In riferimento alle ultime notizie riguardo al caldo, con l’aggravante della mancanza delle precipitazioni, apparse su quotidiani e riviste di settore, possiamo affermare che la situazione presenta alcune notevoli criticità soprattutto nelle regioni settentrionali e centrali che in questo momento stanno entrando nel pieno della produzione.
In particolare si osservano effetti negativi sulle drupacee: i produttori di albicocche sono i soggetti che attualmente stanno registrando la situazione più difficile determinata dall’accorciamento dei cicli di produzione che ha portato ad un accumulo di prodotto in queste settimane, l’eccesso di offerta, pur a fronte di una domanda non bassa, sta deprimendo le quotazioni fino al punto da non rendere sostenibile la raccolta del prodotto.
I prezzi sono medio-bassi anche per quanto riguarda ciliegie pesche e nettarine, in questo caso bisogna anche considerare il fatto che le scarse precipitazioni dei mesi precedenti hanno determinato una riduzione della dimensione dei frutti.
Altra zona dove la siccità sta creando dei problemi è la Sardegna, non tanto per le produzioni normalmente vendute in continente quanto per i prodotti che devono essere consumati sull’isola, teniamo conto che i consumi di ortofrutta nel periodo estivo in Sardegna sono molto elevati a causa dell’elevato afflusso turistico. È prevedibile che l’isola debba approvvigionarsi maggiormente nei suoi tradizionali areali quali il Lazio, la Toscana e l’Emilia-Romagna.
Nel Lazio, una situazione simile a quella odierna si è registrata nel 2009, anno con il minore tasso di precipitazione; i bacini attualmente hanno disponibilità pari a circa la metà di quella media ma questa situazione non ha causato azzeramenti o ritardi nella produzione.
Le aziende agricole presenti al CAR confermano l’esistenza di alcuni problemi dovuti alla siccità ma al tempo stesso dichiarano di non aver avuto problemi sull’’offerta di prodotto che risulta essere abbastanza alta presso le gallerie commerciali del mercato ortofrutticolo di Roma. I prezzi sono stabili su un livello medio-basso visti i grandi quantitativi di prodotto commercializzato.
UFFICIO SVILUPPO