Caratteristiche
La nespola è quello che si dice un falso frutto (pomo), perché quello che si mangia in realtà è dato dall'ingrossamento del ricettacolo (parte dell’asse fiorale, su cui sono inseriti sepali, petali, stami e pistilli), attorno ai frutti veri e propri. La nespola ha una forma tondeggiante, con una depressione apicale, coronata da residui del calice, ha inoltre un corto peduncolo ed una buccia coriacea, che va dal giallo pallido all'arancio brillante. I semi normalmente sono cinque, duri e legnosi, mentre la polpa carnosa, assume una colorazione che va dal bianco all'arancio. La nespola comune è originaria del Caucaso, mentre la nespola del Giappone nasce da un albero originario della Cina e del Giapponese. In seguito è stata importata in Europa verso la metà del’700. Il nespolo del Giappone è diffuso negli Stati Uniti e nell'areale mediterraneo, soprattutto per ornamentale, mentre la coltivazione avviene prevalentemente in Spagna, nella Valencia, ed in Italia, in Sicilia ed in Calabria.
Quando si trova
Nella nespola comune, per l'alto contenuto di tannini, i frutti non possono essere consumati alla raccolta, (fine ottobre), ma è necessario l’”ammezzimento” (processo attraverso il quale, si ha la maturazione fisiologica del frutto, il quale, altrimenti, non sarebbe commestibile). Questa fermentazione di maturazione, si compie in un locale fresco, ponendo i frutti in cassette di legno, ricoperte di paglia. In seguito la polpa diventa bruna, molle, zuccherina, pastosa e leggermente acidula. Per la nespola del Giappone la raccolta si ha da fine aprile ai primi di giugno.
Varietà
Per quel che riguarda il nespolo del Giappone, si distinguono due tipi: il tipo cinese con frutto grosso, piriforme e polpa gialla ed il tipo giapponese con frutto piccolo, tondo e polpa giallo pallida. In Italia le “cultivar” (differenti varietà coltivate) utilizzate sono: Nespolo di Ferdinando, Precoce di Palermo, Nespolone di Palermo, Grosso Lungo e Grosso Tondo.
Come sceglierla e conservarla
Le nespole migliori sono quelle con la buccia dal colore più carico, senza ammaccature o macchie. In frigorifero possono conservarsi per 5-12 giorni.
Perché fa bene alla salute
Perché è leggera, zuccherina e ricca di energia, inoltre è ricca di vitamine e sali minerali.
Caratteristiche
La mela è un “pomo”, ossia un falso frutto. Quello vero è il torsolo, che contiene i semi e che è circondato dalla polpa, derivante dall’ingrossamento del “ricettacolo” (parte dell’asse fiorale, su cui sono inseriti sepali, petali, stami e pistilli). La mela originaria di una zona sud caucasica, oggi è coltivata in Cina, Stati Uniti, Russia ed Europa (soprattutto in Italia e Francia). In Italia la produzione è concentrata nel settentrione: Trentino-Alto Adige (46%), Emilia-Romagna (17%) e Veneto (14%). Altre aree di una certa importanza sono Piemonte, Lombardia e Campania.
Quando si trova
Le mele del gruppo Fuji si trovano da fine ottobre a metà febbraio; le Gala da ottobre a marzo; le Golden da novembre agli inizi di settembre; le Stayman da fine ottobre a fine marzo; le Granny Smith da fine ottobre a metà febbraio; la Renetta da metà ottobre a metà marzo; la Stark da metà ottobre a metà giugno; l’Annurca da metà ottobre a metà marzo.
Varietà
Si coltivano oltre 7000 tipi di mele, tutte di sapore caratteristico, con colori tipici e dimensioni particolari. Le varietà fanno riferimento a diversi gruppi. Gala (buccia giallo-rossa, polpa fine, soda e succosa): Sansa, Gala schnizer, Prime red, Summerfree; Red Delicius: Early red one, Red chief, Scarlet spur; Golden (buccia giallo intenso, polpa dolce e profumata): Golden delicious, Smoothee, Tentation; Jonagold: Novajo, Renetta del Canada, Querina; Stayman: Staymared, Superstayman, Stayman winesap Lb 781; Fuji ( buccia che va dal rosso chiaro allo scuro su un fondo giallo-verde e polpa succosa e croccante, di sapore dolce-acidulo e aromatico): Fuji kiku 8, Fuji naga-fu 12; Altre: Imperatore Dallago, Granny Smith (buccia verdissima brillante e lucida), Annurca(buccia rosso-violacea, polpa bianca, di consistenza croccante e succosa), Pink Lady, Renetta (buccia gialla e leggermente verde, polpa tenera e zuccherina, Stark (buccia soprattutto rossa, polpa farinosa).
Come sceglierla e conservarla
E’ bene scegliere mele sode, senza ammaccature od incavi. Si conservano in frigorifero, prestando attenzione a non metterle vicine a verdure a foglia, perché producendo etilene (ormone della senescenza) accelerano la loro maturazione. Si possono conservare anche a temperatura ambiente in un luogo fresco oppure si possono congelare previa cottura.
Perché fa bene alla salute
Le mele sono ricche di fibre, zuccheri, vitamine, minerali, come potassio, zolfo, fosforo, calcio, magnesio, sodio, ferro, oltre a tracce di rame, iodio, zinco, manganese, e silicio, proteine ed acqua. Grazie al tannino ed all'acido malico, favoriscono la digestione e prevengono i gonfiori di stomaco. Da studi effettuati le mele aiutano a tenere sotto controllo anche il colesterolo; infatti, la presenza di pectina (una fibra vegetale) limita e ritarda l'assorbimento di grassi "cattivi" nel sangue, mentre fa aumentare quelli buoni, come l'HDL. Inoltre la notevole presenza di polifenoli suggerisce una loro azione sia di difesa dei vasi sanguigni che di prevenzione dell'invecchiamento. I contenuti di questo frutto sono equilibrati e dal punto di vista nutrizionale completi.
Nel Lazio
Nella nostra regione le zone vocate alla produzione di mele sono quelle di Latina e Gaeta con coltivazioni della mela agre; di Viterbo e dei Monti Cimini, con la produzione della mela Ciminella, di sapore acidulo.
Caratteristiche
Il limone è un “agrume” (frutto dalla buccia rugosa, diviso in spicchi e di sapore acido), con frutti ovali oppure oblunghi, con apici appuntiti. La buccia è gialla, ma ci sono varietà variegate di verde o di bianco, la polpa è divisa in 8-10 spicchi, generalmente è aspra e succosa e molte varietà sono prive di semi. Il limone è originario dell'India e probabilmente fu introdotto in Europa dagli Arabi, circa 1000 anni fa. La regione italiana che produce più limoni è la Sicilia. Forti produttori sono la Spagna, Israele, Argentina ed America.
Quando si trova
I limoni, con condizioni climatiche favorevoli, sono prodotti tutto l'anno. Il limone è una specie rifiorente ed i flussi principali di fioritura sono in inverno, in primavera (nuovi frutti detti maiolini) ed in estate ( detti frutti verderelli).
Varietà
Le “cultivar” (differenti varietà coltivate) di limone, di maggior interesse, sono sia italiane che straniere: tra le prime annoveriamo il Femminello (rifiorente e con fiori violacei), il Monachello (non rifiorente), la Zagara Bianca (rifiorente con fiori bianchi); tra le seconde Eureka e Lisbon in U.S.A, Verna e Fino in Spagna e Genoa in Argentina. Il limone di Sorrento è quasi del tutto privo di semi.
Come sceglierlo e conservarlo
I limoni, con la buccia di colore giallo intenso, sono di solito più maturi e meno acidi di quelli più verdini o chiari. Questi frutti si conservano abbastanza bene anche a temperatura ambiente, anche se in frigorifero rimangono succosi e mantengono più a lungo la carica di vitamina C.
Perché fa bene alla salute
Il limone è ricco di vitamina C; infatti, un limone contiene il 35% della vitamina C di cui il nostro corpo ha bisogno quotidianamente ed ha anche una buona quantità di potassio.
Nel Lazio
Non poche limonaie, nella nostra regione, si concentrano nell’area Pontina a sud della Capitale, come a Formia, a Gaeta e a Terracina (Latina).
Caratteristiche
Il lampone è un frutto multiplo, composto da tante piccole “drupe” (frutti con la parte esterna sottile, la media carnosa e l’interna, che contiene il seme, legnosa), piene di succo e dalla superficie pelosa e polposa, ognuna di queste è provvista di un minuscolo seme. La forma varia da tonda a conica, più o meno allungata, il colore varia dal rosa pallido, al rubino, fino al rosso carico quasi violaceo, ma esistono anche frutti di colore giallo ambrato, generalmente di sapore scialbo. E' una pianta originaria dell'Europa continentale e dell'Asia Minore, mentre oggi viene coltivata principalmente nel Nord America, Italia (Nord), Svizzera, Germania, Francia e Scozia. In Italia si trova sia sugli Appennini che sulle Alpi.
Quando si trova
I lamponi sono raccolti due volte l'anno: in estate ed in autunno, quest’ultimi spesso più piccoli, ma più succosi.
Varietà
Ci sono varietà: unifere (producono una volta l’anno, prevalentemente sui tralci dell’anno precedente), tipo Glen Moy (precoce), Canby (senza spine per l’industria), Fairview (con frutti conici, rustica), Glen Prosen e Summer (per la surgelazione), Titan (con frutti di grossa pezzatura, conici); varietà bifere o rifiorenti (producono sia sui rami dell’anno precedente in giugno-luglio che sui polloni – germogli che si sviluppano dal tronco della pianta - dell’anno in settembre-ottobre, anche se si preferiscono per la produzione autunnale), tipo Ruby (adatta a tutti gli ambienti), Heritage (molto produttiva), Rossana (tardiva e con frutti resistenti).
Come sceglierlo e conservarlo
E’ un frutto delicato, morbido e deperibile, quindi è bene conservarlo in frigorifero, ma sarebbe meglio, per preservare le sue caratteristiche, mangiarlo in uno o due giorni.
Perché fa bene alla salute
I lamponi sono ricchi di fibre, di vitamine, specialmente la C e di preziosi minerali, possiedono un’azione rinfrescante delle vie intestinali e del tratto urinario e sono diuretici, diaforetici (favoriscono la sudorazione) e proteggono sia i vasi che i capillari.
Caratteristiche
Quello che comunemente si dice fragola è un falso frutto ed in realtà è un ricettacolo polposo, ovoidale, di color rosso acceso con numerosi semini, che sono i veri frutti, sparsi sulla sua superficie. E' una pianta d’origine europea, che si trova spontanea nei nostri boschi (le fragoline di bosco sono più piccole di quelle che vengono coltivate). Le varietà oggi coltivate sono degli “ibridi” (incroci artificiali), classificate in “cultivar” (diverse varietà coltivate) a frutto piccolo e cultivar a frutto grande.
Quando si trova
Il periodo di raccolta varia a seconda se sono in coltura protetta od in pieno campo, dalla latitudine e dalla varietà (rifiorente o non). Perciò le fragole si trovano in autunno grazie alle produzioni fuori stagione; dalla primavera all’autunno con varietà rifiorenti. Per le fragoline di bosco, la cui produzione in Italia è concentrata in Trentino, la raccolta va da giugno-settembre.
Varietà
Le varietà di fragola possono essere classificate in: unifere, non rifiorenti (la maturazione dei frutti è in primavera); bifere, rifiorenti (producono dalla primavera all'autunno, impiegate a livello familiare per la lentezza di riproduzione); day neutral o fotoindifferenti. Le cultivar più diffuse al sud dell’Italia sono Chandler, Pajaro, Tudla e Miranda, mentre nelle aree settentrionali Marmolada, Elsanta, Idea, Cesena, Dana, Gea, Ho.
Come sceglierla e conservarla
Bisogna scegliere le fragole di color rosso vivo, con le guaine carnose, sode e compatte e con il cappuccetto verde, senza ammaccature. Vanno conservate nel frigorifero e visto che sono delicate e deperibili, vanno consumate il prima possibile.
Perché fa bene alla salute
Sono ricche di proteine, zuccheri, calcio, fosforo, ferro, vitamina A, B1, B1, C e PP. Sono un toccasana per chi ha dolori artritici e reumatici, incrementano anche la riserva alcalina, svolgono una valida azione dissetante, rinfrescante, diuretica, antiurica e depurativa e stimolano anche la produzione di ormoni, che rafforzano il sistema nervoso (fenoli). Ultimamente, inoltre, gli scienziati hanno verificato gli effetti anticancerogeni dell’acido ellagico (un polifenolo) contenuto nelle fragole e ritenuto in grado di eliminare cellule tumorali (specie nel seno e nella cervice uterina). Aiuta la produzione del latte nelle partorienti, donandogli un sapore dolce.
Nel Lazio
Nel Lazio è celebre in tutto il mondo la tradizionale coltivazione delle fragoline di Nemi (Roma), ma anche a Terracina e nella pianura Pontina la coltivazione delle fragole produce ottimi risultati per qualità e per quantità. Comunque, le fragole sono ottime anche in quel di Carchitti, paese della provincia di Roma e non vanno dimenticate quelle di Vico nel Lazio (Viterbo) e quelle di Villa Santo Stefano (Frosinone).
Caratteristiche
Il fico d’India è una “bacca” (frutto tondeggiante e polposo a più semi) carnosa, con la buccia irta di spine e la polpa particolarmente dolce con numerosi semi neri. C’è variabilità nella forma, nelle dimensioni, nei colori. Il fico d’India ha origini centroamericane (Messico) ed è stato introdotto in Europa dopo la scoperta del Nuovo Continente. Grazie alla sua elevata adattabilità anche ai terreni più desertici, aridi e sassosi, si è diffuso oltre che in America centrale e meridionale anche in Sudafrica e nei paesi mediterranei (come in Sicilia, dove è oggetto di coltura specializzata e di trasformazione per un tipico liquore: la “sapa”).
Quando si trova
Con le necessarie cautele per evitare le spine, i frutti vengono raccolti a più riprese, tra la fine dell'estate e l'inizio dell'autunno.
Varietà
In Italia ci sono tre principali varietà: Gialla, Bianca e Rossa o Sanguigna (la denominazione deriva dal colore del frutto). C’è anche la varietà Apirena (con semi abortiti).
Come sceglierlo e conservarlo
I fichi migliori sono quelli con una buccia di colore carico e polpa tenera. E’ bene conservarli in frigorifero.
Perché fa bene alla salute
Contengono molti zuccheri e minerali come il calcio ed il fosforo. Ma i semi possono irritare l'intestino.
Approvato ieri dal Consiglio di Amministrazione il preconsuntivo 2013 della Società, con un risultato ancora una volta positivo.
Il conto economico consolidato – tra proprietà e gestione – supera infatti un risultato netto per oltre 330 mila euro, mentre prima delle imposte l’utile sfiora i 900 mila euro.
“In una condizione di grande difficoltà il Centro Agroalimentare si conferma esempio virtuoso nel panorama delle aziende pubbliche locali”, dichiarano Valter Giammaria e Massimo Pallottini, rispettivamente Presidente e Direttore Generale della Società . “ Il risultato del 2013 consolida i risultati già conseguiti negli anni più recenti, frutto di una politica di crescita e al contempo di contenimento dei costi” proseguono Giammaria e Pallottini.
“Un ringraziamento particolare va ai nostri operatori – concludono il Presidente e il Direttore Generale – ai quali siamo vicini in questo momento difficile, i primi protagonisti di questi importanti risultati economici conseguiti dalla Società. “.
Ora CAR è atteso ad una difficilissima sfida per il 2014: garantire il mantenimento dei risultati positivi, in una congiuntura che appare ancora in peggioramento, e allo stesso tempo continuare ad investire, in particolare sul versante della sicurezza e del contrasto di ogni forma d illegalità ed irregolarità.
Guidonia, 30 ottobre 2013. Genuinità, sicurezza e identità territoriale: nasce con queste caratteristiche “Cuor di Car”, il marchio identitario e di sistema del Centro Agroalimentare Roma, presentato a tutti il giorno dei festeggiamenti del decennale del CAR.
Un marchio che rappresenta una complessa e ambiziosa operazione volta ad accrescere la riconoscibilità e quindi il volume commerciale e la clientela del CAR.
Un'iniziativa alla quale hanno già aderito quindici aziende, ma che confidiamo diventi a breve un progetto nel quale possano riconoscersi tutti i soggetti che di fatto costituiscono il Centro Agroalimentare Roma: grossisti, dettaglianti e consumatori.
Sta partendo con questi obiettivi una campagna di comunicazione del marchio che conferirà un'importante quota di valore aggiunto al Car, diffondendo e rafforzando quelle che sono le caratteristiche che fanno da sempre l'identità e la missione del Centro. Un Centro che è la prima struttura in Italia dedicata al commercio e alla distribuzione dei prodotti freschi e la quarta in Europa, dopo Parigi, Madrid e Barcellona. Un Centro in cui operano ad oggi circa 400 aziende che danno lavoro a più di 2mila500 persone e che sviluppano un volume di affari annuo di 2 miliardi di euro.
Ma il Car non è solo numeri: è anche attenzione all'ambiente e al risparmio energetico, attenzione al sociale, lotta agli sprechi e recupero delle eccedenze alimentari. Il Car è garanzia di freschezza e di qualità ed è attenzione all'identità e al legame col territorio, senza rinunciare all'apertura a prodotti provenienti dal resto del mondo. Tutti quei fattori, insomma, che fanno il cuore del Car e che, da oggi, verranno racchiusi, rappresentati, promossi e valorizzati dal marchio “Cuor di Car”.
Si costituirà il “Club Cuor di CAR” al qual aderiranno le aziende che entreranno nel “Sistema Marchio” e che faranno pulsare un nuovo Cuore fatto di trasparenza, identità, garanzia.
Caratteristiche
La mora è una “bacca” (frutto polposo, con buccia sottile e strato intermedio ed interno, carnosi e succosi) del rovo, che è un arbusto comune allo stato selvatico. La mora ha un colore che può variare dal rosso cupo al nero ed un sapore dolce acidulo. Le more, riunite in grappolini, possono crescere spontaneamente nei boschi, in tutta Europa, ma sono anche coltivate, soprattutto negli U.S.A.
Quando si trova
Le more maturano tra la fine dell'estate e l'inizio dell'autunno.
Varietà
Tra le varietà, che derivano da specie d’origine americana, ci sono la Thornfree, la Black Satin, la Dirksen Thornless e la Hull Thornless.
Come sceglierla e conservarla
Le more più dolci sono quelle con le bacche nero-violaceo lucenti. Sono delicate e perdono rapidamente il loro succo, per questo è meglio conservarle in frigorifero od in ogni modo mangiarle il prima possibile.
Perché fa bene alla salute
La mora è ricca di vitamine A, B1 e C, di sali minerali come potassio, calcio, ferro e rame.
Nel Lazio
Un po’ ovunque nelle campagna laziale.
Roma 27 Novembre 2013. Roma nel Piatto, Roma per il Goloso, Roma – Il mondo nel Piatto: anche per il 2014 le 3 pubblicazioni enogastronomiche targate La Pecora Nera Editore, si candidano a irrinunciabili vademecum per chiunque voglia orientarsi nella sempre più ricca e variegata offerta enogastronomica della Capitale e del Lazio.
Tra gli infiniti strumenti oggi a disposizione degli amanti del mangiar bene, le Guide de La Pecora Nera grazie a un selezionato parterre di “giudici” competenti e appassionati di buona cucina, possono vantare un metodo di valutazione unico e inequivocabile. “Le nostre guide puntano ad ottenere la massima credibilità da parte di chi le consulta – commenta Simone Cargiani, Curatore della guida Roma nel Piatto - Per questo ci avvaliamo da sempre di un approccio integralista nel giudizio che si traduce in visite ai locali effettuate in anonimato, pagando il conto come clienti qualsiasi, e nel rifiuto di vendere spazi pubblicitari ai ristoratori. In questo modo evitiamo qualsiasi tipo di conflitto di interesse con le categorie valutate”.
Quest’anno la Regione Lazio ha scelto “Roma nel Piatto” per istituire premi ai ristoratori che hanno contribuito alla valorizzazione del patrimonio enogastronomico del Lazio, realizzando ricette tradizionali basate su prodotti tipici.
Sul fronte della ricerca della qualità va segnalata la partecipazione del CAR (Centro Agroalimentare Roma) all’iniziativa. “Il Centro Agroalimentare Roma” sottolinea Fabio Massimo Pallottini, Amministratore Delegato di CARGEST, “ è da sempre interessato ed attento alla buona ristorazione come elemento di promozione e diffusione dei nostri prodotti. Perciò ha voluto sostenere questa iniziativa, in quanto occorre una grande “alleanza” che percorra l’intera filiera, da chi produce a chi distribuisce, da chi vende a chi somministra il prodotto agricolo. Anche per questo è nato e si propone elemento utile il marchio Cuor di Car”.
Il criterio della qualità nella scelta delle materie prime, nell’elaborazione delle pietanze, nella capacità di esaltare le nostre tradizioni o di sperimentare sono alla base delle scelte fatte in questa guida” commenta Antonio Rosati, Commissario ARSIAL. “Ed è questo lo stesso criterio che ci ha orientato nell’istituzione di premi destinati ai migliori ristoratori della Capitale e del Lazio. Un riconoscimento per chi promuove la buona cucina nella nostra regione, ma anche un ulteriore suggerimento per i lettori, nel quadro di modelli di vita più sani e più sobri”.
Le edizioni 2014 si distinguono inoltre per la grande attenzione riservata alla Roma Kosher. Per la prima volta infatti, nelle 3 guide capitoline, grazie al prezioso contributo dell’Azienda Romana Mercati, azienda speciale della Camera di Commercio di Roma, sono stati individuati alcuni esercizi aderenti all’iniziativa kosher a Roma.
Caratteristiche
Del melone, che è una “bacca” (frutto polposo, con buccia sottile e strato intermedio e più interno, carnosi e succosi) corticata, si mangia la porzione centrale spugnosa, nella quale sono immersi i semi gialli o bianchi. Il melone è originario della fascia tropicale dell'Africa. Probabilmente dapprima si è diffuso in India e Cina, per poi passare nel Medio Oriente e nel bacino del Mediterraneo e giungere, solo dopo il 1500, in America centrale.
Quando si trova
La raccolta in pieno campo inizia a luglio e prosegue fino a settembre, in serra va da aprile a luglio.
Varietà
I meloni coltivati in Italia ricadono nel gruppo cantalupensis, inodorus, reticulatus e flexuosus. Del primo gruppo vi fanno parte: il tipo Charentais, o “cultivar” (diverse varietà coltivate) come il Preco, l’Acor ed il Laro (corteccia liscia gialla, con polpa arancio). Del secondo gruppo vi fanno parte i cosiddetti meloni d’inverno, che raccolti prima della maturazione, hanno la capacità di conservazione per tutta la stagione invernale, con le cultivar come Siciliano, Purceddo, Brindisino, Rognoso napoletano verde( frutti più grandi, con corteccia liscia o rugosa, di colore bianco, giallo o verde scuro e polpa bianca o verde chiaro). Nel gruppo reticulatus, in cui vi fanno parte meloni detti retati, od americani, rientrano cultivar come Proteo, Templar o Creso (superficie coperta da un reticolo formato da lenticelle, che favorisce lo scambio gassoso, con costolatura superficiale e polpa arancio o verde chiaro). All’ultimo gruppo, appartengono cultivar da noi poco diffuse come Carosello.
Come sceglierlo e conservarlo
Il melone si conserva più a lungo, ed è anche più buono, se si pone in frigorifero, però, ha il difetto di trasferire il suo profumo ad altri cibi, quindi è bene chiuderlo in una busta di plastica.
Perché fa bene alla salute
Il melone è povero di proteine e nitrati ed è privo di grassi, inoltre ha un basso valore calorico. Contiene invece molto potassio e vitamine A, B1, B2, C, e PP. Il colore arancio della polpa è dovuto alla presenza di carotenoidi, pigmenti importanti dal punto di vista nutrizionale.
Nel Lazio
In estate è rilevante la produzione di meloni nelle campagne di Montalto di Castro (nel mese di luglio c’è anche una sagra) e nell’area costiera di Tarquinia (Vt), ma anche a sud di Roma molti terreni sono vocati alla coltivazione del melone, come S.S. Cosma e Damiano o Fondi (Latina).