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20 Gennaio 2017

Afa, sete, salutismo, tredicesime rilanciano le vendite nel CAR di cocomeri e di meloni

Afa, sete, salutismo, tredicesime rilanciano le vendite nel CAR di cocomeri e di meloniarticolo20150708Il caldo afoso, rilancia le vendite nel CAR di cocomeri e meloniGuidonia, 8 luglio 2015. Rotolando dai camion dei coltivatori alle celle frigorifere dei grossist...Cocomecar

Pallottini: “Il mercato svegliato da una filiera locale che funziona benone”
I grossisti: “I consumi d’angurie moltiplicati dalle vendite a taglio per strada di notte”  


Guidonia, 8 luglio 2015. Rotolando dai camion dei coltivatori alle celle frigorifere dei grossisti, per salire poi nei furgoni dei dettaglianti e scendere infine nei capanni stradali ove di notte si vendono a fette, i cocomeri e i meloni in questo torrido inizio di luglio hanno ridato volume e sostanza economica agli scambi dei grossisti del Centro Agroalimentare Roma. E’ bastato, infatti, solo un paio di giorni – con i termometri schizzati fin quasi ai 40 gradi, con l’umidità vicina al 50%, l’afa che mozza il fiato, la sudorazione eccessiva che disidrata l’organismo – perché la quotidiana domanda di rifornimenti dei dettaglianti dei mercati rionali ridestasse il commercio di ortofrutta nel CAR. Solo cinque giorni fa, l’Ufficio Studi dell’Agromercato nel sito web istituzionale rilevava malinconicamente una chiara e persistente stagnazione della domanda. Agli innegabili strascichi della caduta dei consumi (causata dalla crisi economica) facevano riscontro una forte flessione dei volumi di vendita e nei listini un drastico calo dei prezzi rispetto alle aspettative e alle previsioni stagionali. Ma complice o meno la maggior disponibilità economica seguita al pagamento delle tredicesime, negli ultimi giorni un vero e proprio boom mercantile dei cocomeri (e in parte dei meloni) – di gran lunga i prodotti di maggior successo in estate – ha riavviato il motore commerciale e distributivo del CAR, creando nuovo interesse per i pomodori, le albicocche, le pesche, i cetrioli. “Non è esagerato parlare di un’impennata – spiega il topmanager Massimo Pallottini – che ci risulta trascinata (più che in passato) da un boom dei cocomeri. Vuoi per l’afa, le tredicesime, l’informazione salutista di portare a 4 o a 5 le porzioni dei consumi giornalieri di ortofrutta, fatto sta che si è risvegliato il mercato. Solo i prezzi all’ingrosso sono bloccati cautamente dai grossisti, in quanto hanno i box stracolmi e l’abbondanza sconsiglia i rincari. Anzi, mai come in questa fase la filiera romano-laziale, dai produttori ai grossisti e dai distributori ai consumatori, sta premiando le famiglie in termini di qualità, di convenienza, di servizio”. Nella stessa filiera, però, autorizzati dai Municipi, si sono inseriti i capanni stradali che specie di notte vendono nelle vie di Roma (con margini di ricarico astronomici) angurie Tigrate e Sweet Krimson a fette. “Queste attività di somministrazione – ammette il grossista del CAR Damiano Ferrara – sono una grande risorsa per le nostre aziende”. Ma Pallottini respinge ogni responsabilità sul fenomeno  precisando che “non spetta al CAR concedere i permessi, né controllarne i prezzi”.

Anche questa estate, invece, l’Ufficio studi del CAR si fa carico di un’opera di orientamento dei consumatori con alcune regole di scelta, acquisto, consumo del “fresco”. Ad esempio, la verdura si può mangiare a volontà, mentre della frutta si ricorda il forte apporto zuccherino che dovrebbe limitare a 150 grammi i vari spuntini giornalieri. Sugli eccessi di sudorazione, si ricorda che ogni sforzo prolungato (un allenamento, una corsa, una camminata veloce con un pacco) per 3 o 4 ore può causare forti perdite di sali minerali. I più utili nel metabolismo sono il magnesio e il potassio che - nei mercati rionali – si possono facilmente recuperare da molti prodotti. Per il fabbisogno quotidiano di magnesio (fra 350 e 400 milligrammi), il CAR mette a disposizione carciofi, spinaci, ostriche, sardine, bruscolini, arachidi, mandorle, noci, pinoli, verdure a foglia. Quanto al potassio (il fabbisogno quotidiano è di 800 milligrammi circa), il CAR è ben fornito di verdure (bieta) e ortaggi (patata dolce, barbabietola, cavolo, pomodoro), legumi (fagiolo bianco), di frutta (fichi, datteri, prugne), frutta secca (uvetta e noci), coquillage (vongole). Ricca di potassio, magnesio, fosforo pure l’anguria fa bene. “E’ chiaro però – precisa Pallottini – che queste norme alimentari non sostituiscono il medico”.

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20 Gennaio 2017

Gustosa ed economica. L’alice in cucina per ricette dalle mille meraviglie!

Gustosa ed economica. L’alice in cucina per ricette dalle mille meraviglie!articolo20150710Gustosa ed economica. L’alice in cucina per ricette dalle mille meraviglie!Alici in casetta

Guidonia, 10 luglio 2015. L'acciuga, detta anche alice, appartenente alla grande famiglia del “pesce azzurro” è un pesce diffuso in tutto il Mediterraneo, nell'Atlantico e nel Baltico.
Con pesce azzurro si intende in genere, alcune varietà di pesci di piccola pezzatura dalle squame superiori tendenti al blu e dal ventre argenteo. Il dorso delle alici è infatti percorso da una striscia azzurra con sfumature verdi, le scaglie delle parti laterali e del ventre sono invece argentee.
Le acciughe vivono in branchi, nutrendosi di crostacei e piccoli pesci. Le loro carni, sia fresche che conservate, sono particolarmente gustose ed indicate specialmente per la frittura. Nella nostra regione, famose sono le alici che vengono pescate nella zona di Terracina, nel golfo di Gaeta e nelle isole Pontine, tra Ponza, Ventotene e Santo Stefano.

Nel Mercato Ittico del Centro Agroalimentare Roma i prezzi (da intendere all’ingrosso a al netto di iva e di tara) variano tra i € 2,80 e i € 3,50. Vuol dire che è un prodotto facilmente reperibile al dettaglio attorno ai € 6/7 euro.
Per sapere se l’alice che stiamo acquistando è fresca, bisogna controllare la consistenza delle carni che devono risultare sode e compatte. Il colore della pelle poi, deve apparire vivo e brillante. L’odore deve essere delicato e gradevole, non ammoniacale mentre l’occhio deve risultare vivo e sporgente, con pupilla nera e non arrossata. A volte però, bisogna fare attenzione anche al taglio della bocca perché se non si spinge oltre la base dell'orecchio, molto probabilmente ci stanno vendendo una alaccia, simile alle acciughe ma meno pregiata. Infatti nell’alaccia, il taglio della bocca non raggiunge l'occhio.

Oltre ad avere un larghissimo impiego gastronomico, le acciughe sono un alimento consigliabile anche dal punto di vista salutistico.
A causa dell’abbondanza nel Mar Mediterraneo, i piatti preparati con questi tipi di pesce vengono considerati appartenenti alla cucina marinara cosiddetta “povera” ma dal punto di vista organolettico invece, sono pesci ricchissimi di sali minerali, proteine, riboflavina, niacina, calcio, ferro, fosforo, selenio, grassi insaturi e benefici come gli omega 3 e carni particolarmente digeribili. Famose sono le alici conservate sott'olio o sotto sale, così come la pasta d'acciughe utilizzata per insaporire tartine, salse e pietanze varie.
Ad esempio a Roma, spesso le acciughe vengono consumate fritte. Ma per ottenere un ottimo risultato con questa ricetta, basta rispettare alcune regole importanti. Innanzitutto è bene scegliere un olio con punto di fumo elevato come quello extravergine di oliva o di semi arachidi. La frittura delle alici dovrebbe avvenire a temperature non troppo alte (inferiori ai 180°C) e, a cottura ultimata, andrebbero scolate con cura e riposte su un doppio strato di carta assorbente.

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20 Gennaio 2017

Ortofrutta 14 Luglio 2015

Ortofrutta 14 Luglio 201520150714Ortofrutta 14 Luglio 2015PUBLIC1.0a.cortoni20150715103728
20 Gennaio 2017

Il poco prodotto disponibile fa salire alcuni prezzi. Impennata delle spigole

Il poco prodotto disponibile fa salire alcuni prezzi. Impennata delle spigolearticolo20150707Il poco prodotto disponibile fa salire alcuni prezzi. Impennata delle spigolepesce

Guidonia, 7 Luglio 2015. Nel Mercato Ittico del Centro Agroalimentare Roma, l’attività di mercato, in questa settimana è stata discreta, i prezzi sono risultati sostanzialmente stabili, con alcuni rialzi per l’acciuga, orata, spigola e dentice pescati freschi a causa della poca disponibilità.

Nel settore dei crostacei si rilevano aumenti di prezzo per il gambero rosa del Tirreno che si attesta intorno ai 10,00 €/kg mentre la pannocchia visti i buoni quantitativi di pescato scende a circa 4,00-6,00 €/kg.  Stabili i prezzi degli altri crostacei.

Le uniche variazioni nel settore dei molluschi si rilevano per la cappasanta dell’Atlantico Nord-orientale che subisce un calo di prezzo di circa 1,00 €/kg, attestandosi sui 12,00-14,00 €/kg e per il moscardino bianco dell’adriatico che arriva a 6,00 €/kg.

Nonostante il mare calmo, i quantitativi di pesca sono risultati sotto la media comportando dei rialzi di prezzo per alcune specie ittiche. Le alici o acciughe subiscono un lieve rialzo arrivando a circa 2,80-3,50 €/kg, la frittura mista con provenienza Adriatico si attesta su 8,00-9,00 €/kg, il pesce spada del Mediterraneo 12,00-16,50 €/kg e il rombo liscio dell’Atlantico Nord-orientale 15,50-17,00 €/kg. L’aumento della domanda di dentici, orata e spigola ha comportato dei rincari portando rispettivamente il loro prezzo a 20,00 €/kg, 28,00 €/kg e 35,00 €/kg. Al contrario le triglie di fango scendono di prezzo attestandosi sui 10,00 €/kg, il pesce sciabola scende a 7,00 €/kg e lo sgombro arriva a 2,50-4,00 €/kg. Il comparto del congelato non subisce alcuna variazione.

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20 Gennaio 2017

Ribassi per crostacei, molluschi e prodotti di allevamento. Rialzi nei pesci pescati freschi

Ribassi per crostacei, molluschi e prodotti di allevamento. Rialzi nei pesci pescati freschiarticolo20150414Ribassi per crostacei, molluschi e prodotti di allevamento. Rialzi nei pesci pescati freschipesce

Guidonia, 14 aprile 2015. Nel Mercato Ittico del Centro Agroalimentare Roma, a seguito delle festività pasquali, sono calati i prezzi per i prodotti di allevamento, come orate e spigole. Nel pescato sono calati i prezzi di crostacei e molluschi presenti in buona quantità, mentre si sono osservati diversi aumenti per i pesci pescati.

Pescato
Crostacei – Il gambero rosa ha registrato un calo di 1,00 €/kg rispetto alla scorsa settimana sia per il prodotto del Mediterraneo che del Tirreno. In calo anche il prezzo della pannocchia del Mediterraneo, passato da 8,50-10,00 €/kg a 5,00-6,00 €/kg.

Molluschi bivalvi – I prezzi non hanno mostrato particolari variazioni.

Molluschi cefalopodi – Ribassi di 2,00 €/kg hanno interessato il polpo sia del Mediterraneo (9,00-11,00 €/kg) che dell’Atlantico Nord-orientale (10,00 €/kg) e la seppia dell’Adriatico (10,00 €/kg), la cui disponibilità è stata alta. Il totano ha mostrato cali di 1,00 €/kg per tutte le pezzature e provenienze.

Pesci – Nel comparto si sono registrati rialzi di 1,00 €/kg rispetto alla scorsa settimana per il nasello pescato nei mari nazionali (12,00 €/kg per la pezzatura 400-600 gr del Tirreno). Aumenti fino a 2,00 €/kg hanno riguardato il pesce spada del Mediterraneo (14,00-15,00 €/kg), il rombo chiodato (22,00-24,00 €/kg per il prodotto del Mediterraneo), il rombo liscio dell’Atlantico Nord-orientale (15,00-18,00 €/kg) e le triglie di fango grandi dell’Atlantico Centro-orientale (18,00-20,00 €/kg). Rialzi fino a 8,00 €/kg hanno interessato l’orata e la spigola di tutte le pezzature e provenienze, la cui disponibilità è stata limitata a poche partite di alta qualità: in particolare, il prezzo del prodotto del Mediterraneo di pezzatura maggiore ha toccato i 30,00 €/kg per l’orata e i 34,00 €/kg per la spigola. Sono invece calati di 0,20-1,00 €/kg i prezzi delle acciughe (3,80-4,50 €/kg per le grandi del Tirreno) presenti in buona quantità, il pesce sciabola del Mediterraneo (6,00-7,00 €/kg) e la frittura mista del Tirreno (7,00-8,00 €/kg).

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