Caratteristiche
Il frutto del mandarino è un “agrume”, un frutto con buccia rugosa e di colore arancio, polpa succosa e dal sapore acidulo, divisa in spicchi contenenti i semi. E’ originario della Cina meridionale ed oggi è coltivato nei paesi del Mediterraneo, negli Stati Uniti e nell'Africa meridionale. In Italia, le regioni più vocate sono la Sicilia, la Calabria e la Campania.
Quando si trova
La stagione caratteristica dei Mandarini, cosiddetti veri e mediterranei, è da novembre a febbraio.
Varietà
Con il termine mandarini s’intende un gruppo eterogeneo d’agrumi di grande importanza economica. Questo gruppo solitamente si suddivide in 5 sottogruppi: 1) King (di nessun’importanza per la nostra agrumicoltura); 2) Satsuma (frutti apireni con buccia verdastra); 3) Mandarini veri e mediterranei, tipo Avana; 4) Tangerini tipo Dancy (con buccia rugosa e colorata), 5) Mandarini a frutti piccoli (usati come portinnesto). Esistono anche degli "ibridi” (incroci artificiali), tipo le clementine, detti anche mandaranci (tangerino_arancio amaro) od il mapo (mandarino_pompelmo).
Come sceglierlo e conservarlo
I mandarini migliori sono quelli che hanno la buccia lucida, elastica e con un colore vivo, di consistenza uniforme e senza parti ammaccate. Si conservano a temperatura ambiente, ma se messi in frigo la loro carica di vitamina C durerà più a lungo.
Perché fa bene alla salute
Essendo un agrume contiene molta vitamina C, è una buona fonte di minerali, come calcio e potassio e di fibre.
Nel Lazio
Zona vocate alla coltivazione del mandarino è la piana pontina, in particolar modo i centri di Fondi, Formia, Gaeta e Terracina (Latina).
Caratteristiche
Il Kiwi è una bacca commestibile prodotta da numerose specie di liane del genere Actinidia, famiglia delle Actinidiaceae.
Le due principali qualità di questo frutto sono: verde e gold. Il primo è il più diffuso, ha la buccia marrone scuro con pilucchi e la polpa verde brillante, semi piccoli e neri disposti a raggiera intorno al centro del frutto, la forma è simile ad un uovo o ad una piccola patata. La varietà gold ha forma più allungata la polpa è gialla e non ha pilucchi sulla buccia. Esistono anche altre varietà ma sono poco diffuse come ad esempio il kiwi con la polpa rossa e la buccia color mattone.
Questo frutto ha un sapore acidulo ma sugoso e rinfrescante, lo si può mangiare tagliandolo a metà e scavandolo con un cucchiaino, come un gelato oppure, a fette sottili con un po' di limone e zucchero se si preferisce addolcirlo un po' , ma è ottimo anche con la macedonia o sugli spiedini di frutta È possibile mangiare anche la buccia poiché non è nociva, basta lavarla bene e strofinarla delicatamente.
La pianta da cui deriva il frutto è l'Actinidia deliciosa, sebbene numerose tipologie di questo frutto siano prodotte da altre cultivazioni o da altre specie di piante come l'Actinidia kolomikta o l'Actinidia arguta ed Actinidia chinensis.
Storia
Il frutto è originario della Cina meridionale dove si coltivava circa 700 anni fa, era considerato una prelibatezza per gli imperatori cinesi e il suo uso era anche ornamentale.
All'inizio del 1800 arrivò in Inghilterra e nel 1900 si diffuse attraverso coltivazioni intensive in Nuova Zelanda e dove ha trovato un ambiente abbastanza favorevole. Per questo Il suo nome deriva, appunto, dall'uccello tipico della Nuova Zelanda.
Alla fine del '900 si diffuse anche in Europa e soprattutto in Italia che ora ne è il primo produttore al mondo, maggiormente in Piemonte e nel Lazio.
Coltivazione
Il kiwi viene raccolto tra settembre ed ottobre ed è commercializzabile da novembre ad aprile, anche se in realtà si trova sul mercato tutto l'anno perché grazie ai moderni metodi di conservazione dura a lungo. Per coltivarlo ha bisogno di molta acqua. L' ambiente lavorativo, nel quale avviene il processo di selezione, calibrazione e confezionamento del kiwi per la successiva distribuzione, deve essere libero da etilene, gas che ne accelera irrimediabilmente la maturazione, anche se presente a qualche centinaia di metri di distanza.
Teme l'umidità e le alte temperature per cui il luogo per la conservazione deve essere fresco e asciutto. A temperatura ambiente dura circa 5 giorni mentre riposto in frigorifero ha una durata maggiore, migliore ancora è conservarlo in frigorifero in un sacchetto di plastica poiché in questo modo si allontana l'umidità. Se si vuole accelerare la maturazione basta riporre il frutto di fianco a delle mele,o a delle banane o a delle pere, occorre però fare attenzione a non lasciarli di fianco ad una cassette di mele poiché potrebbero maturare troppo velocemente.
Perché fa bene alla salute
Il kiwi è un frutto dalle straordinarie qualità benefiche, per questo è consigliato mangiarne uno al giorno[senza fonte]. Il kiwi è infatti un frutto ricco di vitamina C (85mg/100gr), potassio, vitamina E, rame, ferro e fibre.
L'alto potassio e la povertà di sodio rendono il frutto ideale per gli sportivi poiché diminuisce il rischio di crampi. Rende la pelle più elastica e riduce le rughe, grazie alle vitamine antiossidanti che contrastano i segni del tempo uccidendo i radicali liberi. Diminuisce i trigliceridi nel sangue, protegge gengive e denti. Giova alla salute dell'occhio mantenendolo giovane, è consigliato per chi ha problemi di digestione ed aiuta il lavoro dell'intestino come le verdure e le prugne. Contrasta anche l'accumulo di placche nelle arterie.
L’apporto calorico è molto basso: ha 44 Kcal in 100 gr circa questo perché è costituito da circa l'84% di acqua, il 9% di carboidrati e da tracce di grassi e proteine.
Caratteristiche
Le ciliegie sono dei piccoli frutti, detti “drupe” (frutti con la parte esterna sottile, la media carnosa e l’interna, che contiene il seme, legnosa), dalla forma rotonda, dal sapore dolce e di colore rosso più o meno scuro, con un lungo picciolo Le piante hanno origine nei territori occidentali dell'Asia, mentre oggi sono coltivate in paesi quali l’Europa, Stati Uniti ed Asia. In Italia, le regioni, che producono la maggior quantità di ciliegie, sono la Campania, l'Emilia-Romagna, il Veneto, il Piemonte e la Puglia.
Quando si trova
Da maggio avanzato fino a luglio, si trovano in commercio un po’ tutte le varietà di ciliegie.
Varietà
Le ciliege sono il frutto di due specie di alberi della famiglia delle Rosacee: dalla specie Prunus avium nascono le ciliege dolci, sia quelle a polpa tenera (tenerine o juliana) che quelle a polpa dura (duracine); dalla specie Prunus cerasus, nascono invece varietà caproniana come le amarene, austera come le visciole, marasca come le marasche (queste, per il sapore acidulo, non sono apprezzate come frutta fresca, ma si impiegano per produrre sciroppi, marmellate e liquori, come il maraschino o lo cherry). Moltissime sono le varietà nel nostro Paese: Bigarreau (da maggio a giugno, note come Graffioni rossi), Nero (tipiche dell’area modenese di Vignola, che si trovano a partire da giugno e sono dolcissime), Anella (fine maggio, croccanti e succose), Ferrovia (Puglia, a giugno) e Marca (da giugno a luglio, indicate per la conservazione sotto spirito). Esistono parecchie altre varietà di ciliegia, che fanno capo a particolari aree regionali di produzione: Duroni della Marca e Bella Italia (Trentino), Malizia e Del Monte (Campania), Mora di Cazzano, Sandra e Meraviglia dell’Alpone (Veneto).
Come sceglierla e conservarla
La buccia non deve avere macchie e screpolature ed il colore deve risultare brillante e uniforme, la polpa deve essere bella soda. In frigo conservano più a lungo il sapore e la carica di vitamine.
Perché fa bene alla salute
La ciliegia è ricca di flavonoidi, utili contro i radicali liberi (prodotti ossidanti, che causano l’invecchiamento dell’organismo), inoltre è molto dissetante ed è indicata nella cura d’artriti, arteriosclerosi, disturbi renali e gotta. Contiene anche buone quantità di fibre (utili per le diete, perché impregnandosi d’acqua creano impressione di sazietà), potassio, calcio, fosforo e vitamine A e C e zuccheri (tollerati dai diabetici), mentre è priva di grassi e povera di proteine. Ha anche effetti diuretici, disintossicanti ed analgesici (seppur blandi).
Nel Lazio
Nel Lazio le più apprezzate sono le ciliegie di Celleno (Viterbo), di Pastena (Frosinone), di Castel Madama, di Marcellina, di Montelibretti e le cerase di Palombara Sabina (Roma), della Sabina reatina (Rieti) e di Maenza (Latina), nonché le visciole dei Monti Lepini. tra i Colli Albani e gli Ausoni.
Guidonia, 25 Giugno 2013. La settimana presso il Mercato Ittico del Centro Agroalimentare Roma inizia con aumenti di prezzi per molti prodotti ittici. Tali aumenti, sono stati causati da quantitativi di pesca inferiori a quelli previsti dovuti ad un peggioramento delle condizioni climatiche di questi ultimi giorni.
L'afflusso di aria fresca da nord-ovest proseguirà anche nelle prossime 24 ore, ma l'apporto di umidità sarà scarso. Sui mari e lungo le coste il tempo resterà generalmente soleggiato; possibili locali temporali tra la notte ed il mattino solo sul medio e basso Adriatico. Mari: molto mosso o agitato il mare di Sardegna; molto mossi canale di Sicilia e di Sardegna; mossi Tirreno centrale, Tirreno meridionale, medio e basso Adriatico; poco mossi tutti gli altri bacini. Il bollettino meteo preannuncia maltempo sul mar Tirreno che comporterà sicuramente un ridimensionamento dei quantitativi di pesca e prezzi dei prodotti ittici molto elevati. Diversamente sul versante adriatico dove il mare risulta poco mosso, si preannunciano quantitativi di pesca costanti ma sempre con rialzi, poiché l’offerta generale di prodotto ittico disponibile sarà inferiore alla norma.
Infatti, all’interno del Mercato Ittico del Centro Agroalimentare Roma, i prezzi hanno subito dei rincari, portando il nasello grande (testa-coda) fino ad un massimo di 12 €/kg (↑) mentre quello di taglia medio/piccola a 7-8 €/kg (↑). La frittura si attesta nella forbice 8-11 €/kg (↑) ed il totano a 5-6 €/kg (↑), mentre le alici non subiscono variazioni. Il prezzo della spigola locale con pezzatura +2 kg tocca i 30 €/kg (↑) mentre l’orata locale con pezzatura +2 kg si afferma intorno ai 28 €/kg (↑). Il polpo verace spagnolo sale a quota 9 €/kg (↑), i moscardini bianchi a 3,5-4,5 €/kg, mentre il dentice locale arriva a 28 €/kg (↑). La triglia bianca oscilla tra 5-10 €/kg (↑) , la seppia locale raggiunge gli 11 €/kg (↑) mentre quella francese rientra nella forbice 5-7,5 €/kg. L’ombrina estera, e più precisamente del nord-atlantico, aumenta lievemente toccando i 14 €/kg (↑), la sogliola locale raggiunge i 30 €/kg (↑), quella olandese i 17-19 €/kg ed infine quella francese che sale fino a 22-24 €/kg.
Anche i crostacei, quelli presenti sul mercato, come il resto dei prodotti ittici seguono un andamento dei prezzi negativo, infatti i gamberi rosa salgono a 11 €/kg e gli scampi dell’Adriatico di I e II arrivano rispettivamente a 35 €/kg (↑) e 27 €/kg (↑). Gamberi rossi, pannocchie e mazzancolle risultano praticamente assenti.
Caratteristiche
Innanzitutto vanno distinte le castagne dai marroni. Per alcuni, l’unica vera differenza è la dimensione più piccola delle castagne. Ma per altri, il marrone ha caratteristiche qualitative migliori rispetto alle castagne e può essere riconosciuto da queste ultime poiché ha un sapore più dolce e più profumato, una pezzatura comunque maggiore e perché è protetto, sotto la buccia, da una sottile pellicina che può essere asportata senza difficoltà. La castagna, tonda da un lato e piatta dall'altro, ha una buccia resistente color marrone e la polpa chiara ricoperta da una pellicola rosso-bruna. La base è chiara e tondeggiante mentre il seme – e cioè la parte edule – è costituito da una sostanza farinosa alimentare di sapore dolce e accentuato valore calorico-nutritivo, che nel passato contribuì a farne una sorta di “pane dei poveri”. Il castagno è originario dell'Europa meridionale, dell’Africa settentrionale, dell’Asia occidentale. In Italia, le regioni maggiormente produttive, sono la Campania, la Sicilia, il Lazio, il Piemonte e la Toscana.
Quando si trova
I marroni maturano intorno alla fine di settembre e si trovano fino ai dicembre, come le castagne, mentre gli ibridi eurogiapponesi si trovano all’inizio di settembre e i giapponesi da fine agosto ad inizio settembre.
Varietà
Ci sono 4 gruppi varietali. 1) Marroni: di pezzatura medio-grossa, hanno all’interno della buccia frutti interi non divisi, con la pellicola, che non penetra nella polpa e che si stacca facilmente con la pelatura. Esempi di varietà sono il Marrone Fiorentino, il Marrone di Caprese, il Michelangelo, il Marrone di Viterbo, il Marrone di Marradi, il Marrone di Castel del Rio, il Marrone di Susa, il Marrone di S. Mauro di Saline, il Marrone di Chiusa Pesio, il Marroncino di Borgovelino, il Marrone Comballe (Francia), il Marrone Bouche Rouge (Francia), il Marrone Goujounac (Francia) ed il Marrone Belle Epine (Francia). 2) Castagne: di pezzatura più piccola, sono caratterizzate da una pellicola interna, che penetra in profondità nella polpa, i frutti sono destinati al consumo fresco ed alla trasformazione in castagne secche. Le varietà più diffuse sono la Castagna della Madonna di Canale d’Alba (a maturazione precoce), la Bracalla (frutto di grosse dimensioni), il Garrone rosso (pregiata per il sapore della polpa e la pezzatura), il Pistoiese, la Reggiolana, la Castagna di Montella (ottima per le castagne secche), la N’zerta, la Riggiola e la Gabbiana. 3) Ibridi Eurogiapponesi: derivano da incroci tra il castagno europeo (Castanea sativa) ed il castagno giapponese (Castanea crenata) e sono stati introdotti in Italia, verso la metà degli anni ’70. Le varietà più note sono il Primato, il Precoce Migoule, la Bournette, il Bouche De Betizac, Marsol. 4) Giapponesi: di pezzatura media. Le più importanti varietà sono Tanzawa e Ginyose.
Come sceglierla e conservarla
La buccia deve essere integra, di colore brillante ed uniforme, priva di parti colorate di verde o scure, se è raggrinzita e non aderente alla polpa, la castagna è vecchia, mentre se ci sono dei forellini, significa che il frutto è stato attaccato dai parassiti. Se le castagne, per alcune ore, sono immerse nell'acqua ed alcune tornano in superficie, significa che queste non sono buone. Per conservarle si possono stendere su di un vassoio al fresco, e lasciare così per circa 2 settimane. Si possono congelare e mantenere per un anno, ma con tutta la buccia, dopo averle lavate, asciugate ed incise.
Perché fa bene alla salute
Sono ricche di sali minerali, di potassio, di fosforo, zolfo, magnesio, cloro, calcio, ferro e sodio. Tra le vitamine sono presenti la B1, B2, C e PP. Contengono zuccheri, proteine e grassi. Sebbene siano frutti a polpa, hanno un contenuto di acqua elevato e sono altamente energetiche.
Nel Lazio
Famosi sono il marrone di Arcinazzo Romano (Roma), la castagna dei Monti Cimini tra Vallerano (oggetto di Dop) Canepina, Ronciglione, Caprarola, Soriano nel Cimino, Carbognano, Vetralla (Viterbo); il marrone di Segni (Fr), la castagna di Terelle (Fr), quella reatina (Ri) tutelata da Indicazione geografica protetta, le castagne e i marroni della Tolfa area montana tra Roma e Civitavecchia; i marroni dell’area di Antrodoco (Borgovelino, Castel S. Angelo, Micigliano) al confine tra Lazio e Abruzzo.
Caratteristiche
E' un grande “agrume” (frutto dalla buccia rugosa, diviso in spicchi e di sapore acido), di forma ovale od allungata e con scorza gialla, liscia o rugosa, con un picciolo corto, di colore verde. La parte interna (mesocarpo) è bianca e soffice con uno spessore, che costituisce circa il 70% del peso totale del frutto e serve per la preparazione di canditi. La polpa, suddivisa in 5-12 segmenti, non ha molti semi, è poco succosa ed ha un sapore acidulo ed amaro. Sembra che la pianta del cedro, sia originaria dell'India e della Birmania, in seguito si è diffusa in Persia e nei Paesi Mediterranei e, probabilmente nel III secolo a.c., in Italia.
Quando si trova
Da metà novembre agli inizi di febbraio.
Varietà
Tra i cedri si distinguono quelli a frutto acido, con fiori e germogli rosso-violocei e quelli meno diffusi a frutto dolce, con fiori bianchi. Tra i primi, la varietà più importante è la Diamante o Liscia (calabrese, molto aromatica) e la Etrog, tra i secondi ricordiamo la Corsican e la Salò.
Come sceglierlo e conservarlo
Bisogna scartare i frutti con parti bianche e molli perché sono ammuffiti, quelli duri e con buccia verde perchè acerbi, aspri e con poco succo. Il colore della scorza deve essere intenso, la superficie uniforme e priva di ammaccature. E’ meglio conservare i cedri in cassette di legno, in un luogo fresco, cosicché si possano mantenere fino a 30 giorni, mentre in frigorifero l’eccessivo freddo potrebbe seccarli.
Come trattarlo
Con i cedri si possono ottenere, con l’aggiunta d’acqua, dei succhi dissetanti, ma generalmente per la scarsità del succo si utilizzano gli olii essenziali in profumeria oppure la scorza per ottenere canditi.
Perché fa bene alla salute
Il cedro è ricco di sali minerali e vitamina C, svolge un'azione disinfettante e depurativa, è inoltre ottimo per regolare la pressione del sangue.
Guidonia, 23 maggio 2013. Il Prof. Eugenio Del Toma, Primario Emerito in Dietologia e Diabetologia · Specialista in Scienza dell'Alimentazione e in Gastroenterologia, ha rilasciato sul quotidiano La Repubblica una sua dichiarazione che, con il suo permesso, riprendiamo e volentieri pubblichiamo.
Tutti i nutrizionisti sono impegnati a raccomandare cinque porzioni al giorno tra verdure e frutta. Tuttavia, le statistiche dicono che i consumi,complice forse l'infausta depressione economica, sono in calo, mentre paradossalmente è aumentato il consumo degli integratori, tra cui multivitaminici e antiossidanti di cui abbonda la frutta. A parole i sostenitori della frutta sono molti, compresi i ragazzi che invece non apprezzano le verdure. Nella realtà non è sempre facile trovare un scelta adeguata di frutta stagionale, tale da soddisfare anche i gusti personali. Non soltanto i diabetici si limitano a consumare solo le mele e poca altra frutta, ritenendo banane, fichi, caki e perfino il melone, improponibili per un presunto sovraccarico zuccherino. Riportiamo allora più razionalità nelle nostre scelte, senza mortificare il piacere e i vantaggi della varietà alimentare (gli agrumi abbandonano di vitamina C ma non hanno i carotenoidi dei caki, albicocche, melone, e viceversa). Se prendiamo come esempio le onnipresenti mele, le tabelle di composizione degli alimenti riportano: 94% di parte ed i bile, 11 grammi di "glucidi disponibili", quasi niente di proteine e grassi, con un totale di 45 kcal per 100 grammi al netto degli scarti. Pochi sanno, però, che i fichi freschi, temutissimi da coloro che cercano di presentarsi all'appuntamento estivo con qualche chilo in meno hanno solo 11,2 grammi di glucidi, per circa 47 kcal. Ovvero, buona intercambiabilità e perfino qualche vantaggio se ci riferiamo al peso di mercato, visto che la parte edibile dei fichi è soltanto il 72%. Se poi vogliamo considerare il melone, penalizzato dal gusto dolce ma non per questo da un eccesso di calorie, il contenuto glucidico è solo di 7,4 grammi perciò al netto degli scarti la parte edibile fornirà solo 33 calorie per 100 grammi.
CENTRO AGROALIMENTARE ROMA
CAR S.C.P.A.
MANIFESTAZIONE DI INTERESSE PER L'ASSEGNAZIONE IN DIRITTO DI SUPERFICIE DI AREE DA DESTINARE ALLA REALIZZAZIONE DI IMMOBILI PRESSO IL CENTRO AGROALIMENTARE DI ROMA.
Guidonia, 24 giugno 2013. La C.A.R. S.c.p.a., con sede legale in Guidonia Montecelio (Roma), alla Via Tenuta del Cavaliere 1 – 00012, all'interno del Centro, comunica che sono disponibili aree residue presso le quali è sviluppabile una superficie coperta pari a circa 15.000 mq. complessivi, libere da vincoli di natura ambientale, paesaggistica e archeologica, destinate all'edificazione di immobili con destinazione d'uso commerciale e/ industriale.
C.A.R. S.c.p.a., anche per mandato di precedenti intestatari, intende concedere in diritto di superficie 35ennale le suddette aree anche in lotti di piccole e/o medie dimensioni al fine di realizzare immobili destinati ad attività connesse e correlate a quelle attualmente svolte nel Centro Agroalimentare Roma, quali, a titolo esemplificativo e non esaustivo, attività di logistica nel settore agroalimentare, attività di lavorazione e trasformazione di prodotti agroalimentari, attività di produzione di prodotti a vario titolo finalizzati all'attività di commercializzazione di prodotti agroalimentari, con le limitazioni previste dall’emanando regolamento attuativo che sarà reso disponibile a chi farà richiesta.
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1. presentazione dell'azienda proponente con indicato tra l'altro il fatturato specifico dell'ultimo triennio e relativo certificato di iscrizione alla C.C.I.A.A.;
2. descrizione sintetica dell'iniziativa che si intende realizzare, specificando le dimensioni del lotto occorrente, del fabbricato e i contenuti dell'attività che si intende intraprendere, nonché ogni altra informazione utile alla identificazione dell'iniziativa (max 4 cartelle).
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Il Direttore Generale
Dr. Fabio Massimo Pallottini
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