Caratteristiche
La Cappasanta è un mollusco bivalve (cioè ha una conchiglia formata da due parti, una concava e un’altra convessa) a forma circolare di ventaglio, la cui colorazione esterna è bruna o rossiccia. Appartenente alla famiglia dei Pettinidi (come il Canestrello v.) la Cappasanta o Conchiglia di San Giacomo si nutre di detriti e placton e se raggiunge 13 cm. di diametro, la taglia più frequente si aggira sui 10. Le due valve sono tenute chiuse da un muscolo adduttore gommoso. Gli individui giovani vivono ancorandosi ai fondali con filamenti, mentre gli adulti sanno muoversi sul fondo “a reazione” e cioè spostandosi a scatti all’indietro con aperture e chiusure delle valve per espellere l’acqua sfruttandone la forza di uscita. La Cappasanta é diffusa nel Mediterraneo e nell'Atlantico orientale, ma è molto comune nei mari italiani, specie nell’Alto Adriatico, dove viene anche allevata. Le sue carni sono gustose e sono apprezzate a livello gastronomico (e commerciale) sia consumandole cotte in una infinità di ricette regionali diverse, sia mangiandole crude.
Nomi dialettali
Pellegriné (Liguria); Santarela, Pelegrina (Veneto); Cappa santa, Capète, Pellegrina di S. Giacomo (Friuli e Venezia G.); Pellegrina (Toscana, Abruzzi); Cappa pellegrina (Marche); Capasanta (Lazio); Capa Pellerina, Pellegrina, Cocciola pellerina, Cozza di San Giacomo, Cap’e sant’ (Campania); Canestriello, Pelegrine, Cozza pellegrino, Cozza S. Giacheme, Cozza gignàcula (Puglie); Cocciula pellegrina, Pellegrinu, Pettini (Sicilia); Cocciula pilligrina, Cocciula de pellegrinu, Cozzula de pellegrinu (Sardegna).
Quando si trova
La cappasanta si pesca tutto l’anno e specie in inverno prima della riproduzione quando è più richiesta in quanto ha le gonadi (organo produttore di cellule sessuali) evidenti; queste si riconoscono dai due colori diversi, arancio corallino la parte femminile e bianco avorio la parte maschile. Si tratta dunque di una specie ermafrodita, perché lo stesso individuo ha al contempo gli organi sessuali maschili e femminili.
Come sceglierla e conservarla
Non sopravvive a lungo fuori dall’acqua, perciò spesso si sbaglia comprandole morte. Gli individui senza vita hanno le valve delle conchiglie aperte e che non si richiudono al tatto. Per tenerle in vita più a lungo protraendone la freschezza per successivi usi gastronomici, si mettano vive in un secchio d’acqua salata.
Perché fa bene alla salute
E’ un mollusco ricco di sali minerali (Fosforo, Calcio e Ferro: importanti per ossa, sangue e tessuti), proteine, vitamine (A e B) e con pochi grassi.
Come trattarla
Aprire la conchiglia dalla parte piatta con la lama di un coltellino ed eliminare la membrana lasciando la parte bianca e la lingua rossa delle uova. È opportuno lavarle bene perché a volte nelle conchiglie rimane della sabbia. Per farle aprire più rapidamente immergerle in acqua bollente o esporle al calore del vapore.
Ricetta: Cappasanta alla marinara (4 persone)
Aprire 12 Cappesante, staccarle dal guscio, sciacquare, eliminare la valva piatta e riporre da parte quella concava. Scottare 2 pomodori in acqua bollente, privarli della pelle, dei semi, dell’acqua di vegetazione e farli a pezzetti. Porre i molluschi nelle valve accantonate e cospargerli con un trito di prezzemolo e aglio, poi aggiungere i pomodori, pangrattato, pepe. Infine irrorare le cappesante con olio extravergine e farle gratinare qualche minuto nel grill del forno.
Nel Lazio
Sebbene non si tratti di una tipica specialità del Lazio, si pescano Cappesante anche nei fondali sabbiosi e fangosi del Basso Lazio: Terracina, Formia, Gaeta.
Caratteristiche
Il cannolicchio è un mollusco dotato di conchiglia allungata, liscia, equivalve, fragile e cilindrica con 2 valve aperte alle due estremità; da una di queste sporgono due sifoni e dal lato opposto è in grado di far uscire un piede grande e robusto, che costituisce la maggior parte di mollusco commestibile; il cannolicchio, quando avverte un’insidia, con il piede scende velocemente nel sedimento, tirandosi dietro la conchiglia. Ha una colorazione all'esterno giallastra, con sfumature violacee ed all'interno biancastra. Lunghezza media fra i 10-12 cm, massimo 18 cm. I cannolicchi vivono infossati nella sabbia dei tutti i litorali italiani ed è presente sia Mediterraneo che nell'Atlantico orientale.
Nomi dialettali
Manego de coutelo (Liguria); Capalonga nostrana, Capalonga bianca, Cape longhe de rumegada (Veneto); Capalongam Capa da deo, Capalonga nostrana, Manico de coltel (Venezia G.); Manicaio, Cannonicchio (Toscana);Manico di coltello (Abruzzi, Lazio); Cannello, Cappalonga (Marche); Cannulicchio ferraro (Campania); Cannulicchi, Cannelicchie (Puglie); Cannulicchiu (Sicilia); Arrasoias, Rasojas marinas, Rezorzas, Manigus de rezorzas, Gregullus (Sardegna).
Quando si trova
Si pesca tutto l'anno.
Varietà
Ne esistono tre specie, che hanno in comune la forma della conchiglia.
Come sceglierlo e conservarlo
Prevalentemente è commercializzato vivo; per verificarne la freschezza basta toccare la massa muscolare, che sporge, che l’animale vivo dovrebbe subito ritrarre. Va consumato rapidamente.
Perché fa bene alla salute
E’ un mollusco ricco di sali minerali, specialmente Sodio, Fosforo e Ferro; nonché di proteine.
Come trattarlo
Prima di cucinarli, metterli in ammollo, per almeno 2 ore, in una bacinella con acqua fredda e sale grosso (un cucchiaio di sale ogni litro d'acqua) per fare in modo che fuoriesca completamente la sabbia. Successivamente, aprire la conchiglia ed eliminare, aiutandosi con la punta di un coltello, la parte scura che corrisponde alle interiora.
Ricetta: Cannolicchi dorati (4 persone)
In un tegame, tostate per alcuni minuti olio, pangrattato, prezzemolo, aglio, sale e pepe. Fate aprire in un altro tegame, a fuoco vivo, 40 cannolicchi, in seguito privateli delle valve, mettendole da parte; poi riempitele con i molluschi ed il composto preparato in precedenza. Ponete infine, il tutto in forno già caldo, a 200° per 15 minuti.
Nel Lazio
Si pesca in prevalenza nei fondali sabbiosi di Civitavecchia, Santa Marinella, Anzio e Nettuno.
Caratteristiche
Il canestrello è un mollusco bivalve che appartiene alla famiglia dei Pettinidi e ha un nome derivato dalla tipica forma tonda, a “pettine ferma-capelli” (donde uno dei nomi che lo designano), dovuta alle striature radiali disposte sulla sua conchiglia circolare. Possiede molti occhi e può spostarsi velocemente aprendo e chiudendo le due valve convesse con due orecchiette laterali. All’esterno, la conchiglia del Canestrello ha colori variabili dal bianco al rosato e dal bruno-rossastro all’aranciato fino al violaceo. In media raggiunge un formato di 8 cm. ma sono più frequenti dimsnsioni sui 5 cm. Il canestrello abbonda nel Mediterraneo e nell'Atlantico orientale, mentre in Italia il suo territorio di elezione è l’Adriatico. Vive sui fondi detritici e coralligeni o sabbiosi. Le sue carni sono gustose sia crude che cotte.
Nomi dialettali
Canestrello de mar, Canestrello da una reccia, Capasanta piccola (Veneto); Canestrella o Pettine vario (Lazio); Pellerinella, Arape e ‘nzerra (Campania); Cozze gnagnachele nere, Cozze San Giacheme nere (Puglie).
Quando si trova
Si pesca tutto l'anno.
Varietà
Con il nome di Canestrello si indica anche un’altra specie, la “Chlamys opercularis”, che gli assomiglia e si differenzia da essa solo per la forma delle costolature della conchiglia e per il colore.
Come sceglierlo e conservarlo
Il canestrello dev’essere commercializzato vivo per garantirne la freschezza, ricordando che dopo la pesca il mollusco muore facilmente. La conchiglia deve dunque essere chiusa e l’aspetto del guscio deve avere colori vivi. I canestrelli si possono trovare nei mercati all’interno della conchiglia e inseriti in sacchetti di rete o già sgusciati e surgelati in sacchetti di plastica chiusi e ci dev’essere segnata la data di produzione.
Perché fa bene alla salute
E’ un mollusco ricco di sali minerali (Fosforo, Calcio e Ferro importanti per le ossa, il sangue e i tessuti), di proteine, di vitamine (A e B) e con pochi grassi.
Come trattarlo
Per sbarazzarsi della sabbia che vi si trova spesso all’interno, lavare e risciacquare ripetutamente sotto l’acqua i canestrelli e lasciateli immersi per 2 ore nell’acqua fredda. Trascorso questo tempo, si possono aprire con un coltellino e privare delle valve vuote che vanno eliminate. Lavare le altre valve complete di mollusco, in modo da liberarle dalla sabbia e da metterle a sgocciolare.
Ricetta: Canestrelli alle acciughe (4 Persone)
Tritate prezzemolo ed aglio; lavate, diliscate e tritate 6 acciughe. Mettete 50 g di burro in una ciotola, lavoratelo fino ad ammorbidirlo ed aggiungetevi il trito di aglio, prezzemolo ed acciughe. Unite un po’ di pepe, origano e sale. Riempite 1 kg di canestrelli con l’impasto, metteli in una pirofila con un goccio d’olio e di vino bianco e cuoceteli in forno a 220° per circa 15 minuti.
Nel Lazio
Gaeta ha tradizioni alimentari che sfruttano con infinite soluzioni gastronomiche l’abbondante presenza di questi molluschi nei fondali sabbiosi della costiera pontina, ma anche in quelli di Anzio e del Circeo.
Caratteristiche
Il calamaretto è un mollusco “pelagico” (vive in mare aperto), che migra verso la costa stagionalmente. Il corpo è allungato e fusiforme, con l’estremità aguzza e con due pinne triangolari, inserite su oltre la metà del corpo. La testa sporge dal mantello, con gli occhi in posizione laterale ed attorno alla bocca si trovano quattro paia di braccia ed un paio di tentacoli ricchi di ventose all’estremità. Ha un colore lattiginoso con sfumature dal rossiccio-rosato al bruno. Può raggiungere una misura di 12-14 cm, ma è più comune attorno ai 3-7 cm. La conchiglia è interna ed ha la consistenza di un velo trasparente. Si può confondere con il calamaro, ma per esser certi si deve osservare l’estremità del corpo, in tal caso più aguzza. Specie comune nel Mediterraneo occidentale, nell'alto Adriatico e nell'area tunisina-libica; nell'Atlantico orientale delle Isole britanniche. Le carni sono buone, delicate e gustose.
Nomi dialettali
Caamà, Totano gentile (Liguria); Calamàr, Calamaretto (Veneto); Calamarello, Totano del riso (Venezia G.); Tòtano, Totanino (Toscana); Trufèllo, Calamaretti (Marche); Calamare (Abruzzi); Calamaio (Lazio); Calamaro verace, Calamaio, Calamarielli (Campania); Calamàre, Calamaricchie (Puglie); Calamàru (Calabria); Cadamàru, Calamàru, Calamaricchiu (Sicilia); Tòtanu, Toutinus, Calamarèddus, Toutinèddus (Sardegna).
Quando si trova
Tutto l'anno con punte di maggiori catture durante l'autunno.
Come sceglierlo e conservarlo
Per riconoscerne la freschezza, deve avere un colore vivo ed intenso, la carne deve essere bianca, la pelle umida, ma non bagnata, i tentacoli integri e sodi, che non si spezzano tirandoli, il colore della sacca metallico e la sua consistenza oleosa. Si deve consumare freschissimo onde evitare il deterioramento molto rapido.
Perché fa bene alla salute
E’ un mollusco ricco di sali minerali(Fosforo, Calcio, Ferro: importanti per ossa, sangue e tessuti), proteine, vitamine (A e B) e con pochi grassi.
Come trattarlo
Bisogna lavare il calamaretto con acqua corrente strofinando i tentacoli, per eliminare i residui di sabbia. Dopo averlo asciugato si levi la testa dal corpo, si eliminino occhi e bocca (la protuberanza a forma di becco di pappagallo), si estragga la conchiglia e le interiora. Per certe preparazioni bisogna o che la testa resti attaccata alla sacca, in tal caso si apre la sacca con un taglio verticale, per estrarre le interiora.
Ricetta: Calamaretti fritti in padella (4 persone)
Pulite 800 g di calamaretti e, se molto piccoli, lasciateli interi, altrimenti staccate i tentacoli, lasciandoli interi e tagliate i sacchetti orizzontalmente, ottenendo tanti anelli. Lavateli, asciugateli ed infarinateli, scuotendo la farina in eccesso. Friggetteli in padella con olio ben caldo. Quando saranno ben dorati, sgocciolateli, salateli e bagnateli con del limone.
Nel Lazio
La cattura si effettua nel mare attorno Fiumicino, Anzio e Nettuno (Rm).
Guidonia, 13 maggio 2013. In un contesto in continua evoluzione, con il cambiamento delle abitudini e delle possibilità di acquisto, il Centro Agroalimentare Roma, nonostante la sua giovane età, è cresciuto sia nelle sue strutture, sia nelle sue funzioni, e soprattutto economicamente quale protagonista del “SISTEMA AGROALIMENTARE NAZIONALE”.
Numerose aziende hanno scelto e continuano a scegliere il CAR per continuare, iniziare, e comunque implementare, le proprie attività. L’imprenditoria romana lo ha percepito ed ha effettuato importanti investimenti ed ha realizzato, con l’ultimo piano di espansione del CAR, strutture logistico distributive uniche nel loro genere.
L’esempio per eccellenza è il nuovo Centro Logistico Romano, realizzato all’interno del Centro Agroalimentare Roma. Il nuovo impianto di 42mila mq, realizzato dal Gruppo Romano Supermercati – GROS e che andrà a concentrare tutta la logistica e la distribuzione del Gruppo Romano Supermercati sfruttando appieno le potenzialità che il CAR offre, è stato presentato dal Presidente del Gruppo Giorgio Trombetta dichiarando: “L’inaugurazione del nuovo Centro Logistico è un’ulteriore conferma di come il Gros abbia saputo lavorare in questi anni tenendo sempre nella giusta considerazione gli interessi dei consumatori. I risultati fin qui raggiunti – ha concluso Trombetta - sono stati ottenuti percorrendo la strada del legame con il territorio, con i cittadini romani, con la comunità locale e soprattutto la strada dello stare insieme, del fare rete e della sinergia tra imprese, che rappresenta oggi la sola strada in grado di rispondere positivamente alla crisi”.
Per tale occasione sono intervenuti, oltre a Trombetta e al Presidente della Federlazio Maurizio Flammini, alcune tra le maggiori autorità cittadine e regionali, tra cui il Sindaco di Roma Capitale Gianni Alemanno, l’Assessore capitolino alle Politiche del Commercio e Attività Produttive Davide Bordoni, l’Assessore alle Politiche del Territorio della Regione Lazio Michele Civita, il Presidente della Camera di Commercio di Roma Giancarlo Cremonesi. Naturalmente, a fare gli onori di casa, l’Amministratore Delegato di Cargest, nonché Direttore Generale di CAR Massimo Pallottini, che ha affermato: ”Sono molto soddisfatto, la scelta che ha effettuato questo importante gruppo, di investire e di operare qui nel Centro Agroalimentare Roma, è motivo di orgoglio. Spero che l’avvio di questa nuova attività – conclude Pallottini – darà l’inizio ad un nuovo e lungo periodo fecondo per il CAR. In tal senso, Cargest lavorerà per sviluppare relazioni commerciali tra il Gruppo GROS e le aziende che operano nei Mercati Ortofrutticolo ed Ittico del Centro Agroalimentare”.
Guidonia, 26 marzo 2013. Per la terza settimana di seguito, le ostili condizioni meteo, continuano a influenzare l’uscita in mare di barche e pescherecci, determinando un aumento dei prezzi a causa del poco pesce pescato.
Se, come previsto, il maltempo proseguirà tutta la settimana, influenzando così i quantitativi di prodotti ittici disponibili, si preannunciano nei prossimi giorni, forti rialzi dei prezzi.
Nonostante tutto, l’affluenza degli acquirenti al Mercato Ittico del Centro Agroalimentare Roma, si mantiene costante e su buoni livelli, e questo grazie anche alla qualità ed alla varietà di prodotti ittici presenti.
Questa settimana, al CAR, si rileva in diminuzione il prezzo delle alici grandi 7.60 €/kg (↓). Il nasello grande (testa-coda) arriva a costare 13 €/kg (↑), mentre il pesce spada sfiora i 16 €/kg (↑). Il prezzo dello sgombro rimane costante 7 €/kg (=).
Tra i pochissimi crostacei presenti, la mazzancolla con una tendenza negativa, arriva a costare 26 €/kg (↓). Quasi nulla la presenza di Gamberi.
Il prodotto settimanale consigliato dal Centro Agroalimentare Roma è lo sgombro. Questo pesce, che rientra tra quelli cosiddetti “poveri”, ha un sapore intenso ed è molto apprezzato in cucina, sia come pesce affumicato, sia come pesce per conserve; si può cuocere alla griglia, al forno, al cartoccio o in casseruola con vino o aceto, tutte preparazioni con poco o nessun condimento poiché è un pesce un leggermente grasso. Si consigliano gli esemplari piccoli e giovani perché delicati e meno grassi. Inoltre lo sgombro si rivela importante anche per la dieta con un elevato contenuto di vitamine (A e B) e di sali minerali (Fosforo, Calcio e Ferro), nonché per la presenza degli acidi grassi Omega 3, che hanno molteplici effetti protettivi sull’apparato cardiovascolare: antitrombotico od antiarteriosclerotico. Se il pesce è di piccole dimensioni, i dentisti a volte consigliano di mangiarlo tutto, senza buttare la lisca, perché ha elevati contenuti di calcio.
Caratteristiche
L’arancia è un “agrume”, ossia un frutto dalla buccia rugosa, diviso in spicchi e di sapore acido. Esistono arance amare e dolci, quest’ultime adatte alla produzione di frutti per il consumo fresco. L’arancio è una pianta originaria della Cina, dell’Indocina e di altri paesi del Sudest asiatico, diffusasi in seguito nel bacino del Mediterraneo ed introdotta in America da Cristoforo Colombo. L’Italia è un paese fortemente produttivo, specialmente in regioni quali la Sicilia (per il 60%) e la Calabria (al 20%), assieme a Spagna ed Africa settentrionale.
Quando si trova
Le arance bionde a frutto ombelicato si trovano da dicembre fino a marzo-aprile; quelle bionde senza ombelico tra aprile-giugno, le pigmentate da metà dicembre fino a febbraio-marzo.
Varietà
Le varietà che appartengono a questa specie si dividono in quattro gruppi: bionde a frutto ombelicato tipo Navel (polpa chiara, succo dolce, apirene, per il consumo fresco); bionde a frutto non ombelicato tipo Valencia (“cultivar”- differenti varietà coltivate - più diffusa al mondo, con pochi semi e poiché ricca in succo, valida sia per il consumo fresco che per i succhi); arance pigmentate tipiche dell’areale siciliano, tipo Tarocco (più importante cultivar pigmentata, con frutti succosi ed apireni), Moro (polpa quasi nera per l’elevata quantità di pigmenti) e Sanguinello (ricca in semi); arance tipo Vaniglia (con frutti a bassissimo tenore di acidità, usati per il taglio di succhi molto acidi).
Come sceglierla e conservarla
La scelta deve ricadere su arance pesanti, con buccia sottile ed attaccata alla polpa. Se si conservano in un luogo fresco si mantengono in ottime condizioni per una settimana.
Perché fa bene alla salute
La vitamina C ed i flavonoidi, contenuti nel frutto, sono immunostimolanti (elementi preziosi per aumentare la resistenza dell’organismo alle infezioni) ed utili per rafforzare i capillari venosi. Le arance sono inoltre utili all’assorbimento del ferro. Studi recenti accreditano la possibilità, che chi consuma arance ed altri agrumi con maggior frequenza, si riveli meno esposto degli altri al pericolo dei tumori. Tra l’altro l’arancia è ricca in pectina (fibra solubile, che riduce il colesterolo, soprattutto l’“LDL”, il più nocivo), alla quale si riconosce un’efficacia nel ridurre i tassi di colesterolo nel sangue. Secondo il giudizio di alcuni nutrizionisti, consumando le arance lontano dai pasti, queste sarebbero più digeribili.
Nel Lazio
Coltivazioni fiorenti, per qualità e quantità, nel Lazio si concentrano soprattutto nella zona dell’Agro Pontino: a Castelforte e a Terracina, ma anche a Gaeta, Fondi e Formia: tutti centri in provincia di Latina.
Caratteristiche
L’ananas è un frutto formato dall'ingrossamento del “rachide” (nervatura centrale della foglia) della spiga e dalla sua fusione con i frutti freschi carnosi, dei quali restano esternamente le brattee (foglie, che ricoprono il fiore prima che sbocci). La polpa è gialla, chiara con un cuore fibroso. E’ una pianta originaria dell’America Centrale ed oggi viene coltivata nell’America del sud, ma anche in Africa ed in Asia.
Quando si trova
In Italia l’ananas si trova in quasi tutte le stagioni, perché le importazioni, dalle zone dove questo frutto cresce durante tutto l’anno, sono continue.
Varietà
Le varietà sono tantissime: differiscono per le foglie spinose o meno, per la grandezza e la forma del frutto, per il sapore più o meno dolce o più o meno acido. Le varietà più apprezzate sono: Abacà, Black e Red Jamaica, Cayenne con o senza spine, Green e Red Ripley, Porto Rico e Red Spanish.
Come sceglierla e conservarla
La scorza esterna, quando il frutto è acerbo, è costituita da placche poligonali verdi, mentre, col procedere della maturazione, queste diventano gialle e poi arancioni. Quando si sceglie un ananas bisogna assicurarsi che non sia ammaccato e che le foglie abbiano il caratteristico color verde scuro. E’ meglio conservare il frutto al fresco nel frigorifero.
Perché fa bene alla salute
E’ un frutto ricco di minerali, come il potassio, e di vitamine, A e C. Ha inoltre un potere disinfettante ed una certa efficacia contro le infezioni. Inoltre, contiene la “bromelina” (enzima attivo), che favorisce la digestione ed il metabolismo delle proteine. Per questo, qualcuno usa bere succo d’ananas dopo un pranzo abbondante.
Nel Lazio
Nella nostra regione, interessanti produzioni, sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo, si riscontrano a Monte Porzio Catone (nei Castelli Romani), nelle zone limitrofe al lago di Bolsena (Viterbo), a Palombara Sabina (Roma), a Monteporro e a Sonnino (Latina).
Caratteristiche
La zucchina, detta anche zucchino, è il frutto immaturo di una pianta erbacea originaria dell'America centro-meridionale a forma di cespuglio. E’ una “bacca” (frutto polposo, con buccia sottile e strato intermedio e più interno carnosi) cilindrica o tonda, con la buccia verde scuro striata, verde chiaro o giallo, mentre la polpa è bianca.
Quando si trova
La stagionalità di questo prodotto varia secondo le “cultivar”, ma in commercio si trova praticamente tutto l’anno.
Varietà
Esistono diverse varietà di zucchina, come la Striata d'Italia, allungata e con striature; la Verde di Milano, lunga e polpa soda, di colore più uniforme; la Faentina, a forma di clava e di colore chiaro, la tonda di Nizza a forma di piccolo globo con puntini biancastri. In Italia sono molto diffuse anche varietà locali, come la Rigata pugliese, la Veneziana, la Bianca Sarda. Una delle migliori tuttavia è la "zucchina romanesca”, particolarmente pregevole per il suo marcato sapore tendente all'amarognolo e riconoscibile dalla forma un po' curva con le sfaccettature dagli spigoli ben evidenti. Ottimi anche i fiori della pianta, i cosiddetti “fiori di zucca”, oggetto di svariate preparazioni gastronomiche.
Come sceglierla e conservarla
Per scegliere le zucchine migliori, bisogna prendere quelle più sode, di media grandezza, con la buccia lucida e senza ammaccature. Si conservano in frigorifero, pulite ed asciugate, fino ad una settimana.
Come trattarla
Si eliminano le estremità e dopo averle lavate, si possono tagliare a rondelle od a dadini, altrimenti si spaccano a metà per la lunghezza e si scava la polpa per riempirle. Se si volessero fare lesse è meglio mantenere le estremità, così durante la cottura perderanno meno acqua.
Perché fa bene alla salute
Hanno un modesto contenuto calorico, sono molto digeribili, rinfrescanti e povere di sale, ma ricche di acqua e vitamine, in particolare di potassio.
Nel Lazio
Nella nostra regione si trovano le zucchine romanesche, di dimensioni piccole e di color chiaro, ma spesso con striature scure. I luoghi di coltura più rinomati sono Cerveteri e Maccarese (Rm), come pure Formia e Terracina (Lt), ma anche le coste laziali nella zona nord ai confini con la Toscana.
Caratteristiche
La zucca è un frutto, detto “bacca” (frutto polposo, con buccia sottile e strato intermedio e più interno, carnosi), cavo all'interno con semi appiattiti ed ovali. La scorza è coriacea, quasi legnosa, di differenti tonalità, che vanno dal verde, anche variegato, al giallo, all'arancione, oppure al bruno-rossiccio. La zucca è originaria dell'America Centrale ed ha rappresentato, nei secoli passati una riserva alimentare nelle zone più povere.Ii primi coloni impararono dagli Indiani a coltivarla ed insieme alla patata ed al pomodoro, è stato uno dei primi ortaggi importanti dopo la scoperta dell'America.
Quando si trova
Tipica dell’autunno, si trova per tutto il periodo invernale.
Varietà
Le più note sono: la zucca comune di forma tonda, più o meno schiacciata, di dimensioni diverse, costoluta con buccia dal giallo all'arancione, polpa gialla, soda, compatta e dolce; la Napoletana dalla forma allungata, buccia verde con polpa arancione, filamentosa e ricca di acqua; la zucca Berettina con polpa gialla, fibrosa e ricca di acqua; alter sono la Zucca marina di Chioggia, la Zucca quintale, la Lagenaria, la Maxima, la Moschata, la Buternut e la Banana pink.
Come sceglierla e conservarla
Per scegliere una buona zucca, si possono dare dei colpetti sul frutto e se sordi e cupi, la zucca è matura e soda, il picciolo, inoltre, deve essere morbido e ben ancorato alla zucca. Date le dimensioni si può acquistare tagliata a tranci, tenendo a mente che la buccia ed i semi rappresentano uno scarto del 30-35%, e bisogna fare attenzione che la parte tagliata ed esposta all'aria non sia asciutta. Le zucche intere possono essere conservate per tutto l’inverno in ambiente buio, fresco ed asciutto, mentre I pezzi di zucca si conservano in frigorifero, avvolti in una pellicola trasparente, e vanno consumati nel giro di pochi giorni, poiché si disidratano con facilità. Tolta la buccia e tagliata a dadini, la zucca può essere anche congelata.
Perché fa bene alla salute
Contiene molta acqua (94%), vitamine A, B e C, sali minerali, in particolare calcio, fosforo e potassio, e fibre. La polpa è rinfrescante, lassativa e diuretica.
Nel Lazio
Zone del reatino, del viterbese e dell’agro pontino.
Caratteristiche
Della pianta si mangiano le foglie verde scuro, riunite tra loro in cespi, provvisti di radice alla base.
Quando si trova
La coltivazione si compie nel periodo autunno inverno ed inverno primavera.
Varietà
Le varietà sono: il tipo Gigante d'inverno (foglie grandi e crespe); il tipo Viroflay, (cespo grosso); il tipo Riccio di Castelnuovo (foglie tonde e spesse);il tipo Merlo Nero, (foglie non troppo grandi ed arricciate).
Come sceglierlo e conservarlo
Le foglie devono essere verdi uniforme, senza parti scure, ingiallite od appassite, ed i gambi sodi ed integri. Se gli spinaci sono fioriti ed i cespi pieni di terra, è meglio non acquistarli perché significa che la produzione è scadente. Si possono conservare in frigorifero per 2-3 giorni chiusi in un sacchetto di carta (è ottimo quello in cui al mercato vi ripongono le verdure o quello del pane), dopo averli lavati ed asciugati; si possono congelare dopo averli lessati e strizzati.
Come trattarlo
Si separano le foglie dalla base e si possono consumare lessi oppure crudi in insalata, aggiungendo oltre all’olio ed al sale, del pepe, tanto succo di limone e delle grosse scaglie di parmigiano.
Perché fa bene alla salute
E’ ricco in ferro (per evitare l’anemia), sodio, calcio (per le ossa ed i muscoli), mucillagini (per le mucose e le articolazioni), idrati di carbonio (energetici) ed iodio (facilita la secrezione gastrica). Per ottenere il massimo beneficio si dovrebbe consumare crudo. Se ne sconsiglia l’uso, a chi soffre di calcoli renali, perché rilasciando grosse quantità di liquidi, appesantisce la funzione renale.
Nel Lazio
Lungo le coste laziali, come Tarquinia (Viterbo), Gaeta, e Formia (Latina).
Da dove viene
La valeriana è originaria dell’ Europa e dell’Asia occidentale. Si trova anche in spontanea nel sottobosco e in prossimità dei corsi d’ acqua fino a 2000 metri sul livello del mare.
Caratteristiche
E’ una piantina particolarmente pregiata e ricca di sapore, costituita da foglioline verdi e carnose, raccolte in piccoli cespi, che cresce anche spontaneamente in prati e terreni sabbiosi. Si riconosce dalla rosetta di foglie poste alla base. Di colore verde chiaro e lcome vellutata al tatto, ha un piacevole sapore acidulo e una fragrante fibrosità che valorizza la qualità dell’olio che l’accompagna.
Quando si trova
In commercio è reperibile praticamente per tutto l’anno, anche grazie ai quantitativi importati dall’estero, sebbene la sua originaria stagionalità vada da ottobre a maggio.
Varietà
Esiste la varietà d'Olanda a foglie lunghe ed allargate e quella d'Etampes, a foglie corte e cespi compatti.
Come sceglierlo e conservarlo
Perché i cespi siano freschi, devono essere dritti, con le foglie tese, croccanti e tenere, mentre il colore deve rimanere brillante, senza macchie scure. Si conserva in frigo per 3 giorni, in un sacchetto di carta.
Come trattarlo
Ai piccoli cespi vanno tolte le radici (talvolta macchiate di terra) tagliando via la parte inferiore, così si ottengono le singole foglie, che dopo esser state lavate con cura possono essere condite in insalate molto gustose.
Perché fa bene alla salute
E' ricco di vitamine A e C, per cui risulta utile nell'anemia e nell'arteriosclerosi. Rinforza i vasi capillari agevolando la circolazione sanguigna. Inoltre stimola l'attività di fegato, reni ed intestino.
Nel Lazio
E' ricco di vitamine A e C, per cui risulta utile nell'anemia e nell'arteriosclerosi. Rinforza i vasi capillari agevolando la circolazione sanguigna. Inoltre stimola l'attività di fegato, reni ed intestino.