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20 Gennaio 2017

Ortofrutta 5 giugno

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20 Gennaio 2017

Ittico 4 giugno

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20 Gennaio 2017

Cocomero

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Caratteristiche
Il cocomero è una “bacca” (frutto polposo, con buccia sottile e strato intermedio e più interno, carnosi e succosi), che ha una buccia più o meno striata, sotto la quale c’è uno strato bianco non commestibile. La polpa costituisce la parte edule e può assumere, in funzione della “cultivar” (diverse varietà coltivate), una colorazione, che va dal giallo chiaro fino al rosso scuro. Il cocomero, detto anche anguria o “melone d’acqua”, originario dei Paesi dell’Africa tropicale, fa la sua comparsa circa 2.000 anni fa, nel mondo greco-romano, mentre nel resto dell’Europa si diffonde intorno al 1000 d.c., al tempo delle crociate.

Quando si trova
Da luglio a settembre.

Varietà
Da circa 10 anni, in Italia s’impiegano cocomeri di patrimonio genetico d’origine americana, di cui l’80% sono “ibridi” (incroci artificiali) F1: Crimson, Miyako (produzioni precoci), Sugar Baby (destinate all’export) e Seedless (prive di semi). Ultimamente sono state avviate delle sperimentazioni sulla minianguria: Lilliput F1, Red Charm, Yellow Cutie, Ingrid, WM LS 021 e Mini Crimson.

Come sceglierlo e conservarlo
Per stabilire se il cocomero è maturo, bisogna sentire, se battendo il frutto con le nocche delle dita, si ottiene un suono cupo e sordo, oppure vedere se la buccia ha un colore vivace, caratteristico della varietà, in alternativa, si può provare a graffiare via un po' di buccia con un'unghia: se si stacca con facilità, il cocomero è maturo al punto giusto. E’ bene consumarlo velocemente e non conviene congelare il frutto, perché la consistenza, dopo lo scongelamento, è pessima.

Perché fa bene alla salute
La polpa del cocomero è formata per il 95% d’acqua, è povera di grassi ed ha un basso contenuto di zuccheri (4%). Contiene vitamine A e C e sali minerali quali potassio, sodio e fosforo. In genere, si pensa che il cocomero sia un frutto indigesto, ma questo può attribuirsi al suo notevole contenuto idrico, che diluisce fortemente i succhi gastrici ed all’abitudine a consumarla molto fredda, quando si è accaldati, con effetto tipico delle bibite ghiacciate. È un alimento voluminoso, che soddisfa il senso di sazietà abbastanza a lungo e per questo, è consigliato nelle diete dimagranti, in sostituzione di qualche pasto. La sua polpa croccante e dissetante si presta alla preparazione di frullati privi di zucchero, utili anche per gli effetti diuretici, lassativi e disintossicanti. I semi non vanno ingeriti, perché hanno un alto potere lassativo, a causa dei glucosidi contenuti nella parte legnosa, anche se ultimamente si trovano in commercio alcune varietà di cocomero (angurie Seedless) prive di semi.

Nel Lazio
Grosse produzioni di cocomero alle quali è riconosciuta una qualità indubbiamente alta si effettuano nella Maremma laziale: precisamente nelle zone costiere di Tarquinia e dintorni (Viterbo), aree talmente vocate a questa coltura, da essere sede di sperimentazione regionale sulla cosiddetta “mini-anguria”. Non sono meno importanti, però, le coltivazioni di cocomero effettuate nell’area di Aprilia (Latina), di Cisterna e più in generale nelle campagne dell’Agro Pontino, come pure nell’’isola di Ponza (Latina).

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20 Gennaio 2017

Fico

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Caratteristiche
Il comune frutto edule (solo “cultivar” – differenti varietà coltivate - femminili) è in realtà un’infiorescenza carnosa (siconio), al cui interno sono inseriti fiori unisessuali ed è provvista di un foro, detto ostiolo, in posizione opposta rispetto al ramo. La forma è sferica o appiattita, piriforme ed allungata. Il colore della buccia è bianco-verdastro o nero. Il fico, originario dell'Asia occidentale, è stato introdotto da tempo nell'area mediterranea. Nella Grecia antica il commercio di fichi era tassato con precise imposte, evadendo le quali, si finiva negli elenchi dei “sicofanti”: contrabbandieri di fichi. E’ a Roma che il fico diventa simbolo della città. Se la parola Roma deriva da ruma (cioè mammella), il mito di Romolo e Remo ricorda le mammelle della lupa che li allattò; non a caso il fico sotto al Palatino dove la lupa allattò i gemelli era detto ficus ruminalis: "fico dell'allattamento". Per natura il fico è lattiginoso e Rumina, dea dei poppanti, era venerata in un tempio vicino al ficus ruminalis. In Italia è presente soprattutto in Puglia, Campania e Calabria.

Quando si trova
Il fico domestico presenta solo fiori femminili e produce due tipi di frutti: i fichi primaticci, detti fioroni (maturano tra maggio-giugno); oppure i fichi veri (maturano a settembre).

Varietà
Di fichi n’esistono 700 varietà con buccia verde o nera, che possono fruttificare una volta all’anno (varietà unifere) o due (bifere), quest’ultime maturano in maggio ed in agosto-settembre.: i primi sono più grossi, i secondi più dolci. I fichi verdi hanno dimensioni variabili, la buccia lucida e la polpa granulosa bianco-rossa, mentre quelli neri hanno la buccia viola (per la presenza di antociani) ed una succulenta polpa rosso-bruno. Tra le varietà selezionate più note, si ricordano il Gentile ed il Columbro bianco (fiorone); il Verdesco ed il Brogiotto; il Brogiotto bianco e il Dottato.

Come sceglierlo e conservarlo
Per gustarli freschi, bisogna aspettare che sboccino e facciano la goccia. Sono maturi, quando hanno la buccia opaca e la polpa morbida. Quando la buccia si apre e si inizia a vedere il bianco sotto, sono ancora più teneri e dolci. I fichi sono molto delicati e non si conservano a lungo in frigo.

Perché fa bene alla salute
Sono frutti energetici, pieni di vitamine A, B, C e sali minerali come ferro, nichel, manganese, calcio, bromo e potassio, mentre hanno un indice di sazietà medio e sono lassativi. In commercio si trovano sia freschi che secchi, però il contenuto d'acqua differisce notevolmente (80% nei primi, 20% circa nei secondi), così come l'apporto calorico, superiore nei secondi.

Nel Lazio
Anche il Lazio ha produzioni locali di rilievo: Soninno (Latina) è nota per i fichi secchi, Pisterzo, Monte San Biagio e Prossedi (Latina) per quelli freschi, Bellegra e Riano (Roma) per i fallacciani non ancora maturi, mentre Palombara Sabina (Roma) soprattutto per i brogiotti.

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20 Gennaio 2017

La Repubblica

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La Repubblica
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