MUSCOLI, CUORE E TESTA.

35 anni, fisico da rugbysta, voce da tenore, una compagna e due bimbe bellissime. Fabio Longobardi produttore di Campoverde in provincia di Latina, lavora nel settore agricolo da quando di anni ne aveva 17, specializzandosi nella coltura di zucchine romanesche, in quelle nere, nei fiori e nei cetrioli.

Come sei arrivato a questo lavoro difficile ed impegnativo soprattutto per un ragazzo di 17 anni?

Prima di questo facevo altro, poi ha iniziato mio fratello ed io mi sono appassionato alla terra. Sono uno al quale piace sporcarsi le mani.

E la scelta di fare cetrioli, zucchine e questi splendidi fiori?

Questa è facile. Prima coltivavo altro ma poi mi sono reso conto che dovevo fare qualcosa che non subisse concorrenza dagli altri paesi.

Cioè?

La zucchina con il relativo fiore è un prodotto che deve essere commercializzato freschissimo. Ti immagini un fiore di zucca che arriva dall’Egitto? Non andrebbe bene nemmeno per una marmellata… E poi la concorrenza è già abbastanza serrata in casa. Dopo aver lavorato in azienda vengo al Centro Agroalimentare Roma tutti i giorni dove sono presenti tantissimi prodotti anche come i miei. Io devo fare la differenza, con prodotti super e freschissimi. Infatti faccio tutto in idroponica.

Idroponica?

Si in fuori suolo insomma, senza terra e questo consente produzioni controllate sia dal punto di vista qualitativo sia da quello igienico-sanitario durante tutto l’anno. Infatti i miei prodotti sono qualitativamente superiori rispetto a quelli coltivati a terra, in quanto esenti da metalli pesanti. L’ambiente sterile nel quale si trovano (1,5 ha di serre) previene anche l’attacco da funghi, batteri afidi ed insetti in genere.

Sembra un cosa futuristica.

Ma oggi non credo lo sia, senz’altro è qualcosa di moderno e che richiede tanto impegno e sacrificio. La raccolta avviene manualmente ed e insieme al confezionamento dei fiori, l’incassettamento ed altre operazioni, questo lavoro richiede almeno 14 ore di impegno al giorno tutti i giorni.

E la famiglia?

Le bimbe prendono questo un po’ come un gioco ma è soprattutto per loro che faccio tutto questo. Spero di poter lasciare loro un giorno qualcosa di solido e che magari richieda meno impegno.

Alessio De Amicis

Ufficio Sviluppo