Guidonia, 10 luglio 2015. L'acciuga, detta anche alice, appartenente alla grande famiglia del “pesce azzurro” è un pesce diffuso in tutto il Mediterraneo, nell'Atlantico e nel Baltico.
Con pesce azzurro si intende in genere, alcune varietà di pesci di piccola pezzatura dalle squame superiori tendenti al blu e dal ventre argenteo. Il dorso delle alici è infatti percorso da una striscia azzurra con sfumature verdi, le scaglie delle parti laterali e del ventre sono invece argentee.
Le acciughe vivono in branchi, nutrendosi di crostacei e piccoli pesci. Le loro carni, sia fresche che conservate, sono particolarmente gustose ed indicate specialmente per la frittura. Nella nostra regione, famose sono le alici che vengono pescate nella zona di Terracina, nel golfo di Gaeta e nelle isole Pontine, tra Ponza, Ventotene e Santo Stefano.
Nel Mercato Ittico del Centro Agroalimentare Roma i prezzi (da intendere all’ingrosso a al netto di iva e di tara) variano tra i € 2,80 e i € 3,50. Vuol dire che è un prodotto facilmente reperibile al dettaglio attorno ai € 6/7 euro.
Per sapere se l’alice che stiamo acquistando è fresca, bisogna controllare la consistenza delle carni che devono risultare sode e compatte. Il colore della pelle poi, deve apparire vivo e brillante. L’odore deve essere delicato e gradevole, non ammoniacale mentre l’occhio deve risultare vivo e sporgente, con pupilla nera e non arrossata. A volte però, bisogna fare attenzione anche al taglio della bocca perché se non si spinge oltre la base dell'orecchio, molto probabilmente ci stanno vendendo una alaccia, simile alle acciughe ma meno pregiata. Infatti nell’alaccia, il taglio della bocca non raggiunge l'occhio.
Oltre ad avere un larghissimo impiego gastronomico, le acciughe sono un alimento consigliabile anche dal punto di vista salutistico.
A causa dell’abbondanza nel Mar Mediterraneo, i piatti preparati con questi tipi di pesce vengono considerati appartenenti alla cucina marinara cosiddetta “povera” ma dal punto di vista organolettico invece, sono pesci ricchissimi di sali minerali, proteine, riboflavina, niacina, calcio, ferro, fosforo, selenio, grassi insaturi e benefici come gli omega 3 e carni particolarmente digeribili. Famose sono le alici conservate sott'olio o sotto sale, così come la pasta d'acciughe utilizzata per insaporire tartine, salse e pietanze varie.
Ad esempio a Roma, spesso le acciughe vengono consumate fritte. Ma per ottenere un ottimo risultato con questa ricetta, basta rispettare alcune regole importanti. Innanzitutto è bene scegliere un olio con punto di fumo elevato come quello extravergine di oliva o di semi arachidi. La frittura delle alici dovrebbe avvenire a temperature non troppo alte (inferiori ai 180°C) e, a cottura ultimata, andrebbero scolate con cura e riposte su un doppio strato di carta assorbente.
Pallottini: “Il mercato svegliato da una filiera locale che funziona benone”
I grossisti: “I consumi d’angurie moltiplicati dalle vendite a taglio per strada di notte”
Guidonia, 8 luglio 2015. Rotolando dai camion dei coltivatori alle celle frigorifere dei grossisti, per salire poi nei furgoni dei dettaglianti e scendere infine nei capanni stradali ove di notte si vendono a fette, i cocomeri e i meloni in questo torrido inizio di luglio hanno ridato volume e sostanza economica agli scambi dei grossisti del Centro Agroalimentare Roma. E’ bastato, infatti, solo un paio di giorni – con i termometri schizzati fin quasi ai 40 gradi, con l’umidità vicina al 50%, l’afa che mozza il fiato, la sudorazione eccessiva che disidrata l’organismo – perché la quotidiana domanda di rifornimenti dei dettaglianti dei mercati rionali ridestasse il commercio di ortofrutta nel CAR. Solo cinque giorni fa, l’Ufficio Studi dell’Agromercato nel sito web istituzionale rilevava malinconicamente una chiara e persistente stagnazione della domanda. Agli innegabili strascichi della caduta dei consumi (causata dalla crisi economica) facevano riscontro una forte flessione dei volumi di vendita e nei listini un drastico calo dei prezzi rispetto alle aspettative e alle previsioni stagionali. Ma complice o meno la maggior disponibilità economica seguita al pagamento delle tredicesime, negli ultimi giorni un vero e proprio boom mercantile dei cocomeri (e in parte dei meloni) – di gran lunga i prodotti di maggior successo in estate – ha riavviato il motore commerciale e distributivo del CAR, creando nuovo interesse per i pomodori, le albicocche, le pesche, i cetrioli. “Non è esagerato parlare di un’impennata – spiega il topmanager Massimo Pallottini – che ci risulta trascinata (più che in passato) da un boom dei cocomeri. Vuoi per l’afa, le tredicesime, l’informazione salutista di portare a 4 o a 5 le porzioni dei consumi giornalieri di ortofrutta, fatto sta che si è risvegliato il mercato. Solo i prezzi all’ingrosso sono bloccati cautamente dai grossisti, in quanto hanno i box stracolmi e l’abbondanza sconsiglia i rincari. Anzi, mai come in questa fase la filiera romano-laziale, dai produttori ai grossisti e dai distributori ai consumatori, sta premiando le famiglie in termini di qualità, di convenienza, di servizio”. Nella stessa filiera, però, autorizzati dai Municipi, si sono inseriti i capanni stradali che specie di notte vendono nelle vie di Roma (con margini di ricarico astronomici) angurie Tigrate e Sweet Krimson a fette. “Queste attività di somministrazione – ammette il grossista del CAR Damiano Ferrara – sono una grande risorsa per le nostre aziende”. Ma Pallottini respinge ogni responsabilità sul fenomeno precisando che “non spetta al CAR concedere i permessi, né controllarne i prezzi”.
Anche questa estate, invece, l’Ufficio studi del CAR si fa carico di un’opera di orientamento dei consumatori con alcune regole di scelta, acquisto, consumo del “fresco”. Ad esempio, la verdura si può mangiare a volontà, mentre della frutta si ricorda il forte apporto zuccherino che dovrebbe limitare a 150 grammi i vari spuntini giornalieri. Sugli eccessi di sudorazione, si ricorda che ogni sforzo prolungato (un allenamento, una corsa, una camminata veloce con un pacco) per 3 o 4 ore può causare forti perdite di sali minerali. I più utili nel metabolismo sono il magnesio e il potassio che - nei mercati rionali – si possono facilmente recuperare da molti prodotti. Per il fabbisogno quotidiano di magnesio (fra 350 e 400 milligrammi), il CAR mette a disposizione carciofi, spinaci, ostriche, sardine, bruscolini, arachidi, mandorle, noci, pinoli, verdure a foglia. Quanto al potassio (il fabbisogno quotidiano è di 800 milligrammi circa), il CAR è ben fornito di verdure (bieta) e ortaggi (patata dolce, barbabietola, cavolo, pomodoro), legumi (fagiolo bianco), di frutta (fichi, datteri, prugne), frutta secca (uvetta e noci), coquillage (vongole). Ricca di potassio, magnesio, fosforo pure l’anguria fa bene. “E’ chiaro però – precisa Pallottini – che queste norme alimentari non sostituiscono il medico”.
Guidonia, 22 gennaio 2016. Le attività di compravendita del Mercato Ortofrutticolo del Centro Agroalimentare Roma, sono risultate su livelli medio-bassi seguendo così il trend negativo dei consumi. Si sono registrati lievi aumenti generalizzati per carote, cipolle, ravanelli e patate. In calo, invece, i prezzi di carciofi e cime di rapa.
Non si sono rilevati aumenti correlati alle cattive condizioni atmosferiche verificatesi negli ultimi giorni nelle regioni meridionali.
AGRUMI
Si sono registrati rialzi di 0,20 €/kg per le clementine comuni (0,80-1,00 €/kg), di cui si è verificato un aumento della domanda contemporaneamente al calo fisiologico della produzione, e per i limoni Primo Fiore (1,00-1,30 €/kg per il prodotto siciliano). In calo di 0,50 €/kg, invece, il prezzo del limone Sfusato della Campagna, portatosi su 1,50-2,00 €/kg.
FRUTTA
I prezzi della frutta hanno mostrato una sostanziale stabilità. Unica variazione un lieve calo di 0,05 €/kg per le mele Stark Delicious alla rinfusa dell’Alto Adige, il cui prezzo si è attestato su 0,60-0,70 €/kg.
ORTAGGI
I carciofi, presenti in grandi quantità, hanno subìto contrazioni di 0,10-0,20 €/kg per la varietà violetto, sia senza spine (0,30-0,40 €/kg) che tema (0,25-0,30 €/kg). Cali simili anche per le cime di rapa (0,40-0,60 €/kg). Al contrario, aumenti generalizzati di 0,10 €/kg hanno interessato gli ortaggi sotterranei, quali carote (0,40-0,60 €/kg), cipolle tonde bianche (0,60-0,75 €/kg), ravanelli (0,25-0,40 €/kg) e patate a pasta gialla (0,40-0,60 €/kg). Incrementi fino a 0,30 €/kg anche per il radicchio rosso tondo (1,00-1,20 €/kg) e i cavoli di Bruxelles (2,70-3,50 €/kg). Si sono riscontrati andamenti differenti per i pomodori nella giornata di martedì: cali di 0,10 €/kg per i ciliegini (1,20-1,40 €/kg per i siciliani) e rialzi di 0,20 €/kg per i tondi lisci rossi a grappolo (1,00-1,20 €/kg). Ad inizio settimana ribassi 0,20-0,30 €/kg hanno interessato anche le melanzane, presenti in grandi quantità in mercato, scese sui 0,70-0,80 €/kg per la provenienza italiana e sui 0,60-0,70 €/kg per quella spagnola. Quanto alle zucchine laziali, poco presenti in mercato causa le gelate ricorrenti, hanno segnato rialzi fino a 0,40 €/kg (1,20-1,50 €/kg).
Guidonia, 17 aprile 2015. Nel Mercato Ortofrutticolo del Centro Agroalimentare Roma, le attività di compravendita sono risultate più vivaci rispetto alle scorse settimane, in particolare nella giornata di domenica, determinando diverse variazioni nei prezzi.
AGRUMI
Nel comparto si sono registrati rialzi tra 0,10-0,40 €/kg per le arance Tarocco tardive siciliane, la cui richiesta è risultata sostenuta e il cui prezzo si è portato su 0,70-0,90 €/kg. I limoni Primo Fiore, presenti in grandi quantità, hanno invece mostrato cali di 0,10 €/kg sia per il prodotto della Sicilia (0,70-1,10 €/kg) che della Campania (0,90-1,20 €/kg). Rialzi di 1,00 €/kg si sono osservati per i pompelmi rosati provenienti da Cipro e Israele (0,90-1,00 €/kg), la cui richiesta è stata buona.
FRUTTA
La frutta ha mostrato prezzi sostanzialmente stabili. Le uniche variazioni hanno interessato le fragole, la cui produzione è abbondante e i cui prezzi hanno confermato ribassi di 0,20 €/kg per la provenienza Spagna (2,10-2,20 €/kg) e di 0,50 €/kg per la Candonga (3,50-5,00 €/kg per la Top Quality della Basilicata). Tra la frutta secca si sono osservate flessioni fino a 0,40 €/kg per i manghi trasportati via mare (2,00-2,30 per il prodotto del Brasile), mentre il prodotto del Perù ha segnato un rialzo di 1,30 €/kg (7,00-7,50 €/kg). In calo di 0,50 €/kg il prezzo della papaia (3,10-3,20 €/kg).
ORTAGGI
Si sono registrati leggeri cali di 0,10 €/kg per gli asparagi verdi, presenti in buona quantità, il cui prezzo si è portato su 3,00-4,00 €/kg. Ribassi tra 0,20-0,30 €/kg hanno interessato i carciofi (0,05-0,60 €/kg per il romanesco) e la salsola agretto (1,50-2,00 €/kg), in piena produzione. In aumento bietole (0,40-0,80 €/kg), lattughe (1,00-1,30 €/kg per la Iceberg), cipollotti (1,60-1,80 €/kg per i rossi di Tropea), finocchi (0,50-0,90 €/kg), fagiolini piatti verdi del Marocco (1,80-2,20 €/kg) e porri (0,80-1,20 €/kg). I pomodori hanno segnato rialzi di 1,00 €/kg per i costoluti tipo Merinda siciliani (3,00-4,00 €/kg), ormai a fine campagna. Al contrario, hanno registrato flessioni fino a 0,20 €/kg le melanzane (0,70-1,00 €/kg) e le zucchine (0,80-1,00 €/kg per le scure lunghe), la cui disponibilità è elevata.
Guidonia, 10 aprile 2015. Le attività di compravendita nel Mercato Ortofrutticolo del Centro Agroalimentare Roma, sono state discrete, con maggiori scambi nella giornata di giovedì. I prezzi risultano generalmente stabili sia per la frutta che per gli agrumi. Si sono registrate invece, alcune variazioni di prezzo negli ortaggi.
AGRUMI
Nel comparto non si sono osservate particolari variazioni di prezzo, ad eccezione di lievi cali che hanno interessato le arance Tarocco ad inizio settimana (0,50-0,70 €/kg per il prodotto siciliano).
FRUTTA
Una generale stabilità ha interessato anche il comparto della frutta. Nello specifico, invariati i prezzi dell’actinidia, per la quale sta terminando la produzione italiana (1,00-1,10 €/kg). Sono proseguiti i ribassi per le fragole: in particolare la Candonga Top Quality della Basilicata ha subìto un calo di 1,00 €/kg rispetto alla scorsa settimana (3,00-4,00 €/kg). Stabili i prezzi di mele e pere; per quest’ultime sta calando la produzione emiliana e sta per subentrare quella estera. Lieve calo di 0,10 €/kg ad inizio settimana per l’uva da tavola rosata Red Globe peruviana (2,00-2,10 €/kg). Stabili i prezzi di frutta secca ed esotica.
ORTAGGI
Nel comparto si sono registrati rialzi di 0,15 €/kg per i carciofi romaneschi (0,70-1,20 €/kg), la cui qualità è stata buona grazie alle favorevoli condizioni climatiche. Cali di 0,20 €/kg hanno interessato i cavoli verza, la cui disponibilità risulta in aumento e il cui prezzo si è portato su 0,60-1,00 €/kg. In ribasso di 0,40 €/kg anche il prezzo delle melanzane chiare della Sicilia, che si è attestato su 1,00-1,20 €/kg. Sono invece aumentati i prezzi dei peperoni: i lunghi siciliani (2,00-2,40 €/kg) hanno segnato rialzi fino a 0,20 €/kg, mentre il prezzo del prodotto proveniente dalla Spagna è aumentato di 0,50 €/kg, portandosi su 1,80-2,20 €/kg. Il prezzo delle zucchine scure lunghe del Lazio è invece calato di 0,20 €/kg, scendendo a 1,00-1,20 €/kg.