Guidonia, 8 maggio 2015. In passato, il 24 giugno a Roma, si celebrava una delle feste religiose più sentite della città, quella di San Giovanni, patrono della città. In realtà la festa cominciava la notte della vigilia, la cosiddetta “notte delle streghe”. La notte tra il 23 e il 24 giugno è la notte più breve dell'anno, in quanto comincia l’estate, il solstizio d'estate il sole raggiunge la sua massima inclinazione positiva rispetto all’equatore celeste, per poi riprendere il cammino inverso. Tutte le leggende si basano su questo evento considerato magico e sacro e tradizione voleva che le streghe andassero in giro a catturare le anime proprio in quella notte.
Gli abitanti di Roma, partivano allora da tutti i rioni della città armata di torce e lanterne, e si concentrava a pregare e a mangiare le lumache nelle osterie e nelle baracche a San Giovanni in Laterano. Mangiare le lumache, portava bene. Infatti le corna rappresentavano contrasti e inquietudini e, cibandosene, significava distruggere le avversità.
I festeggiamenti si concludevano all’alba quando il Papa celebrava la messa a San Giovanni, dopo la quale dalla loggia della basilica gettava monete d’oro e d’argento, scatenando così la folla presente.
Oggi, purtroppo, la tradizionale festa di San Giovanni ha perso quasi del tutto la sua antica importanza, ma rivive da alcuni anni a questa parte in alcune manifestazioni organizzate per l’occasione.
Per contribuire a mantenere viva questa tradizionale festa, un’azienda ortofrutticola (l’unica ad avere l’autorizzazione al commercio di questo “prodotto”) del Centro Agroalimentare Roma, la Ortofrutticola Lacatena, ha in vendita in questo periodo, e fino alla fine di giugno, le lumache destinate al consumo alimentare. “Infatti – spiega Vito, titolare dell’azienda – anche se le lumache si commercializzano tutto l’anno, noi le vendiamo solo in questa circostanza, proprio perché alcuni ristoranti e negozi ce le richiedono solo nel periodo di questa antica e semisconosciuta festa”. Le lumache in commercio sono due, la Rigatella e l’Aspersa.
La Rigatella (Eobania vermiculata) ha la colorazione della conchiglia bianco-crema uniforme o più spesso con bande marrone scuro o rossastro. L'ampiezza delle bande è molto variabile e irregolare, spesso sono interrotte da un reticolo biancastro. E’ utilizzata a scopo alimentare in buona parte dell'Italia centro-meridionale e preparata in vari modi.
La Aspersa invece (Cornu aspersum) ha la colorazione di fondo che va dal verdastro al giallastro; può essere uniforme, ma più spesso sono presente da 1 a 5 bande spiralate marroni, più o meno marcate, con screziatura gialla o bianca. Essa è una delle chiocciole più ricercate in ambito culinario, nonché la più facile da allevare.
Guidonia, 11 maggio 2015. In occasione dell'arrivo della stagione degli asparagi, il Centro Agroalimentare Roma, suggerisce una ricetta gustosa e alternativa per cucinare e un primo piatto e trattare questo meraviglioso prodotto della campagna della provincia romana.
Ingredienti:
500 g pasta (paccheri rigati)
3 mazzo di asparagi del Lazio
150 g guanciale
3 tuorli d’uovo
sale
pepe
olio EVO
Pecorino e/o Parmigiano
Procedimento
Lavare gli asparagi e tagliere la parte finale più dura. Metteteli in acqua fredda salata e cuocerli per 10 minuti dopo la bollitura dell’acqua. Una volta cotti, scolateli ed adagiateli su della carta assorbente. Tagliarli a cilindri da 1 cm circa, lasciando integra la punta. Ora fate soffriggere il guanciale a dadini in una padella con un cucchiaio d’olio e sfumare con del vino bianco secco a fuoco moderato. Aggiungere poi gli asparagi, girandoli di tanto in tanto con un cucchiaio di legno per 3/4 minuti. Nel frattempo lessare la pasta in abbondante acqua salata e scolarla molto al dente. Mentre la pasta è in cottura, sbattere 3 tuorli d’uovo con una macinata di pepe nero. Conservare dell’acqua di cottura. Una volta giunta a cottura desiderata, scolate la pasta, riaccendere la padella con il guanciale e gli asparagi, e versatela nel composto con dell’acqua di cottura. Procedere alla mantecatura, aggiungendo dell’acqua tenuta da parte, fino alla cottura desiderata. Terminata tale operazione, spegnere il fuoco e versare le uova sulla pasta e mescolare subito. Aggiungete del pepe nero macinato fresco, del pecorino e/o parmigiano e servire immediatamente
Guidonia, 30 marzo 2016. Dopo la prima tappa milanese, che si è tenuta dal 23 al 25 marzo scorso e che ha fatto registrare un boom di adesioni di nuovi ‘lovers’, l’iniziativa promossa dal Club Candonga si appresta a sostare nel Centro Agroalimentare Roma. Infatti, il prossimo appuntamento dell’Operazione Lovers sarà proprio al CAR dal 6 all’8 aprile (mercato ovest al centro della galleria). Per l’occasione il corner vedrà la presenza di diversi Soci del Club e dalla stessa Carmela Suriano Ceo del Club Candonga. Riceverà inoltre la visita di Fabio Massimo Pallottini, Presidente di Italmercati e Direttore generale del Centro Agroalimentare Roma. Il tour della fragola Candonga si concluderà a Verona dal 13 al 15 aprile, con un corner all’interno di Veronamercato.
Guidonia, 12 aprile 2016. Le attività del Mercato Ittico del Centro Agroalimentare Roma sono risultate discrete. Le favorevoli condizioni climatiche hanno consentito un’attività di pesca ordinaria ed una buona disponibilità di prodotto in mercato.
PESCATO
Crostacei – Ribassi fino a 3,00 €/kg hanno interessato il gambero rosa (4,00-7,00 per la provenienza Mediterraneo). Forti rialzi di 15,00 €/kg hanno portato invece il prezzo della mazzancolla sui 35,00 €/kg, essendo presente poco prodotto in mercato.
Molluschi bivalvi – Non si sono osservate variazioni di rilievo nei prezzi.
Molluschi cefalopodi – La seppia nazionale ha segnato aumenti di 1,00 €/kg che hanno portato il prezzo sui 13,00 €/kg per il prodotto del Tirreno. Si sono registrati rialzi fino a 2,50 €/kg per il moscardino bianco pescato nei mari nazionali (8,50 €/kg per la provenienza tirrenica). I totani dell’Adriatico (10,00-11,00 €/kg per la pezzatura media) hanno mostrato incrementi fino a 3,00 €/kg, mentre per quelli del Tirreno il prezzo ha subìto cali di 2,00 €/kg scendendo a 10,00 €/kg. In flessione di 4,00 €/kg anche il polpo, presente in buone quantità e il cui prezzo si è attestato su 8,00 €/kg per la pezzatura maggiore dell’Adriatico.
Pesci – Le acciughe, la cui disponibilità in mercato è stata buona, hanno registrato delle contrazioni di 0,30-0,50 €/kg per il prodotto tirrenico (3,80-4,00 per le piccole) e fino a 1,20 €/kg per quello adriatico (3,30-3,50 per le grandi €/kg). La pesca in Adriatico è stata molto elevata e le quotazioni sono calate di molto. Ribassi di 1,00-3,00 €/kg hanno interessato anche lo scorfano proveniente dai mari nazionali (27,00 €/kg per il prodotto tirrenico), presente in pezzatura più piccola ma con una disponibilità maggiore rispetto alla scorsa settimana. Buona disponibilità anche per le triglie: in calo fino a 3,00 €/kg quelle di scoglio (27,00 €/kg). Si sono invece osservati rialzi di 1,00-2,00 €/kg per la rana pescatrice del Mediterraneo (13,00 €/kg), il pesce sciabola (7,50 €/kg) e la frittura mista, sia dell’Adriatico (9,00-12,00 €/kg) che del Tirreno (12,00 €/kg). Segno positivo anche per i naselli, con il prodotto tirrenico che si è portato questa settimana sui 16,00 €/kg (per la pezzatura maggiore). Trend fortemente positivo l’orata di provenienza mediterranea (31,00 €/kg), pesce San Pietro, in aumento di oltre 10,00 €/kg (27,00 €/kg), e per il cappone, il cui prezzo è passato dai 19,00 €/kg della scorsa settimana a 27,00 €/kg.
ALLEVATO
Si sono osservate flessioni per l’orata nazionale 400-600 gr, il cui prezzo è passato da 8,20-10,20 €/kg a 7,80-8,50 €/kg, e per la spigola nazionale 300-400 gr, il cui prezzo dagli 8,50-10,50 €/kg della scorsa settimana si è portato su 7,80-10,00 €/kg, entrambe presenti in grandi quantità.
CONGELATO
I prezzi hanno confermato i livelli della scorsa settimana.