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20 Gennaio 2017

Cedro

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Caratteristiche
E' un grande “agrume” (frutto dalla buccia rugosa, diviso in spicchi e di sapore acido), di forma ovale od allungata e con scorza gialla, liscia o rugosa, con un picciolo corto, di colore verde. La parte interna (mesocarpo) è bianca e soffice con uno spessore, che costituisce circa il 70% del peso totale del frutto e serve per la preparazione di canditi. La polpa, suddivisa in 5-12 segmenti, non ha molti semi, è poco succosa ed ha un sapore acidulo ed amaro. Sembra che la pianta del cedro, sia originaria dell'India e della Birmania, in seguito si è diffusa in Persia e nei Paesi Mediterranei e, probabilmente nel III secolo a.c., in Italia.

Quando si trova
Da metà novembre agli inizi di febbraio.

Varietà
Tra i cedri si distinguono quelli a frutto acido, con fiori e germogli rosso-violocei e quelli meno diffusi a frutto dolce, con fiori bianchi. Tra i primi, la varietà più importante è la Diamante o Liscia (calabrese, molto aromatica) e la Etrog, tra i secondi ricordiamo la Corsican e la Salò.

Come sceglierlo e conservarlo
Bisogna scartare i frutti con parti bianche e molli perché sono ammuffiti, quelli duri e con buccia verde perchè acerbi, aspri e con poco succo. Il colore della scorza deve essere intenso, la superficie uniforme e priva di ammaccature. E’ meglio conservare i cedri in cassette di legno, in un luogo fresco, cosicché si possano mantenere fino a 30 giorni, mentre in frigorifero l’eccessivo freddo potrebbe seccarli.

Come trattarlo
Con i cedri si possono ottenere, con l’aggiunta d’acqua, dei succhi dissetanti, ma generalmente per la scarsità del succo si utilizzano gli olii essenziali in profumeria oppure la scorza per ottenere canditi.

Perché fa bene alla salute
Il cedro è ricco di sali minerali e vitamina C, svolge un'azione disinfettante e depurativa, è inoltre ottimo per regolare la pressione del sangue.

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20 Gennaio 2017

Ittico 29 ottobre

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20 Gennaio 2017

Castagna

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Caratteristiche
Innanzitutto vanno distinte le castagne dai marroni. Per alcuni, l’unica vera differenza è la dimensione più piccola delle castagne. Ma per altri, il marrone ha caratteristiche qualitative migliori rispetto alle castagne e può essere riconosciuto da queste ultime poiché ha un sapore più dolce e più profumato, una pezzatura comunque maggiore e perché è protetto, sotto la buccia, da una sottile pellicina che può essere asportata senza difficoltà. La castagna, tonda da un lato e piatta dall'altro, ha una buccia resistente color marrone e la polpa chiara ricoperta da una pellicola rosso-bruna. La base è chiara e tondeggiante mentre il seme – e cioè la parte edule – è costituito da una sostanza farinosa alimentare di sapore dolce e accentuato valore calorico-nutritivo, che nel passato contribuì a farne una sorta di “pane dei poveri”. Il castagno è originario dell'Europa meridionale, dell’Africa settentrionale, dell’Asia occidentale. In Italia, le regioni maggiormente produttive, sono la Campania, la Sicilia, il Lazio, il Piemonte e la Toscana.

Quando si trova
I marroni maturano intorno alla fine di settembre e si trovano fino ai dicembre, come le castagne, mentre gli ibridi eurogiapponesi si trovano all’inizio di settembre e i giapponesi da fine agosto ad inizio settembre.

Varietà
Ci sono 4 gruppi varietali. 1) Marroni: di pezzatura medio-grossa, hanno all’interno della buccia frutti interi non divisi, con la pellicola, che non penetra nella polpa e che si stacca facilmente con la pelatura. Esempi di varietà sono il Marrone Fiorentino, il Marrone di Caprese, il Michelangelo, il Marrone di Viterbo, il Marrone di Marradi, il Marrone di Castel del Rio, il Marrone di Susa, il Marrone di S. Mauro di Saline, il Marrone di Chiusa Pesio, il Marroncino di Borgovelino, il Marrone Comballe (Francia), il Marrone Bouche Rouge (Francia), il Marrone Goujounac (Francia) ed il Marrone Belle Epine (Francia). 2) Castagne: di pezzatura più piccola, sono caratterizzate da una pellicola interna, che penetra in profondità nella polpa, i frutti sono destinati al consumo fresco ed alla trasformazione in castagne secche. Le varietà più diffuse sono la Castagna della Madonna di Canale d’Alba (a maturazione precoce), la Bracalla (frutto di grosse dimensioni), il Garrone rosso (pregiata per il sapore della polpa e la pezzatura), il Pistoiese, la Reggiolana, la Castagna di Montella (ottima per le castagne secche), la N’zerta, la Riggiola e la Gabbiana. 3) Ibridi Eurogiapponesi: derivano da incroci tra il castagno europeo (Castanea sativa) ed il castagno giapponese (Castanea crenata) e sono stati introdotti in Italia, verso la metà degli anni ’70. Le varietà più note sono il Primato, il Precoce Migoule, la Bournette, il Bouche De Betizac, Marsol. 4) Giapponesi: di pezzatura media. Le più importanti varietà sono Tanzawa e Ginyose.

Come sceglierla e conservarla
La buccia deve essere integra, di colore brillante ed uniforme, priva di parti colorate di verde o scure, se è raggrinzita e non aderente alla polpa, la castagna è vecchia, mentre se ci sono dei forellini, significa che il frutto è stato attaccato dai parassiti. Se le castagne, per alcune ore, sono immerse nell'acqua ed alcune tornano in superficie, significa che queste non sono buone. Per conservarle si possono stendere su di un vassoio al fresco, e lasciare così per circa 2 settimane. Si possono congelare e mantenere per un anno, ma con tutta la buccia, dopo averle lavate, asciugate ed incise.

Perché fa bene alla salute
Sono ricche di sali minerali, di potassio, di fosforo, zolfo, magnesio, cloro, calcio, ferro e sodio. Tra le vitamine sono presenti la B1, B2, C e PP. Contengono zuccheri, proteine e grassi. Sebbene siano frutti a polpa, hanno un contenuto di acqua elevato e sono altamente energetiche.

Nel Lazio
Famosi sono il marrone di Arcinazzo Romano (Roma), la castagna dei Monti Cimini tra Vallerano (oggetto di Dop) Canepina, Ronciglione, Caprarola, Soriano nel Cimino, Carbognano, Vetralla (Viterbo); il marrone di Segni (Fr), la castagna di Terelle (Fr), quella reatina (Ri) tutelata da Indicazione geografica protetta, le castagne e i marroni della Tolfa area montana tra Roma e Civitavecchia; i marroni dell’area di Antrodoco (Borgovelino, Castel S. Angelo, Micigliano) al confine tra Lazio e Abruzzo.

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20 Gennaio 2017

Al CAR, le attenuazioni di caldo ed il maltempo fanno aumentare il prezzo del pesce

Al CAR, le attenuazioni di caldo ed il maltempo fanno aumentare il prezzo del pescearticolo20130625Al CAR, le attenuazioni di caldo ed il maltempo fanno aumentare il prezzo del pesceProdotti Mercato Ittico

Guidonia, 25 Giugno 2013. La settimana presso il Mercato Ittico del Centro Agroalimentare Roma inizia con aumenti di prezzi per molti prodotti ittici. Tali aumenti, sono stati causati da quantitativi di pesca inferiori a quelli previsti dovuti ad un peggioramento delle condizioni climatiche di questi ultimi giorni.

L'afflusso di aria fresca da nord-ovest proseguirà anche nelle prossime 24 ore, ma l'apporto di umidità sarà scarso. Sui mari e lungo le coste il tempo resterà generalmente soleggiato; possibili locali temporali tra la notte ed il mattino solo sul medio e basso Adriatico. Mari: molto mosso o agitato il mare di Sardegna; molto mossi canale di Sicilia e di Sardegna; mossi Tirreno centrale, Tirreno meridionale, medio e basso Adriatico; poco mossi tutti gli altri bacini. Il bollettino meteo preannuncia maltempo sul mar Tirreno che comporterà sicuramente un ridimensionamento dei quantitativi di pesca e prezzi dei prodotti ittici molto elevati. Diversamente sul versante adriatico dove il mare risulta poco mosso, si preannunciano quantitativi di pesca costanti ma sempre con rialzi, poiché l’offerta generale di prodotto ittico disponibile sarà inferiore alla norma.

Infatti, all’interno del Mercato Ittico del Centro Agroalimentare Roma, i prezzi hanno subito dei rincari, portando il nasello grande (testa-coda) fino ad un massimo di 12 €/kg (↑) mentre quello di taglia medio/piccola a 7-8 €/kg  (↑). La frittura si attesta nella forbice 8-11 €/kg  (↑) ed il totano a 5-6 €/kg  (↑), mentre le alici non subiscono variazioni. Il prezzo della spigola locale con pezzatura +2 kg tocca i 30 €/kg (↑) mentre l’orata locale con pezzatura +2 kg si afferma intorno ai 28 €/kg  (↑). Il polpo verace spagnolo sale a quota 9 €/kg (↑), i moscardini bianchi a 3,5-4,5 €/kg, mentre il dentice locale arriva a 28 €/kg  (↑). La triglia bianca oscilla tra 5-10 €/kg (↑) , la seppia locale raggiunge gli 11 €/kg (↑) mentre quella francese rientra nella forbice 5-7,5 €/kg. L’ombrina estera, e più precisamente del nord-atlantico, aumenta lievemente toccando i 14 €/kg (↑), la sogliola locale raggiunge i 30 €/kg (↑), quella olandese i 17-19 €/kg ed infine quella francese che sale fino a 22-24 €/kg.

Anche i crostacei, quelli presenti sul mercato, come il resto dei prodotti ittici seguono un andamento dei prezzi negativo, infatti i gamberi rosa salgono a 11 €/kg e gli scampi dell’Adriatico di I e II arrivano rispettivamente a 35 €/kg (↑) e 27 €/kg (↑). Gamberi rossi, pannocchie e mazzancolle risultano praticamente assenti.

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20 Gennaio 2017

Ciliegia

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Caratteristiche
Le ciliegie sono dei piccoli frutti, detti “drupe” (frutti con la parte esterna sottile, la media carnosa e l’interna, che contiene il seme, legnosa), dalla forma rotonda, dal sapore dolce e di colore rosso più o meno scuro, con un lungo picciolo Le piante hanno origine nei territori occidentali dell'Asia, mentre oggi sono coltivate in paesi quali l’Europa, Stati Uniti ed Asia. In Italia, le regioni, che producono la maggior quantità di ciliegie, sono la Campania, l'Emilia-Romagna, il Veneto, il Piemonte e la Puglia.

Quando si trova
Da maggio avanzato fino a luglio, si trovano in commercio un po’ tutte le varietà di ciliegie.

Varietà
Le ciliege sono il frutto di due specie di alberi della famiglia delle Rosacee: dalla specie Prunus avium nascono le ciliege dolci, sia quelle a polpa tenera (tenerine o juliana) che quelle a polpa dura (duracine); dalla specie Prunus cerasus, nascono invece varietà caproniana come le amarene, austera come le visciole, marasca come le marasche (queste, per il sapore acidulo, non sono apprezzate come frutta fresca, ma si impiegano per produrre sciroppi, marmellate e liquori, come il maraschino o lo cherry). Moltissime sono le varietà nel nostro Paese: Bigarreau (da maggio a giugno, note come Graffioni rossi), Nero (tipiche dell’area modenese di Vignola, che si trovano a partire da giugno e sono dolcissime), Anella (fine maggio, croccanti e succose), Ferrovia (Puglia, a giugno) e Marca (da giugno a luglio, indicate per la conservazione sotto spirito). Esistono parecchie altre varietà di ciliegia, che fanno capo a particolari aree regionali di produzione: Duroni della Marca e Bella Italia (Trentino), Malizia e Del Monte (Campania), Mora di Cazzano, Sandra e Meraviglia dell’Alpone (Veneto).

Come sceglierla e conservarla
La buccia non deve avere macchie e screpolature ed il colore deve risultare brillante e uniforme, la polpa deve essere bella soda. In frigo conservano più a lungo il sapore e la carica di vitamine.

Perché fa bene alla salute
La ciliegia è ricca di flavonoidi, utili contro i radicali liberi (prodotti ossidanti, che causano l’invecchiamento dell’organismo), inoltre è molto dissetante ed è indicata nella cura d’artriti, arteriosclerosi, disturbi renali e gotta. Contiene anche buone quantità di fibre (utili per le diete, perché impregnandosi d’acqua creano impressione di sazietà), potassio, calcio, fosforo e vitamine A e C e zuccheri (tollerati dai diabetici), mentre è priva di grassi e povera di proteine. Ha anche effetti diuretici, disintossicanti ed analgesici (seppur blandi).

Nel Lazio
Nel Lazio le più apprezzate sono le ciliegie di Celleno (Viterbo), di Pastena (Frosinone), di Castel Madama, di Marcellina, di Montelibretti e le cerase di Palombara Sabina (Roma), della Sabina reatina (Rieti) e di Maenza (Latina), nonché le visciole dei Monti Lepini. tra i Colli Albani e gli Ausoni.

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