A Bologna, il 15 novembre, è accaduto qualcosa di straordinario

Si sono aperte le porte del più grande parco agroalimentare al mondo. In un’estensione di 10 ettari Fabbrica Italiana Contadina ha seminato e fatto germogliare biodiversità, fabbriche contadine, mercati ed aule didattiche raccogliendo, meritatamente, l’entusiasmo di migliaia di persone che troveranno finalmente, in questo meraviglioso pezzo d’Italia, spazio per apprendere, divertirsi, crescere e mangiare ed ancora, per chi voglia, acquistare.

Il Presidente di Italmercati, Fabio Massimo Pallottini, ha voluto personalmente portare il suo augurio di buon lavoro agli amici del Centro Agroalimentare di Bologna, al Presidente Andrea Segrè, al Direttore Generale Alessandro Bonfiglioli, a Duccio Caccioni ed a tutto lo staff per averci creduto e per aver voluto partecipare fattivamente insieme al Comune di Bologna, promotore del progetto, a FICO Eately World, gestore del Parco, a Fondazione FICO per l’educazione alimentare e ad altri importanti e lungimiranti partner, alla realizzazione di questo progetto.

 

Cosa ne pensa Presidente?

 

Sono molte le considerazioni che mi sento di fare” ha dichiarato Fabio Massimo Pallottini al taglio del nastro. “Non posso fare a meno di sottolineare anzitutto che l’impegno dei colleghi di Bologna viene oggi giustamente premiato quale testimonianza “plastica” delle competenze progettuali, professionali e specialistiche che insistono presso i grandi Mercati italiani e ciò dà la prova che nell’ambito dei Mercati lavora gente in grado di portare avanti progetti complessi ed innovativi. Si tratta di una considerazione che vuole dare ragione di una realtà molto diversa rispetto a quella spesso rappresentata anche dalla stampa”.

 

C’è anche dell’altro?

 

Il Mercato di Bologna è un pezzo importante di Italmercati, una componente “storica” di questo grande ed articolato mondo dell’agroalimentare che Italmercati ha voluto mettere in rete. L’esperienza di FICO nasce da una costola di CAAB e raccoglie una buona parte delle nostre fatiche e del lavoro fatto sino ad ora finalizzato a dare peso e rilevanza a questo settore che vuole vedersi riconosciuto il suo ormai indubbio ruolo di grande asset strategico industriale”.

Un bon ton impeccabile Presidente …..

“Certo che non posso mancare di fare i complimenti ai colleghi ma al contempo non posso neanche mancare di sottolineare che Roma ha perso una grande opportunità. La capitale d’Italia – perché sulla carte ancora lo è – sarebbe stata la location ideale per un progetto del genere. La sua natura cosmopolita avrebbe potuto raccogliere suggestioni ed approcci a dir poco multicolori. Non voglio però essere né troppo pessimista, né troppo scettico ma voglio, nella positività che mi contraddistingue, sperare che si possa sempre recuperare in futuro”.

UFFICIO SVILUPPO CAR