Caratteristiche
La banana cresce a gruppi, detti “mani”, che formano il cosiddetto casco. Possiede una forma oblunga, una buccia verde, che diventa gialla quando è matura, ed una polpa pastosa e biancastra. Il banano originario dell'Asia, circa 2500 anni fa raggiunse la penisola indiana e poi si diffuse anche in Africa per raggiungere le Canarie e le Indie Occidentali. Oggi il banano viene coltivato nel Centro America, nell’Africa Tropicale e nelle Filippine.
Quando si trova
Le banane si trovano tutto l'anno, perché vengono importate dai vari paesi produttori.
Varietà
Le principali qualità sono la Musa Sapientium, la Musa Cavendish e la Paradisiaca; le prime due sono ricche di zuccheri e si mangiano crude, l’altra, meno zuccherina e più ricca di amido, si cucina oppure si essicca per ottenere una farina. Anche in Sicilia esiste una particolare varietà locale di banane, molto piccole ma estremamente zuccherine.
Come sceglierla e conservarla
Si possono trovare banane dal bel colore giallo intenso, altre con la punta verdina, altre ancora con macchioline marroni. Tutti e tre i tipi sono buoni da mangiare, ma quelle con la buccia perfettamente gialla sono le più dolci. Per conservarle a lungo è meglio metterle in frigorifero.
Perché fa bene alla salute
E’ ricca di zuccheri ed è una fonte d’energia, di fibre, di vitamine A, B e C e minerali come potassio, ferro, fosforo e iodio. Per i contenuti di potassio, viene consigliata dai medici a chi soffre di crampi e non ha più l’età per fare sport.
Guidonia, 14 novembre 2014. In questi giorni, le attività di compravendita nel Mercato Ortofrutticolo del Centro Agroalimentare Roma, sono risultate stabili. I prezzi sono stati generalmente stabili, con variazioni contenute per alcuni prodotti.
Per quanto riguarda gli agrumi, un calo di prezzo abbastanza netto, è stato quello delle clementine, che, tuttavia, non si è ancora stabilizzato. Inoltre, si sono registrate flessioni di 0,10 €/kg per il limone primo fiore siciliano (1,20-1,40 €/kg) e per quello spagnolo (0,80-1,20 €/kg).
Nel settore della frutta, il kiwi di produzione nazionale non ha mostrato particolari variazioni, mantenendosi su 1,30-1,50 €/kg. Sono rimasti stabili anche i prezzi dei cachi comuni (0,70-0,80 €/kg) e delle castagne (4,00-4,30 €/kg), entrambi provenienti dalla Campania. In calo invece di 0,10 €/kg il prezzo delle mele Fuji, che si è portato su 1,00-1,10 €/kg, a causa dell’elevata quantità di prodotto presente sul mercato a seguito dell’embargo russo. Si sono osservati ribassi fino a 0,30 €/kg per i melograni provenienti dalla Spagna (1,60-1,80 €/kg) e dalla Turchia (1,50-1,60 €/kg). In contrazione di 0,20 €/kg anche l’uva da tavola rosata Red Globe (0,80-1,30 €/kg). È invece aumentato di 0,20 €/kg il prezzo delle pere Abate Fetel dell’Emilia Romagna, portatosi su 1,00-1,20 €/kg.
Riguardo agli ortaggi, quelli a foglia hanno mantenuto prezzi generalmente stabili. Sono aumentati di 0,50 €/kg i fagiolini del Marocco (2,50-3,50 €/kg), la cui disponibilità è stata limitata, mentre hanno registrato un ribasso di 0,30 €/kg i fagiolini piatti verdi (1,20-1,80 €/kg). Rialzi fino a 0,20 €/kg hanno interessato i peperoni lunghi sia gialli che rossi (0,60-0,80 €/kg). Le melanzane del Lazio, di cui sta finendo la produzione e la cui qualità è minore, hanno subìto una flessione di 0,10 €/kg, che ha portato il prezzo su 0,60-0,70 €/kg. In calo di 0,20 €/kg anche le zucchine romanesche con fiore (1,70-1,80 €/kg) e le scure lunghe (0,50-0,70 €/kg).
Guidonia 18 Aprile 2014. Nella settimana di riferimento è stata rilevata una sostanziale stabilità dei prezzi dei prodotti ortofrutticoli favorita dalla diminuzione delle temperature che hanno permesso di ottenere una maggiore conservabilità, specialmente per gli ortaggi a foglia.
Il comparto degli agrumi è stato interessato da una forte stabilità dei prezzi, eccezione fatta per le arance Tarocco la quale produzione sta per terminare.
Le rilevazioni dei prezzi effettuate nel comparto della frutta, rispecchiano l’andamento generale del Mercato Ortofrutticolo del Centro Agroalimentare Roma. Le uniche eccezioni in rialzo riguardano le fragole in vaschetta di produzione locale 2,50-2,60 €/kg e l’actinidia Hayward di marchio Zespri, che ha raggiunto i 2,00-2,50 €/kg. La frutta esotica ha risentito di una maggiore domanda che ha portato il prezzo dell’ananas Del Monte del Costa Rica su 1,00-1,50 €/kg. In lievissimo aumento 0,05 €/kg anche il prezzo delle banane.
Relativamente agli ortaggi, sono risultati stabili i prezzi di asparagi e carciofi, entrambi su quotazioni medio alte, a causa della produzione ancora abbondante ed in particolare per la Pasqua imminente. Anche gli ortaggi a foglia sono stati interessati dalla stabilità dei prezzi, favorita dalle basse temperature.
I peperoni lunghi rossi provenienti dalla Spagna hanno mostrato un calo di 0,10 €/kg, che ha portato il prezzo su 1,20-1,30 €/kg. Alcuni ribassi, tra i 0,10-0,20 €/kg, legati ad una produzione sostenuta, si sono rilevati nei pomodori siciliani costoluti verdi 0,90-1,20 €/kg, i Pixel 1,60-1,80 €/kg e nei piselli verdi scuri provenienti dalla Campania 1.80 €/kg. Stabili invece su 3,00-4,00 €/kg i datterini di Pachino della Sicilia. Presenti in grandi quantità sul mercato zucchine e melanzane che non rilevano variazioni di prezzo.
In arrivo i primi meloni retati dalla Sicilia che si attestano su livelli di prezzo molto elevati 3.00-3.50 €/kg.
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Guidonia, 17 novembre 2014. I francesi si sono già mossi. Hanno capito da tempo che esportare all'estero il modello Rungis di Parigi, il più grande mercato in Europa, era una carta da giocare in fretta. Gli spagnoli hanno fatto altrettanto in America latina. E l'Italia cosa aspetta? In realtà un modello di mercato made in Italy già pronto per essere esportato c'è eccome. Il prototipo supercollaudato, visto che è in campo dal 2002, è nella Capitale, poco oltre il Gra. Fa impressione vedere i 140 ettari dove 400 aziende movimentano 2 milioni di tonnellate all'anno, danno lavoro a 2.500 addetti e fanno girare 2 miliardi di fatturato. ll Centro Agroalimentare Roma ha raccolto nel 2002 l'eredità dei vecchi Mercati generali di Via Ostiense, un carrozzone che pesava sulla città per 4 miliardi delle vecchie lire, per far decollare un gruppo controllato dal Comune, dalla Regione e dalla Camera di Commercio (insieme ad alcune banche) che gestendo ortofrutta e pesce ha più che raddoppiato l'utile nell'ultimo anno (al 30 settembre 2014) nonostante la crisi. Ora è il quarto mercato in Europa, ma l'ambizione è superare Barcellona e perfino Madrid.
Dove può funzionare il modello CAR? “Per esempio in Cina o in Paesi del sud-est asiatico come Birmania, Thailandia e Vietnam”, spiega a Il Messaggero l'ad di Cargest, Fabio Massimo Pallottini. “Sono Paesi che si interrogano su come organizzare la produzione e la distribuzione di prodotti agricoli nelle città, oltre che gestire importazioni ed esportazioni». In questo contesto “il Car ha un modello internazionale con la flessibilità richiesta”. Non è difficile capire subito, però, dalle parole di Paollottini che la sponsorizzazione del più grande mercato italiano passa da una rete da tessere insieme al ministero dell'Agricoltura. Così è successo in Francia e in Spagna. I buoni rapporti con Cina e Birmania dovrebbero fruttare intese concrete. “Dalla cooperazione alla progettazione, per arrivare anche alla realizzazione e alla gestione”, puntualizza il manager. La delegazione di cinesi della provincia di Tjan'iin che hanno appena bussato al ne sa qualcosa. Ma sul tavolo c'è anche un gemellaggio con il Mercamadrid. E anche il Myanmar ha già sondato il terreno.
REGIA NAZIONALE E REGIONALE
Ma passiamo ai progetti in Italia. Basti dire che in Francia, a parte Rungis, ci sono in tutto 25 mercati. In Italia ce ne sono ben 100 registrati e molti malandati economicamente. Di qui la spinta del Car a fare da polo aggregante nel Lazio.
Quanto a Roma, c'è già un piano firmato dal Comune per raccogliere sotto il anche il Centro Carni (che sembra costi all'amministrazione circa 3 milioni) e il mercato dei Fiori. Ma l'ambizione del gruppo arrivare ai mercati rionali, come succede nel resto d'Europa. Un menù così ricco prevede anche l'ingresso di nuovi soci privati. Soprattutto perché dopo il sostegno decisivo degli ultimi anni anche la Camera di Commercio, messa a dieta dai contributi pubblici, potrebbe tirare la cinghia. Pare che dagli Emirati Arabi abbiano già bussato. Ma non servirebbe un progetto nazionale? “Il piano degli anni '80 non ha imposto la chiusura delle strutture minori”, spiega Pallottini.
A questo punto ci sono troppi mercati e sono troppi quelli inefficienti. E la cronaca a raccontarci degli esempi di Albano e Fondi. Servirebbe, sostiene il manager, “che la competenza delle Regioni sia integrata in una lettura nazionale”. Passando al Centro Carni dovrebbe essere ospitato nel Car. E dovrebbe sbloccarsi a breve dopo uno stand-by di due anni l'aumento di capitale già approvato. Quanto al mercato dei Fiori, da costruire in un'altra area, c'è agli atti soltanto la costituzione di una nuova società. Intanto, Pallottini intende rafforzare la logistica distributiva: “Vorremmo acquisire anche una nuova area da 30 ettari per rafforzare la concentrazione della distribuzione. L'obiettivo è spingere sulla ristorazione”. Un'operazione che sarà accompagnata anche dal lancio del marchio “Cuor di Car” prodotti del territorio con più qualità e più sicurezza.
Fonte: Il Messaggero
Guidonia, 13 gennaio 2014. Nella settimana appena trascorsa, i volumi delle commercializzazioni ortofrutticole presso il Centro Agroalimentare Roma sono stati molto buoni. La ripresa delle attività di mercato è da imputare sia alla riapertura delle scuole, che quali necessitano di ingenti quantitativi di frutta e verdura, sia alle buone temperature che rimanendo nella media stagionale non hanno influenzato negativamente i prezzi.
La fine della campagna stagionale delle arance navelina si sta avvicinando (meno di un mese) e questo porta a una diminuzione di prezzo. In particolare per quelle provenienti dalla Sicilia il calo è di - 0,20 €/kg (↓) rispetto alla scorsa settimana, attestandosi sui 0,60-0,70 €/kg. Invece, il prezzo delle arance tarocco di produzione calabrese, la cui qualità si è mantenuta buona, il prezzo è stabile a 0,90 €/kg.
Per quanto riguarda le clementine comuni delle zone vocate, hanno registrato delle flessioni di 0,20 €/kg rispetto alla scorsa settimana. Invece, limoni, pompelmi e mandarini non hanno presentato variazioni di rilievo; in particolare, si è osservata sul mercato una maggiore presenza di pompelmi rosati provenienti dall’ Israele (0,90-1,00 €/kg) e Turchia (0,80-1,00 €/kg).
Nel comparto delle mele, si è rilevata una stabilità dei prezzi che ha interessato anche pere e kiwi. Relativamente all’uva, la produzione è ormai terminata: sul mercato è praticamente disponibile solo l’Aledo di provenienza spagnola, con prezzi fermi su 1,80-2,00 €/kg.
In riferimento agli ortaggi a foglia l’andamento dei prezzi risulta essere stabile.
A causa della fine della campagna di commercializzazione la cipolla rossa tonda di provenienza nazionale subisce un aumento di 0,10 €/kg rispetto alla settimana precedente portandosi su 0,70 €/kg. In aumento anche i peperoni lunghi dalla Sicilia, + 0.20 €/kg. In diminuzione invece di € 0,40 il prezzo delle melanzane, la cui produzione sta incrementando, mentre quello del pomodoro sardo è sceso da 2,00-2,50 €/kg della scorsa settimana a 1,50-2,20 €/kg. Infine, riguardo alle zucchine romanesche con fiore, si è registrato un aumento di 0,50 €/kg per il prezzo massimo che si è portato così a 1,80 €/kg; per quest’ultime, nel caso in cui fossero confermate le previsioni della prossima settimana, che prevedono cali delle temperature, è facile prevedere un incremento dei prezzi.
Guidonia, 8 gennaio 2014. Nel Mercato Ittico del Centro Agroalimentare Roma, in questa settimana si è osservata una ridotta disponibilità di pesce pescato in quanto, in corrispondenza della festività dell’Epifania non ci sono state uscite in mare da parte di barche e pescherecci. Dunque, erano presenti sul mercato prevalentemente prodotti congelati e di allevamento.
Di conseguenza l’offerta riguardante il pescato fresco è stata molto contenuta. Infatti, unica nota da segnalare, è stata soltanto una limitata disponibilità di prodotti provenienti dall’Adriatico: polpi veraci, seppie, acciughe, triglie di fango e naselli di pezzatura. In particolare, si è registrato un aumento di 1,50 €/kg per le acciughe, il cui prezzo si è attestato sui 4,50 €/kg. In rialzo di 2 €/kg anche il prezzo dei naselli delle pezzature più grandi, come quello di 400-600 gr che si è portato sui 10,00 €/kg.
Per quanto riguarda il pesce di allevamento, la disponibilità è stata maggiore rispetto al pescato. Tuttavia, tra i crostacei, non era presente sul mercato l’astice di provenienza estera in quanto anche gli spedizionieri hanno sospeso l’attività in corrispondenza della festività dell’Epifania. Per i molluschi bivalvi invece, i prezzi si sono mantenuti stabili rispetto alla scorsa settimana. Valori stabili o in leggero calo per i pesci allevati. Le variazioni sono state maggiori per le orate provenienti dalla Grecia, il cui prezzo è diminuito di 0,50 €/kg per le pezzature più grandi, attestandosi sui 7,00-10,00 €/kg (gr 0.600+). Una flessione della stessa entità è stata registrata anche per le spigole di taglia minore: in particolare il prezzo della spigola 300-400 gr proveniente dalla Grecia si è portato sui 4,50-5,50 €/kg.
Infine, nel comparto del congelato si sono osservati diversi andamenti. In aumento di 0,50 €/kg rispetto alla scorsa settimana il prezzo massimo degli scampi dell’Atlantico di pezzatura minore: in particolare, quello di 8-12 U/KG si è attestato a 13,50 €/kg. Stabili o in leggero aumento i prezzi dei molluschi cefalopodi congelati: nello specifico, il prezzo del polpo atlantico è passato da 5,50-6,00 €/kg della scorsa settimana a 6,00-6,50 €/kg. Tra i pesci, è diminuito il prezzo del palombo che è passato da 9,00-10,00 €/kg a 6,00 €/Kg. In calo di 1,40 €/kg anche il prezzo massimo della platessa che si è portato a 4,50 €/kg.