.
.
.
.
Guidonia, 23 ottobre 2014. Il 22 ottobre scorso una delegazione di Soci di Consumers’ Forum composta dalle associazioni di consumatori Movimento Difesa del Cittadino, Casa del Consumatore, Assoutenti e Adoc, ha partecipato ad un incontro e ad una visita nel Centro Agroalimentare Roma, organizzata in collaborazione con l’Associazione Nazionale Direttori Mercati all’Ingrosso (ANDMI).
Una delle priorità dell’incontro, oltre a una conoscenza reciproca tra i vertici delle associazioni e quelli del CAR, è stato il tema dei controlli sui prodotti ortofrutticoli e tutta la filiera agroalimentare. A rispondere ai molti quesiti posti dalla delegazione introdotta dal Presidente ANDMI Pietro Cernigliaro, il Direttore operativo di Cargest Mauro Ottaviano, che oltre a esporre le funzioni del Centro Agroalimentare Roma, ha presentato loro il marchio Cuor di Car. “Siamo contenti di aver ricevuto queste importanti associazioni – ha dichiarato il Direttore Ottaviano - che in qualche modo ci hanno messo a più stretto contatto con i consumatori. In un’ottica sempre più basata sulla sicurezza e la tracciabilità del prodotto a tutela del consumatore, rientra l’azione “Cuor di Car”, un marchio che punta ad essere percepito proprio come una garanzia per il cittadino”.
Dopo aver concluso i colloqui di presentazione, l’incontro è proseguito con una visita alle strutture del Centro, soffermandosi in particolare nel mercato ortofrutticolo dove la delegazione ha potuto osservare gli scambi commerciali rimanendo non poco affascinata dalla quantità e varietà della merce esposta in vendita.
L’appuntamento si è rivelato di estremo interesse tanto che Consumers’ Forum, ANDMI e il Centro Agroalimentare Roma hanno convenuto di interesse reciproco non solo organizzare presto una simile visita guidata al mercato ittico ma anche, sempre nel segno della maggiore informazione e formazione del Consumatore, stilare a breve un protocollo di intesa che getti le basi per proficue iniziative congiunte di formazione e collaborazione.
Dove cresce
Il cavolo è noto fin dall'antichità: i romani lo utilizzavano sia in cucina che a scopi terapeutici. In Italia il consumo alimentare del cavolo riprese verso il Seicento e oggi la coltivazione è diffusa in tutto il mondo. I maggiori produttori sono India, Cina, Francia, Italia (specie in Abruzzo, Campania, Lazio, Puglia, Sicilia).
Quando si trova
Il periodo di raccolta è lungo, va da ottobre per le “cultivar” precoci, fino a maggio per quelle più tardive.
Varietà
Vi sono molte varietà di cavolo con poche differenze di ordine nutrizionale. Il Cavolfiore è ricco di sali minerali, vitamina B, aminoacidi. Ha fiori bianchi gustosi, mentre le foglie non si mangiano. Fra i più diffusi: il Gigante di Napoli, il Pisano tardivo, il Tardivo di Fano, il Verde di Macerata, il Precoce di Jesi. Il Cavolo broccolo è simile al cavolfiore, ma rispetto ad esso presenta infiorescenze (di color paglierino, verde, dal verde al violetto) meno compatte, talolra ramificate. C’è chi lo chiama semplicemente broccolo. Contiene buone quantità di proteine, vitamine, sali minerali. Le varietà più pregiate sono il Gigante di Como, il Romanesco (detto broccolo romanesco), il Bronzino d'Albenga, il Calabrese. Sebbene i broccoli siano una coltura da clima mite, sono ortaggi essenzialmente invernali e un certo freddo li intenerisce ed insaporisce. Avanzando la fioritura primaverile, le “cimette” si allungano perdendo consistenza carnosa a favore dei fiori che cominciano ad apparire. Il broccolo è ricco di sodio, magnesio, fosfati di calcio, potassio, vitamine A, B1, B2, C e stimola la produzione di emoglobina. La tradizione gli attribuisce effetti antianemici, emollienti, diuretici, cicatrizzanti, depurativi, vermifughi. Il Ramoso pugliese è considerato “parente stretto” del cavolo broccolo, ma è più noto come cima di rapa. Di esso si utilizzano i germogli con piccole infiorescenze prima che fioriscano. Il cavolo rapa è diffuso specie nel Meridione d'Italia e se ne utilizza il fusto ingrossato alla base, con la tipica forma sferica simile alla rapa. Le varietà più note sono il Bianco precoce di Vienna e il Violetto precoce di Vienna. Il Cavolino di Bruxelles: originario del Belgio, ha piccole dimensioni, color verde chiaro ed è ricco di sali minerali, carboidrati e proteine. Fra le varietà più diffuse, la Frigostar, la Lunet, la Sigmund. Il Cavolo cappuccio verde o rosso: di antiche origini, è diffuso soprattutto nell'Italia del Sud. Ha foglie verde pallido o rosso scuro che unite assieme formano una palla. Tra le varietà nazionali, il Cuore di bue, il Precoce di Napoli, la Testa di negro. Il Cavolo verza è coltivato soprattutto nell’Italia centrosettentrionale. Ha foglie rugose di color verde scuro all'esterno e verde chiaro all'interno (viene anche detto cavolo di Milano).
Come sceglierlo e conservarlo
Si devono preferire i “corimbi” (infiorescenze) compatti, con le “cimette” che li compongono ben serrate le une alla altre. Invece, le foglie esterne devono essere di un verde vivace, croccanti, aderenti alla testa, quest’ultima di grosse proporzioni, di colore bianco o giallino e senza macchie. Si conserva in frigorifero non più di 4 giorni, chiuso in un sacchetto di carta. Per limitare le perdite di sostanze nutritive è bene cuocerlo in poca acqua e per evitare che l'odore acuto del cavolfiore nellla cottura si propaghi in tutta casa, si mette in pentola mollica di pane imbevuta di aceto. Molto cotto può dare fastidi per chi soffre di disturbi gastro-intestinali. Se lo si vuol congelare si lessa al dente in acqua con qualche goccia di limone; così si conserva per 1 anno. L'acqua di cottura, ricca di zolfo, è utile alla cura di eczemi e infiammazioni.
Nel Lazio
Nel Lazio, generalmente su tutto il litorale, se ne coltiva una delle varietà migliori: il broccolo romanesco. Sebbene sia una coltura da clima mite, l’ortaggio è essenzialmente invernale ed un certo grado di freddo lo rende più tenero. Uno dei tratti che distingue questa specie dal cavolfiore è l'emissione dei germogli o infiorescenze secondarie. Forse é stata proprio questa peculiarità a determinare il nome di broccolo (brocco e' il nome obsoleto di germoglio).
(O Puntarelle)
Caratteristiche
E’ un tipo di verdura a foglia, piuttosto amara, che appartiene alla famiglia delle cicorie. Viene chiamata anche "cicoria asparago" per la sua forma eretta.
Quando si trova
La catalogna si trova tutto l’anno, quella spigata, più piccola e tenera, da novembre a marzo.
Varietà
Ci sono varietà a foglie verdi e frastagliate, che vanno cotte e, quelle a costa larga e bianca (puntarelle), i cui germogli, che si formano nella parte interna del cespo, si mangiano crudi.
Come sceglierla e conservarla
E’ bene che le foglie siano intere e di colore verde intenso ed il fusto chiuso e turgido. Se i fusti sono raggrinziti, con parti gialle e bordi tagliati, la cicoria non è fresca. Si conservano le foglie in frigorifero, per 2-3 giorni.
Come trattarla
Per la cottura si taglia la base del cespo, si eliminano le foglie rovinate e le punte più dure. Per un’insalata, si prendono i germogli nella parte interna del cespo, si tagliano a bastoncini e si immergono in acqua fredda per arricciarli, infine si condiscono in pinzimonio con un trito di aglio ed acciughe.
Perché fa bene alla salute
La catalogna ha quantità discrete di minerali, quali fosforo e calcio e, di vitamine. Non ha invece molte calorie e per il suo sapore amaro, stimola le secrezioni digestive, inoltre ha proprietà diuretiche e lassative.
Nel Lazio
La sua produzione, specie del tipo a coste larghe e bianche (le cosiddette “puntarelle”), si concentra nella provincia di Latina e a Gaeta.
Guidonia, 15 febbraio 2013. L’ondata di maltempo che ha interessato il nostro Paese non ha influito in modo significativo sui quantitativi di prodotto offerto ed in generale sulle quotazioni all’interno del mercato ortofrutticolo del Centro Agroalimentare Roma.
La motivazione principale della stabilità ed in alcuni casi del calo di prezzo di alcuni prodotti e il calo dei consumi.
Per quanto riguarda il comparto della frutta fresca, minime oscillazioni di mercato sono state rilevate sia per le arance, varietà Tarocco, provenienti dalla Sicilia e dalla Calabria, aumento legato alla minore quantità di prodotto sul mercato, specie per i calibri medio-piccoli, sia per le mele.
Per bieta, cicoria, spinaci, cavolfiori e broccoli, i prezzi prevalenti sono tendenzialmente stabili, mentre per altri prodotti, come ad esempio, per le cime di rapa, provenienza Lazio, per lattughe cappuccio e romana, le quotazioni sono tese al ribasso.
Per quanto riguarda i carciofi, si assiste ad un equilibrio tra domanda ed offerta, specialmente per il Romanesco, proveniente dalla Sardegna, di buona qualità.
Guidonia, 23 aprile 2013. Dopo diverse settimane in cui i prezzi dei prodotti ittici sembravano essersi stabilizzati subendo un taglio netto rispetto agli andamenti di marzo, si è rilevata in questa settimana una nuova flessione verso l’alto.
Il caldo delle scorse settimane sembra aver di nuovo lasciato il passo a pioggia e freddo, ma ciò non ha impedito ai pescherecci di prendere il largo. I quantitativi di prodotto pescato sono risultati buoni, ma inferiori alla scorsa settimana, e questo è bastato a far aumentare leggermente i prezzi. Questa nuova ondata di maltempo, per quanto riguarda le previsioni marine, dovrebbe continuare per quasi tutta questa settimana e gran parte della prossima. Inoltre secondo i bollettini meteo, i mari e i venti nei prossimi giorni non fanno ben sperare, poiché evidenziano un andamento mosso dei nostri mari.
Il trend degli acquirenti e il livello delle contrattazioni presso il Mercato Ittico del Centro Agroalimentare Roma sono stati positivi, ma nel corso della settimana considerata la festività del 25 aprile (insieme al 1 maggio sono feste in cui tendenzialmente si preferisce consumare carne in previsione di scampagnate e relativi barbecue), le compravendite riguardanti i prodotti ittici, dovrebbero diminuire.
Come già detto, i prezzi rilevati in questa settimana sono risultati in leggero rialzo: la frittura sale a 7-8 €/kg (↑), il nasello grande (testa-coda) aumenta a 10 €/kg (↑) mentre quello di taglia medio/piccola sale a 7-8 €/kg (↑), l’ombrina arriva a 18,50 €/kg (↑). Un ulteriore aumento ha riguardato seppia 10 €/kg (↑) e gallinella locale (anche chiamata coccio) 23 €/kg (↑) mentre il prezzo del pesce sciabola diminuisce a 5 €/kg (↓).
Buono il prezzo per le alici grandi 4.90 €/kg (↓) mentre quello relativo alle alici piccole risulta leggermente più alto della scorsa settimana 3.80 €/kg (↑).
Per quanto riguarda i crostacei l’andamento risulta essere abbastanza stazionario, la mazzancolla tocca i 26 €/kg , mentre la prima taglia dei gamberi rossi raggiunge i 40 €/kg. Inoltre il prezzo della pannocchia e degli scampi è leggermente inferiore alle precedenti rilevazioni, rispettivamente 10 €/kg (↓) e (a seconda della taglia) dai 16 ai 40 €/kg.
Suggerimento della settimana: il suggerimento di oggi ricade sul pesce sciabola (Lepidopus caudatus).
La colorazione è argentea e brillante. Possono essere presenti una o più fasce longitudinali giallo-oro sui lati. E' un pesce pelagico che vive a profondità rilevanti, ma può risalire a 20-30 metri nei mesi estivi e autunnali. La carne è ottima, specialmente cucinata a cotoletta, e a Messina (dove questo pesce è comunissimo nello stretto), per questo motivo, viene chiamato la Regina del mare. Sulle coste italiane è presente nel Tirreno e nel golfo di Napoli. Assente nel bacino Orientale.
È classificato come pesce magro, particolarmente digeribile e con un buon contenuto di acidi grassi omega 3. Valori medi per 100 g di parte edibile:
Acqua 78,94 g
Proteine 16,16 g
Grassi 2,4 g
100 g pesce sciabola = 102 kcal