L’ondata di freddo siberiano farà aumentare nei mercati romani i prezzi di frutta e verdura fino al 20-25%. Ma le primizie potrebbero addirittura raddoppiare il costo al dettaglio. Sono le previsioni fatte al Centro agroalimentare e da Cia e Coldiretti che invitano i cittadini a acquistare soprattutto prodotti di stagione. Per l’ondata di freddo raddoppiano i prezzi delle primizie Prima una primavera precoce. Adesso il gelo. E a fame le spese sono anche le produzioni agricole che rischiano di sparire dai mercati rionali della città primizie già apparse sui banchi come fragole, asparagi, pisellini e fave, ma anche le verdure stagionali e soprattutto i carciofi. I dettaglianti sulle primizie temono aumenti del 100%, mentre su quelli di stagione si teme come minimo rialzi del 15-20%. Aumenti che potrebbero toccare anche il 25% secondo la Coldiretti. «Forse non sarà da questa mattina – sostiene Enrico Corvaro, vice presidente del mercato Trionfale – ma sicuramente durante la settimana».
Parole condivise da David Granieri, presidente di Coldiretti Lazio: «Ci sarà un’impennata dei prezzi». In questi ultimi giorni di febbraio i prezzi all’ingrosso delle fave hanno oscillato sui 2 euro e mezzo al chilo, quelli dei piselli sui 3 e mezzo e gli asparagi verdi sui 5 e mezzo. Al dettaglio, con una rapida indagine svolta nei mercati del Ð Municipio, i piselli potevano arrivare ai 4 euro e gli asparagi ad 8; le fave a 3 e gli agretti una super primizia – a i euro e mezzo al mazzetto. Primizie a parte la Coldiretti vede adesso a rischio i carciofi, le verdure stagionali e le maturazioni primaverili dei prodotti precoci.
La raccomandazione ai romani è come sempre di non essere monotoni nella domanda: le zucchine, ad esempio, non maturano a febbraio. Per questo l’ufficio studi del Car (Centro agroalimentare di Roma) raccomanda di nuovo i prodotti di stagione, che dovrebbero essere in ogni caso più disponibili, meno dispendiosi e meno costosi nel trasporto.
Cosa succederà di preciso con l’arrivo di Burian? «Un mercato efficiente deve saper offrire di tutto e tutto l’anno, ovviamente sulla base della disponibilità agricola dei prodotti e delle quantità – spiega Massimo Pallottini, direttore generale del Car -. Se i volumi saranno sufficienti i prezzi saranno ancora abbordabili. Se ci sarà, come si presume, il gelo nei campi, con la penuria di fratta e verdura i prezzi ovviamente saliranno. A favore della disponibilità commerciale dei prodotti va tenuto conto che molte produzioni sono in serra, che vi sono ampie celle frigorifere, volumi di riserva abbondanti e ormai si compra in tutto il mondo. Starà alle grandi capacità dei nostri grossisti far fronte alla difficoltà di reperire i prodotti, per un temporaneo periodo di tempo».
Poi «ricordiamoci sempre – aggiunge Massimo Biagetti, dirigente sindacale della Confederazione italiana agricoltori – Che se il gelo colpisce qualche azienda agricola, c’è sempre qualche altra che ne verrà beneficiata, perché per la primizia che scarseggia lieviterà la domanda ed il prezzo del prodotto arriverà a cifre impensabili qualche giorno prima». Comunque la Coldiretti calcola notevoli perdite per il settore: «Nelle province di Viterbo e Latina – spiega David Granieri – ci saranno all’incirca 7-8 milioni di euro di danni, ed altri 3 milioni a Maccarese.
Gli allevatori hanno già messo i cappotti ai vitelli ed alle mucche: con il freddo è a rischio anche la produzione di latte». L’onda di gelo siberiano che sta colpendo l’Italia causerà un rialzo dei prezzi di frutta e verdura ha deciso di chiudere scuole, parchi e cimiteri .Per accogliere i senza fissa dimora aperte le stazioni Fs di Termini e Tiburtina e potenziati i posti letto (450 in più dalla Croce Rossa).
Fonte Corriere della Sera