garinei e Giovannini avrebbero potuto dar vita anche qui ad una commedia unica al mondo, perché i Mercati Generali di Roma sono stati qualcosa di diverso rispetto a tutti gli altri.

Si dice che la voce di Leopoldo non passasse inosservata e che venne spinto a fare tesoro delle sue doti canore più che altro dal suo grande amico “Nino er biondo” e da Amedeo Silvestri, cassiere della ditta dove lavorava.

Era il 1959. Due anni dopo partecipa al Cantagiro e poi eccolo ad interpretare la parte di “Rugantino” che intona alla sua bella Ciumachella de Trastevere una tra le serenate più amate di tutti i tempi.

 

Il giorno in cui ci ha salutato era San Siro, il santo che ha dato il nome allo stadio di Milano. Ci sembra di vederlo e di sentirlo tra gli spalti cantare “Forza Roma, Forza lupi, questa è l’ora de mostrà quanto valemo …”.

Non dimenticarlo sarà la misura del nostro valore!

UFFICIO SVILUPPO

 

“Una gita ai castelli di Roma”

Il secondo giovane da sinistra con la camicia bianca e le mani in tasca è Lando Fiorini in gita ai Castelli di Roma insieme ad altri colleghi facchini dei Mercati Generali”